“AB INITIO – Un libro sul primo Tommaso Romano” di Antonino Russo
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- Category: Arte e spettacolo
- Creato: 10 Luglio 2018
- Scritto da Redazione Culturelite
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Quando un artista raggiunge una buona maturità e una cospicua notorietà, andare a riguardare i primi passi è azione inevitabile e meritevole di un plauso particolare.
Di solito si guardano con occhio benevolo i primi tentativi, anche se a suo tempo sono stati considerati semplici esercitazioni.
Rivedendoli con l'occhio dell'artista maturo e del critico attento, quei lavori giovanili appaiono a Tommaso Romano come fiori delicati che vanno giudicati con indulgenza e come preambolo indispensabile per i frutti della maturità.
Maria Patrizia Allotta e Vito Mauro, nella collana “Ricapitolando la memoria”, mettono a disposizione degli studiosi altro materiale importante per la comprensione dell'opera omnia di Tommaso Romano.
Lo fanno nel volume “AB INITIO”, pittura, poesia, azione neofuturista negli esordi di Tommaso Romano (1967 - 1977), con prefazione di Aldo Gerbino, testi critici introduttivi di Francesco M. Scorsone e Vinny Scorsone e un testo finale di Giusi Lombardo, edito nel dicembre 2017 dallo Studio 71 di Palermo. E' importante dare uno sguardo ai primi lavori per capire l'autore da dove viene e dove vuole andare.
Come ogni buon artista principiante il giovane Tommaso Romano inizia a praticare la pittura figurativa.
La luce abbagliante dei paesaggi siciliani illumina i suoi primi quadri che ne rappresentano le scene.
Il pittore conosce bene la tecnica degli impressionisti: questa lo porta ad ottenere una figura essenziale, elementare nelle sue componenti, ma abbastanza incisiva nella definita figurazione.
Quando la figura è approssimativa, essa assume un significato simbolico che riflette la provvisorietà della nostra esistenza.
Le figure, sia di uomini illustri che comuni, rispecchiano più il loro carattere e la loro personalità che l'aspetto fisico. Nel volto del Mahatma Gandi, ad esempio, è possibile leggere la sofferenza dell'intera umanità più che la sua.
La navigazione di Tommaso Romano tra informale e astratto è indefinita: il pittore oscilla tra l'una e l'altra corrente artistica, privilegiando gli sprazzi di colore violento per ravvivare il quadro. Nella prima metà degli anni settanta Tommaso Romano approda in area neofuturista, seguendo le sollecitazioni del pittore calabrese Enzo Benedetto.
I suoi giochi grafici seguono efficacemente il suo percorso neofuturista, collocandolo tra i più validi creatori e collaboratori della rivista FUTURISMO-OGGI.
Su questa rivista pubblica alcune delle migliori opere di questo periodo: esso è caratterizzato da una sorta di geometrismo astratto che privilegia un agile gioco di linee intersecanti per una continua fuga dal reale.
La sua militanza tra i neofuturisti è attestata anche dalla corrispondenza con Luigi Scrivo ed altri componenti della pattuglia che produce l'ultima fiammata futurista.
Di rilievo è anche la corrispondenza con i futuristi bagheresi Castrense Civello e Giacomo Giardina.
Dopo la rassegna artistica sono elencati e riprodotti testi, eventi, giornali e pubblicazioni del periodo 1967 - 1977.
Chiude il volume un'accurata bio-biliografia sull'autore.
da: "Il settimanale di Bagheria", del 06/07/2018