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“Il senso della mia vita è che la vita mi pone una domanda. O viceversa, sono io stesso una domanda per il mondo e devo fornire la mia risposta, altrimenti mi ridurrò alla risposta che mi darà il mondo”. C. G. Jung Ogni vita in effetti è una domanda. Che ne faremo? Cosa saremo? Saremo capaci di scoprire e capire quel che dovremmo essere e di porlo in atto? “Diventa quel che hai appreso di essere” dice Pindaro in una delle sue odi. Ma per capire occorre ascoltare. Sembreremo talora assenti per coloro che ci circondano, lontani. In realtà saremo semplicemente assorti. Assorti nell’ascolto di ciò che il nostro sentimento porta lentamente in superficie. Questo non ci impedirà di vivere ma, se avremo cercato il dono avvelenato della consapevolezza e quello del dubbio, non potremo tornare indietro. Saremo sempre incompleti, ma meglio incompleti e reali che solo apparentemente risolti. Tanto, non raggiungeremo mai quello che ci sembra il nostro obiettivo, perché esso coincide in realtà con la nostra stessa ricerca. Ha ragione Eliot: “A noi non resta che il tentare”.