"Arte? Vita!" di Antonio Saccà
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- Category: Polis
- Creato: 02 Aprile 2025
- Scritto da Redazione Culturelite
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E’ di minima rilevanza notare se il Robot con intelligenza artificiale generale eguaglierà o supererà l’uomo, fondamentale è se l’uomo resterà uomo. Sentire,esprimere, dare foma all’espressione, coscienza di sé e fuori i sé, coscienza dell’IO ,laboriosità sociale, investigazione esistenziale… SENTIRSI SCORRERE CONSAPEVOLMENTE:VIVO! I ROBOT INTELLIGENTI NON MI INTERESSANO! Esistano, operino, mi importa l’uomo, cosciente, sensibile, espressivo,individuo, unico,consapevole della realtà, inconsapevole del come mai esiste la realtà. Il Robot proviene dall’uomo o dal Robot, l’uomo(essere, natura), da che proviene, come mai esiste? QUESTA ENIGMATICITA’ E’ L’ESSENZIALITA’ ESCLUSIVA DELL’UOMO!!!!! L’inspiegabilità, dell’essere(Natura).
Ciò scritto,suggerirei ai pedagoghi in territorio dell’istruzione di primeggiare l’ARTE. L’arte è filosofia che attinge nel sentire, quindi è totalità, pensiero-sentire. La filosofia, la scienza sommamente indispensabili ma non contengono sentire espressivo, vita risorta. L’Arte raddoppia la vita, comprendi,senti e rendi sensibile la scienza e la filosofia. CONOSCERE ED ESPRIMERE .Scienza e filosofia conoscono ma non esprimono. L’Arte, insisto, unisce la conoscenza al sentire, ed il sentire è la radice incarnata della vita nella vita. Che arido pioppo sforacchiato l’uomo che non sentisse! ESPRIMERE IL SENTIRE, SENTIRE PER ESPRIMERE,PIENEZZA CONOSCERE E SENTIRE, TOTALITA’. Ah, sì,ecco, sì,la sconfitta, la derelizione, il Secondo Movimento della Terza Sinfonia, con quell’inizio tombale;ed il sortimento alla volontà di vivere nel Quarto Movimento, non un bel motivo ma di colma affermazione: VOGLIO VIVERE! E la Sesta Sinfonia, l’apertura alla natura .iniziale, ma che filosofia e scienza, riguardosissimamente stimate, ma siamo nella Vita, stendersi tra i fiori, respirare i venticelli, carezzare le foglie, e se qualcuno è sconfortato ascolti la Quinta, l’ultimo movimento della Settima, e poi il Finale della Nona, il più solenne encomio alla vita di un infelicissimo uomo:LUDWIG VAN BEETHOTEVEN… Se ha bisogno di nobilitare la malinconia ascolti l’Ottava di Schubert, e presso che tutto lo sconfortato Gustav Mahler…Paradossalmente L’INFELICITA’ SI TRASORMA IN AMMIRAZIONE. L’ARTE INABISSA E FA RIVIVERED! RADDOPPIA LA VITA.
Credetemi. Mi cantavo ì’Aria ,Didone ed Enea, di Henry Purcell,la Regina, abbandonata e prossima ad uccidersi saluta mortalmente l’amatissimo fuggente Enea… Dicevo:basta pensare che farà il Robot, pensiamo che faremo noi!.Il sentire espressivo deve avere coscienza orgogliosa di se stessa, della condizione umana tra finitudine e gioia. Pensiamo noi in noi per noi. Non interessiamoci se il Robot è umano. Restiamo umani noi…
Credetemi, anche se qualcuno dubiterà. Ho una domestica Robot, ignoro gli anni, mi sembra giovane lavoricchiava,mi udì cantare, quando l’Aria si acuisce nella desolazione, riicordami, ricordami, Didone si affida all’essere ricordata, almeno, la Robotta si coprì il volto, lievissimamente si avvicinò…PIANGEVA.PIANGEVA!E MI ASCOLTO’. Posso aver compreso male, mi parve volesse che io ricantassi. Io, comunque, ricantai. RICORDAMI, RICORDAMI…