“Elogio della simmetria. L'arco creativo di Enzo Tardia” di Antonino Russo
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- Category: Arte e spettacolo
- Creato: 24 Agosto 2020
- Scritto da Redazione Culturelite
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Nel volume "Elogio della Simmetria", a cura di Aldo Gerbino, con premessa di Tommaso Romano, pubblicato all'inizio di quest'anno dalla Casa Editrice Thule di Palermo, viene percorso l'iter creativo di Enzo Tardia dal 1988 al 2019.
Tommaso Romano nella premessa inquadra diligentemente l'opera dell'artista, mentre Aldo Gerbino nel riporto critico ripercorre il cammino artistico di Enzo Tardia, offrendo ottimo materiale per la comprensione della sua arte.
Per l'opera di Enzo Tardia occorre parlare di astrattismo geometrico. Si tratta di un labirinto composto da colori accesi che stimolano la fantasia dell'osservatore.
Le masse di colore sono capaci di produrre quelle immagini che non esistono nella realtà, ma che popolano la fantasia dell'artista. Tutto può sembrare geometricamente in ordine, ma è un ordine apparente.
Nelle opere di Enzo Tardia le linee si rincorrono, s’intrecciano, si scontrano perché è in seguito ai contrasti che si crea l'armonia. Nelle sue opere sono predominanti le bande di colore tipiche della natura rigogliosa. L'artista d'avanguardia s'interroga continuamente sulle cose e i fatti del mondo e sulle condizioni di vita dell'uomo.
Nella rappresentazione del mondo attuale l'artista lascia cadere qualche scoria del passato, ma proiettandola verso il futuro.
Ecco perché spesso le opere d'avanguardia sono incomprensibili e lasciano perplessi. All'artista moderno capita a volte di rielaborare forme e contenuti del patrimonio estetico lasciato in eredità dalle avanguardie del novecento.
La creazione del segno è istintiva, ma suscettibile di variazioni quando si passa alla fase di elaborazione. Qui entrano in campo apprendimenti ed esperienze accumulati nell'archivio della memoria. Il segno che viene fuori è la sintesi di un pensiero che a sua volta si è nutrito di vari apporti culturali.
L'informale geometrico praticato da Enzo Tardia si avvale di un atto gestuale per ottenere non-forme che non rimandano ad alcun oggetto. Sono, però, pur sempre una rappresentazione, anche se di qualcosa d'irreale. L'indefinito, il non uso dell'immagine reale non è il disconoscimento di questa ultima, ma è la ricerca di un motivo concettuale, è il bisogno di trarre concetti d'arte da una forma o da una non-forma, da un groviglio di segni o da una macchia indistinta.
Se tutto ciò produce sensazioni particolari, si tratta di una forma d'arte. L'informale geometrico di Enzo Tardia punta principalmente sulla invenzione cromatica.
A volte il colore s'insinua tra i segni, altre volte sono i segni ad entrare nel colore.
Le decise pennellate dell'artista offrono una notazione cromatica che dà alla rappresentazione pittorica un rilievo particolare.
Le opere del pittore Enzo Tardia presentano a volte un aggrovigliato gioco di linee le quali si rincorrono intersecandosi anche. Queste forme non-forme hanno comunque una capacità evocatrice notevole della fantasia. L'informale e l'astratto non sono cose che stanno fuori dalla realtà.
Essi sono una non-forma che si riscontra all'interno della realtà di ogni giorno: tutto sta a saperla vedere, a saperla scorgere tra le pieghe delle varie forme degli oggetti che ci circondano.
Da notare in Enzo Tardia la duttilità del segno e la sua capacità di catturare la nostra attenzione.
Enzo Tardia è spesso tentato dall'approdo nella optical-art, ma lo fa sempre privilegiando la vivezza dei colori e la loro sapiente distribuzione nell'area del quadro.
É da notare che Enzo Tardia non si lascia trascinare dal consueto e cerca sempre di diversificare l'ambito della sua ricerca estetica.
da: "Il settimanale di Bagheria", n. 891, 23 agosto 2020