“L’ultima Mattanza di Favignana e le fotografie di Giancarlo Cianciolo” di Tommaso Romano
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- Category: Arte e spettacolo
- Creato: 21 Settembre 2023
- Scritto da Redazione Culturelite
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La storia del tonno si intreccia con quella delle tonnare che, in provincia di Trapani, arrivarono ad essere ben otto nel secolo XVI (fra cui Bonagia, San Teodoro, Formica, Cofano e Favignana), con importante volume di pescato e lavorazione in barili e inscatolamento, che dava, anche esportando, un reddito notevole.
Lo spettacolo della mattanza comandata dal Rais e da virili maestranze, era al contempo nell’arte del calare la tonnara e di sbarrare la porta alla “camera delle morti”, una sorta di rito che suscitava stupore e ripugnanza, attrazione e ancestralità.
La letteratura, la conoscenza dei tonni e l’eco dei loro massacri, era già materia di riflessione 500 anni prima di Cristo. Eschilo nei Persiani paragonò la violenza dei Greci a Salamina alla mattanza dei tonni e del protagonista di ciò che “sopportò senza gemiti come il tonno morto”. Ampi riferimenti sui tonni e tonnare, mattanza e genius loci li troviamo in Erodoto, Teocrito, Polibio, Ovidio, Orazio, Strabone, Plinio. Aristotele nella Historia Animolium ci dà indicazioni precise sui tonni, la navigazione nel Mediterraneo e l’abbondanza dei tonni. Oppiano (II sec. d.C.) nel libro III della Holientica, nella versione di Anna Maria Salvini (Ed. Antonelli, Venezia, 1884), ne dà questi versi scultorei:
Mi piace, ancora, ricordare il frammento in maiolica di pavimento proveniente dalla Chiesa delle Grazie detta anche Marinella (metà del ‘700) conservato al museo Pepoli in Trapani, ed anche la celebre Tonnara della Famiglia Florio con tutto il “peso” che ne conseguì in termini di operosità, ascesa e declino, ma intessuta di un simbolismo che la abbraccia e caratterizza.
Quest’anno, poi, è il quarantennale di una bella e ricercata pubblicazione a firma del prof. Raimondo Sarà con le splendide illustrazioni (disegni e acquarelli) del Maestro Gianbecchina, Tonni e Tonnare. Una civiltà una cultura che fu edito dalla Libera Università di Trapani. Successivamente artisti, fotografi, giornalisti, narratori e antropologhi si sono cimentati, nei variegati aspetti, alla illustrazione e narrazione della Mattanza. A quest’ampia schiera si aggiunge adesso, dal fondo senza fine dei suoi archivi fotografici veri archivi della memoria, il maestro Giancarlo Cianciolo che è degno erede di una famiglia illustre di fotografi palermitani. Egli, nel suo tramonto, ha affrontato la Mattanza non solo consegnandoci una visione che è una vera, epica narrazione ormai obliata, ma pure un pathos che connota queste splendide fotografie che restano alla nostra visione e fruizione come lo specchio di un cammino antico che si codificava, con garbo e maestria, nelle foto che si rendono fruibili. Cogliere gli “attimi” della Mattanza, senza pose o artifici, è il grande merito di Cianciolo che, ne siamo certi, vorrà consegnare altri reperti della memoria e della bellezza per un supplemento di umanità e di storia.