Antonino Sala, "L'Ordine Teutonico: una patria spirituale. 830 anni al servizio di Cristo" (Ed. Baliato di Santa Maria degli Alemanni) - di Maria Patrizia Allotta

 
 
Cristo non ritenne mai
un tetto tanto misero da
impedirgli di entrare con gioia,
mai un uomo tanto insignificante
da non voler collocare
la sua dimora nel suo cuore.
 
SØREN KIERKEGAARD
 
“Otto secoli sotto il segno della Croce di Cristo: Spiritualità e Patria secondo la fede”   
 
     Nasce per sorte, forse per destino, sicuramente per fortuna il testo dal titolo L’ordine teutonico. Una patria spirituale. 830 anni al servizio di Cristo, curato da Antonino Sala e stampato, a Novembre del 2021, da 4Graph.it.
     Per fortuna, si diceva, proprio perché il testo oltre a contemplare preziosi apporti di emblematici studiosi presenti alla conferenza voluta dal Baliato di Santa Maria degli Alemanni-Sicilia - causa pandemia avvenuta in modalità live il 19 Febbraio 2021 - raccoglie anche altri contributi indispensabili sia per la corretta ricostruzione della storia dell’antico Ordine Teutonico, sia per la necessaria identificazione dei “familiares” capaci quest’ultimi di tramandare, nell’arco del tempo, la memoria teutonica nonostante il trascorrere di 830 anni.
     All’interno del testo si festeggia, quindi, l’essere in atto di quell’Ordine che proprio nella nostra isola ha sperimentato fama e fortuna grazie al primo insediamento dei cavalieri in Sicilia avvenuto, nel 1197, per volontà dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Enrico VI, presso il monastero cistercense della Magione di Palermo denominato, successivamente, Santa Trinità dei Teutonici.
   Una vera celebrazione, dunque, fatta d’immagini fotografiche storiche e testimonianze letterarie creative che unite insieme danno vita a un mosaico capace di evidenziare - in tempi oscuri e inquietanti come quelli che stiamo vivendo quando i dubbi conquistano il cuore e lo smarrimento prende lo spirito - come l’essere “cavalieri di Cristo” possa rappresentare la via salvifica, lo pneuma ascetico, l’orizzonte metafisico per la liberazione dell’anima e il raggiungimento dell’Assoluto.
   L’attento curatore - appartenente ad antica famiglia di Burgio, Balivo di Santa Maria degli Alemanni, cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro e del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, ingegnere, professore di fisica, storico, saggista e autore di diverse pubblicazioni tra cui ricordiamo Da Burgio all’Isonzo. Cento anni di Gloria. 1915-2015 (Avalon editore, 2015), Dal colle San Nicolò riflessioni di un Cavaliere di Cristo in diaspora (Avalon editore 2016), L’Ordine Teutonico in Sicilia 1197 – 2019 (Fondazione Thule Cultura, 2019), Redenta ed Una. Caduti, reduci e decorati di Burgio (Comune di Burgio, 2021), Il Solco della Libertà (Fondazione Thule Cultura, 2021) e, inoltre, coautore di La Beata Maria Cristina di Savoia Regina delle Due Sicilie (1812-1836) Regalità e Santità (ISSPE, 2013) e delle Memorie di personaggi e famiglie storiche di Burgio (Fondazione Thule Cultura) - attraverso un’architettura semplice ma di effetto, organizza un tappeto musivo dove le testimonianze si alternano con le riflessioni mentre le documentazioni si intrecciano alle meditazioni dando origine, così, ad un esaustivo quadro che altro non vuole se non confermare l’infinita ascesa della sacralità del sacro e l’eterna assunzione della tradizione che, se vera ed autentica, resiste e va oltre ogni prova interiore, ogni caduta esistenziale, ogni crollo universale.
    I testi, dunque - al di là del comune linguaggio troppo spesso banale e artefatto tendente a schiavizzare specie le giovani generazioni e oltre gli idiomi ormai desacralizzati a volte volgari se non addirittura violenti atti a massificare anche le più nobili virtù - attraverso un linguaggio armonioso, semplice e decoroso elevano ogni lettore all’immaginario, al simbolico, al metafisico.
     Così la verità di una storia diventa Mistero, mentre la realtà di un Ordine si fa Fede.   
     Storia e realtà evidenziate da Carmelo Montagna (architetto, docente, storico dell’Arte e saggista) il quale, con zelo, tratta I teutonici e la Gurfa. Indizi, tracce epigrafiche e ierofanie negli ipogei di Alia; da Pier Felice degli Uberti (Presidente dell’International Commission for Orders of Chivalry; della Confédération Internationale de Généalogie et d’Héraldique; dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano) capace, in poche pagine ma puntualmente, di raccontare la Storia ed attualità dell’Ordine dei frati della casa di Santa Maria in Gerusalemme, facendo riferimento alle “vicende storiche”, alla “decadenza e alla scissione”, alla “soppressione napoleonica” e alla “riforma del 1929” ma, soprattutto, ai “fini” e alla “struttura dell’OT”, ai “Cavalieri d’Onore e la loro nobiltà”, all’ “abito e le insegne”; e, ancora, da Marco Giammona (storico e saggista, docente di Italiano, Storia e Geografia,  Presidente dell’Associazione Culturale SiciliAntica) che accentra il suo interesse sul Casale teutonico di Risalaimi promuovendo una disamina attenta che si muove tra storia e arte considerata, quest’ultima, espressione creativa dell’uomo capace di rispecchiare l’estro dell’Assoluto; e, infine, da Mario Liberato (storico, giornalista e saggista, Segretario Generale della Federazione Nazionale dei Giornalisti di Turismo Italia) il quale punta il suo interesse sui Monti Sicani roccaforte dei cavalieri Teutonici e come quest’ultimi “si prodigarono in nome della fede a fondare in molte località case suffraganee ed ospizi, acquistando a fini caritatevoli per lo svolgimento dei loro culti beni in Geraci, Polizzi, Corleone, Sciacca, e sino  in Messina, Paternò, Avola e Noto, in ciascuno dei quali luoghi avevano un Chiesa, sede di un Precettore”, e di come “la loro attività religiosa si estrinsecava principalmente nel sostentamento delle anime sia dal punto di vista religioso ma anche per quello ospedaliero”.
    Ma anche Mistero e Fede, si diceva, dettate dall’iniziale saluto gentile del Gran Maestro dell’Ordine Teutonico Frank Bayard; da Clodomiro Tavani FamOT (avvocato, Commendatore di Santa Venera al pozzo) il quale oltre a evidenziare L’impegno e la solidarietà della Commenda di Santa Venera al pozzo, sottolinea l’importanza della preghiera specie “all’Altissimo in questo momento particolare perché ci sollevi e ci liberi da questa pandemia che ci affligge”; da  Guglielmo de’ Giovanni Centelles FamOT (R. Bajul FamOT ad Tiberim, Accademico Pontificio di Belle Arti e Lettere, professore, presso il Dipartimento di Scienze umanistiche, di Storia del Mediterraneo all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa) che manifesta la valenza del motto programmatico dei familiares dell’Ordine Teutonico: Sponde subvenire parati; e, ancora, da Marcello Pacifico FamOT (docente di Storia medievale e di Storia delle Chiese e del Cristianesimo presso l’Università Pegaso e dottore di ricerca in Storia medievale presso l’Università di Palermo e en histoire et archéologie des mondes médiévaux presso l’Université de Paris-X Nanterre) che celebra l’alto esempio del Grande Maestro Ermanno di Salza e le crociate (1217-1230); da Antonio Sebastiano Ponzio FamOT (cancielliere della Commedia di S. Venera al Pozzo, storico e saggista) il quale racconta del Servo di Dio Pier Paolo Rigler OT, riformatore e rinnovatore dell’Ordine; da Tommaso Romano (revisore dei conti del Baliato di Santa Maria degli Alemanni, professore di Filosofia, scrittore, critico ed editore) il quale ricorda come “contemplare la regalità di Cristo non è un fatto formale per l’Ordine teutonico e, invece, aspirazione, sforzo costante di affinamento interiore e Imitatio Christi che rende liberi nella verità e nelle difficoltà per conseguirla. É il non aver paura del dirsi cristiani, in epoca di secolarizzazioni e di desacralizzazione, e autentica aristocrazia che è la distinzione dal male, dalla massificazione, dal disordine interiore ed esteriore (…) è una scelta esistenziale e religiosa al contempo, sia per chi ne fa parte come consacrato, sia per chi, attraverso la dottrina e la storia mirabile, ne riconosce interiorizzandoli, i fondanti valori non transitori che possono agire con una sorta di metanoia, di cambiamento di stato, capaci di essere esempio per una rievangelizzazione necessaria, per una nuova Milizia Dei”; da Kristjan Toomaspoeg (Professore associato presso il dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento) che approfondisce ancora una volta la tematica relativa ai Familiari dell’Ordine Teutonico in Sicilia;  e, infine, da Mons. Gaetano Tulipano FamOT (assistente Spirituale del Baliato di Sicilia, professore di Teologia dogmatica, teologo e scrittore, Parroco di San Antonio Abbate arcidiocesi di Palermo) che entusiasticamente  delinea le Linee di spiritualità per i familiari dell’Ordine Teutonico, facendo anche riferimento sia alla con-fraternita teutonica di Gerusalemme “i cui membri, in obbedienza al comando di Gesù, furono uniti nella carità vicendevole amandosi gli uni con gli altri come Gesù li aveva amati”, sia alla cura dell’infermo precisando come “l’infirmitàs era un concetto più largo della malattia”, infatti “l’infermità  includeva qualsiasi tipo di fragilità o di debolezza sia fisica e sia spirituale per cui, nel Medioevo deboli, fragili erano gli stranieri, i viaggiatori, i mendicanti, gli esiliati, i pellegrini,  il povero, l’indigente, colui che non aveva la possibilità di mantenersi, gli ammalati, i bambini, gli orfani, gli anziani e le vedove”.  
    Un mosaico insolito, un tappeto musivo raro, un quadro inconsueto, dunque, quello che ci regala Antonino Sala il quale, ancora una volta, si conferma straordinario curatore di opere che se da un lato testimoniano la sua passione per la storia e le tradizioni, dall’altro affermano il suo amore incondizionato per l’Infinito, il Sublime, il Divino.    
    Per un compleanno d’eccezione una festa straordinaria, fatta di messaggi e Insegnamento, parole e Verbo, simboli e Segni, il tutto racchiuso in una visione di totalizzante Bellezza e assoluta Verità.  
     Così, nell’opera di Antonino Sala il passato s’incontra con il futuro in nome di quella Presenza e di quel Ritorno che tutti trepidamente attendiamo come vera parusia.
     
 Nella vostra opera per il Regno di Cristo
sapete di avere l’obbligo di agire tenendo
presente il fattore umano e sociale della
 particolarità della vostra origine, infatti,
dovete essere coloro i quali aiutano
l’uomo strada facendo sotto il
 segno della croce di Cristo.  
 
San Giovanni Paolo II
 
 
 
 
 
 
 
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