“Il Transrealismo italiano” di Francesco Guadagnolo

 
Presentiamo il Manifesto sul Transrealismo italiano 2020 per far conoscere la poetica e le finalità che il Transrealismo persegue nel ricercare e nello sperimentare nuove forme artistiche nel Terzo Millennio, basato nella sua quotidiana realtà sulle nuove tecnologie. Il Transrealismo è un movimento proiettato ad obiettivi “oltre” la realtà per esprimere un nuovo pensiero per l’arte e per la storia socio-culturale della società contemporanea. Integriamo il Manifesto con alcune considerazioni dello storico Calogero Rotondo per un preambolo sul Manifesto del Transrealismo italiano 2020 tra storia, arte di Francesco Guadagnuolo e pensiero critico.
 
 
Manifesto del Transrealismo italiano
di Francesco Guadagnuolo
 
1 – Il Transrealismo rifacendosi al pensiero evolutivo della storia dell’arte, deve associarsi sempre a un’evoluzione sociologica e all’idea di progresso tecnologico, secondo il principio “Arte oltre la Realtà, Vita oltre la Realtà”.
 
2 – L’arte transrealista trova il suo fondamento artistico e culturale nell’esperimento di andare “al di là” o oltrepassare la visione della realtà corrente non escludendo la ripresa e il riordino del lessico artistico per mezzo di uno stile anche figurativo, dinamico e intriso di sensibilità esperienziale, integrata con i simbolismi formulati dal linguaggio della più avanzata ricerca tecno-scientifica. Per il nuovo pensiero volto a riconoscere la realtà è necessaria la sensibilità interpretativa dell’artista e la funzione sinestetica del linguaggio poetico, musicale, artistico e matematico.
 
3 – Il Transrealismo ammette i processi realistico-astratto-informali anche se ciò potrebbe dare l’impressione di una contraddittorietà estetica, nella misura in cui l’ingrediente figurativo nelle opere viene comunque evidenziato. Nel caso opposto i procedimenti stilistici si rivelano sì combinati ma compatibili fra loro, grazie all’intuizione che essi attuano degli istanti di una realtà trascesa, che l’artista fa fluire nell’estensione spazio-temporale. Quest’ultima diventa espressiva, attraverso diversificazioni di segni e variazioni di intensità nei valori cromatici.
 
4 – L’orientamento ideale dell’arte transrealista deve essere il reale diversificato ossia una realtà trasfigurata orientata verso il futuro, un avvenire che già da ora è iscritto nel presente. Il Transrealismo rispetto al reale già analizzato in forme svariate dal Neo-realismo italiano, dal Surrealismo e dall’Iperrealismo, in campo internazionale, è un complesso di fattori innovativi nell’arte contemporanea, che guarda alla totalità dell’insieme. Uno dei fondamentali dispositivi relativi alla “post-realtà” deve essere l’esame critico della componente sociale, cioè un’indagine di ricerca all’interno della collettività, mirante alla veridicità e a un’eventuale denuncia al di là di ogni pilotato consenso.
 
5 – Spazio e tempo non sono dimensioni disgiunte ma fluenti uno nell’altro. I temi generali su cui si incentra la riconoscibilità del Transrealismo italiano sono: il tempo, la storia, il luogo e la memoria. Il tempo misurabile deve differire da quello psicologico, in cui l’uomo, l’artista nel suo cammino, è alla ricerca di nuove frontiere da superare. Un tempo, che sia umano, ma anche a volte soprannaturale è consequenziale con l’intensità con cui lo spazio visivo è rivissuto e condiviso.
 
6 – Il Transrealismo si confronta e si identifica attraverso la tecnologia con il concetto stesso di realtà mutante che ci circonda, al punto che la relazione fra spazio e tempo va rivisitata e modificata per essere meglio compresa. In un’epoca, in cui la comune visione tridimensionale dell’opera d’arte si può integrare o sostituire con una Realtà Virtuale, alcuni termini come “fantastico”, “immaginario” o “visionario”, possono assumere una diversa valenza e funzione.
 
7 – Nel mondo dell’arte, il Transrealismo si considera equiparabile ad una messa in scena-rappresentazione che coglie, al di là della realtà, le immagini che sono oltre la superficie del reale stesso. Il tutto sta nel capire il rapporto tra il virtuale e il reale, tra la farsa del teatro e la vita nella ricerca della verità.
 
8 – Un aspetto proprio del Transrealismo è il concetto che l’arte è comunicazione che dovrà essere comprensibile a tutti coloro che la osservano. L’artista transrealista non dovrebbe cercare un pubblico sofisticato o eccessivamente erudito, ma sarà sua responsabilità scegliere il modo migliore di esprimersi, per trasmettere un messaggio che sia universalmente recepito.
 
9 – Per il Transrealismo è artista transrealista chi tenta di spingersi al di là e oltre la visione della realtà corrente che ci circonda, pur nella rivisitazione retrospettiva delle forme espressive che hanno preso il via con l’evoluzione di un realismo pittorico. Il relativo percorso deve essere illuminato dall’incontro con la scienza e la tecnica, che caratterizzano la società e la vita moderna. Si è pittore transrealista se vi è rispetto della storia dello scibile umano e della vita che si racconta con le sue immagini; non tanto nella tecnica impiegata, che può essere di volta in volta differente, anche tramite l’uso di materiali diversi.
 
10 – Secondo la cultura aurea e creativa, l’attività artistica supporta sempre chi desidera percepire l’arte come salvaguardia personale e collettiva, colmando anzitutto i vuoti e le omissioni della politica, almeno quella in palese decadenza del XXI secolo. Il lessico dell’opera si colloca così in una situazione di trasmissione, quale arte processuale il più possibile completa, penetrante e denunciante.
 
 
 
IL TRANSREALISMO E IL SUPERAMENTO DELLA REALTÀ
Considerazioni per un Preambolo sul Manifesto del Transrealismo italiano  
tra storia, arte di Francesco Guadagnuolo e pensiero critico
(di Calogero Rotondo)  
 
 
Considerazioni per un Preambolo sul Manifesto del Transrealismo italiano
 
Ho letto con interesse il Manifesto del Transrealismo italiano 2020 del pittore, scultore e incisore Francesco Guadagnuolo; questo artista eclettico, che ha lavorato anche in Francia e in America, attivo dal 1976 si è inserito nel panorama nazionale e internazionale del mondo dell’Arte con mostre in Italia e all’estero in molte Gallerie e Musei di prestigio di varie città tra cui Roma, New York, Buenos Aires, Madrid, Parigi, Basilea, Londra, Mosca, Tokio. Infatti, molte sue opere pittoriche e scultoree si trovano presso Musei, Scuole e Istituzioni pubbliche e private.
 
L’anzidetto documento letterario-artistico non sancisce la nascita ufficiale del Transrealismo italiano, di cui Guadagnuolo in Italia è il protagonista e il padrino dell’arte transrealista, ma evidenzia non solo i punti in cui si articola la poetica del Transrealismo ma anche i relativi indirizzi artistici e le peculiarità. Costituito da 10 punti il Manifesto del Transrealismo 2020, rispetto ad altri manifesti artistici o letterari che si sono susseguiti nel corso del Novecento, si snoda in modo compatto, legato e chiaro; tuttavia, anche se il Transrealismo non ha una definizione, come per tradizione è avvenuto per alcune avanguardie del passato, fissa i principi cardini cui il Transrealismo si rifà ed entro cui la sua poetica si realizza: < … associarsi sempre a un’evoluzione sociologica e all’idea di progresso tecnologico, secondo il principio “Arte oltre la Realtà”>. Inoltre, nel corso dei vari punti non solo tratteggia cosa raffigura il Transrealismo in campo internazionale, ma illustra anche i temi attorno cui ruota, il fondamento, l’ideale e la riconoscibilità dell’arte transrealista italiana. Infine, nell'ultima parte vengono espressi i termini dell’arte propria del Transrealismo e altre specifiche di diverso genere come ad esempio: chi è l’artista transrealista e in che cosa consiste il supporto dell’attività artistica.
 
L’artista siciliano Guadagnuolo, definito nel 1988 dal Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana “G. Treccani”, Giuseppe Alessi, “Il pittore che fa il filosofo attraverso il pennello”, è molto conosciuto in Italia e all’estero per le sue opere di alto valore artistico e per il suo prestigio; tra le numerose opere ne citiamo alcune: la grande tela della “Crocifissione” del 1986, presentata nel 1988, sotto la presidenza di Giuseppe Alessi, nella sede del predetto Istituto in Roma, ivi esposta e chiamata, per magnificenza artistica, dal docente e scrittore romano Nicola Ciarletta “Il vortice della Trinità” e definita, per la sacralità della figurazione, dal critico d’arte modicano Renato Civello, come opera di “Alta sintesi esistenziale” e di “Metafisica dell’esistenza umana”; la scultura il “Tormento ed estasi” del 1988; la prestigiosa opera “Il debito estero – verso una nuova solidarietà”, del 1999; di questa famosa opera, esposta permanentemente nella sede dell’ECOSOC all’ONU – New York, un primo esemplare serigrafico è stato donato nel 2000 al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi; il significativo dipinto “Pace in Terra Santa” del 2000, nato a Ramallah (Palestina) e consegnato al Presidente Yasser Arafat, nonché il ciclo di ritratti dei Pontefici dal 255° al 264° ossia dal 1846 (San Pio IX) al 2005 (Giovanni Paolo II - Karol Wojtyła), esposti in Vaticano, e di volti di molti personaggi della letteratura e dell’arte, creati negli anni 1984-1985, tra cui: Petrarca, Ariosto, Foscolo, Manzoni, Leopardi, D’annunzio, Carducci, Pascoli, Ungaretti, Marinetti nonché di altre 36 illustri personalità italiane e straniere realizzati negli anni 1992-2008 tra cui: Luis Borges, Giulio Carlo Argan, Pasolini, Leonardo Sciascia, Mario Luzi e Eduardo De Filippo. Inoltre, Guadagnuolo ha   conosciuto, instaurando un forte sodalizio, il noto e importante gallerista newyorkese Leo Castelli, scopritore degli artisti della Pop art, nonché i filosofi Rosario Assunto e Pietro Prini; queste personalità per l’artista di Caltanissetta hanno rappresentato un importante riferimento rispettivamente per l’arte, per lo studio sull’estetica e per partecipare alla discussione sull’umanesimo contemporaneo. Infine, per incontrare le rappresentanze italiane accreditate presso l’ONU, per proporre un Progetto di opere su tematiche del “Debito Estero”, in campo sociale e sulla solidarietà, Guadagnuolo nel 1999 ha fatto parte della Delegazione dell’Intergruppo Parlamentari per il Giubileo 2000, guidata dal Presidente Sen. Ombretta Fumagalli. Infine su tematiche del predetto Progetto nel 2002 ha realizzato la mostra”Guadagnuolo Artista al Senato per l’Intergruppo Parlamentari per il Giubileo”.
 
Pensando al significativo messaggio che il Manifesto del Transrealismo italiano 2020 contiene per l’ambiente artistico e conoscendo, in particolare, l’uomo e l’artista Guadagnuolo, il suo “facere e agere” e la sua parola pensante, mi fa piacere esprimere alcune considerazioni affinché possano essere, con una narrazione del percosso storico e culturale del Transrealismo, utili come un preambolo per la lettura del Neo-Manifesto dell’arte transrealista italiana. Ciò per divulgare la conoscenza e stimolare lo sviluppo della poetica del Transrealismo con la cronologia della sua evoluzione dalla nascita ad oggi attraverso la storia, il pensiero critico e, in particolare, l’arte di Guadagnuolo la cui produzione artistica è stata individuata e riconosciuta come il riferimento in Italia dell’arte transrealista. Infatti, l’arte di Guadagnuolo è innovatrice perché esplora e analizza la realtà e sa parlare e comunicare attraverso la trasfigurazione della realtà circostante che osserva e le sue tematiche dell’esistenza e del sociale. Ecco perché l’arte di Guadagnuolo nella storia dell’Arte italiana ha già segnato e lascerà un’impronta, rispetto al realismo tradizionale e convenzionale nonché al neorealismo della stagione artistica di Renato Guttuso. Inoltre, l’arte dell’artista di Caltanissetta è riformatrice perché raffigura, pur se oltre il realismo, un modo nuovo di interpretazione della realtà quotidiana per potere intravedere numerosi problemi legati all’uomo e alla crisi della società del Terzo Millennio.
 
La principale caratteristica del Transrealismo di Guadagnuolo nell’Era della globalizzazione racchiude – se così si può dire – la visione di una nuova trasfigurazione della realtà con riferimento al “reale” stesso. “Una realtà dunque, quella contemporanea in generale, non solo – come dice Blasone – da attraversare ma auspicabilmente da trascendere”. In questo senso l’arte transrealista di Guadagnuolo non solo è legata allo studio dei fenomeni dell’esistente che si manifestano nel tempo e nello spazio ma è anche una ricerca artistica di una realtà sicuramente sconfinata ma ben fondata su valori positivi e utili per la società. Ne sono attestazione il suo impaginato pittorico, le affascinanti opere scultoree, le esclusive installazioni e, in particolare, la sua sperimentazione continua di nuove forme di realismo. Inoltre, nelle sue tematiche artistiche si intessono aspetti e interessi che trovano la loro linfa in diverse discipline tra cui la letteratura e la scienza. Infatti, Guadagnuolo con la sua ricerca pittorica e scultorea interdisciplinare fa emergere con una sua sensibilità e “visionarietà” molti aspetti e momenti delle dinamiche letterarie, culturali, scientifiche e sociali attraverso la poesia, la musica, il teatro, il cinema, la scienza, la religione, la politica e l’economia. <Il Transrealismo essenziale di Guadagnuolo – evidenzia Sante Montanaro – fatto di diversi linguaggi dell’arte ed arricchito con i mezzi della ricerca più rinnovata riesce ad analizzare l’essere, la vita e gli aspetti culturali in riferimento alle altre discipline. Le sue opere come “I Luoghi del Corpo” e “Gli iperspazi e l’energia del segno” sono la dimostrazione di come la costante ricerca del linguaggio visuale conduca ad esplorare le varie forme espressive ed infine a concretizzare lo studio rigoroso in una vera e propria ricerca scientifica>.
 
Adesso volendo parlare in particolare di Transrealismo va anzitutto detto che quando si parla della sua origine si fa riferimento alla corrente artistica internazionale nata in America e inaugurata in ambito letterario e della Fantascienza (SF - Science Fiction) dallo scrittore e matematico statunitense Rudy Rucker con un “Manifesto Transrealista” del 1983 “A Transrealism”, riproposto nel 1993 e nel 1999. In particolare, nell’incipit di tale Manifesto si legge che “Il Transrealismo non è tanto un nuovo tipo di fantascienza, quanto di letteratura d’avanguardia”; inoltre, il fine di tale Manifesto, in armonia con la crescente poetica e genere narrativo (Cyberpunk) della letteratura fantascientifica, è stato anche di stimolare lo sviluppo di azioni per la trasfigurazione del reale in Cyberpunk ossia in genere narrativo popolare con tematiche connesse alla realtà delle società post-industriali (cibernetica, robotica, telematica, realtà virtuale, etc.) da creare fantasticamente per la crescita di ideologie di contestazione, ribellione e critica sociale. Successivamente la poetica del Transrealismo allargandosi nel mondo delle arti visive si è estesa, con un discorso artistico diverso da quello letterario e della Fantascienza americana, in altri stati tra cui Italia, Germania e Spagna.
 
Nel corso del 1° Festival Internazionale delle Arti Multimediali “Roma-New York – New York-Roma”, svoltosi nel 1995 ai Castelli Romani, nella Galleria “Castelli Arte” di Ciampino-Roma la poetica del Transrealismo italiano è stata descritta con riferimento al mondo dell’Arte nel “Manifesto Programmatico” del 1995. In Italia, per la prima volta la tendenza artistica e culturale del Transrealismo è stata teorizzata dal critico d’arte Antonio Gasbarrini con riferimento alla produzione artistica e alle mostre del pittore siciliano Francesco Guadagnuolo il cui momento di maggiore interesse della sua arte transrealista visiva è emersa, tra l’altro, nella mostra itinerante del 2009 a Tivoli con un ciclo di opere dedicate agli Stati Uniti e intitolata “Da Kennedy a Obama”. Inoltre, il Transrealismo è stato delineato presso la Camera dei Deputati a Roma il 9 dicembre 2011 in occasione della presentazione della Monografia del 2011 “Metamorfosi dell’iconografia nell’arte di Francesco Guadagnuolo” con le poesie di Karol Wojtyła, con gli interventi, sulle liriche del Papa incluse nel volume, dal critico d’arte Antonio Gasbarrini, dello storico dell’arte Renato Mammucari e del poeta Plinio Perilli. Altri prestigiosi incontri artistici sul Transrealismo sono quelli del 2012 e del 2013; nel primo presso la sala degli Specchi del Comune di Frascati, in cui l’attenzione si è concentrata sul Transerealismo italiano, è stata presentata nel 2012 la Monografia “Da Guttuso a Guadagnuolo, e il Transrealismo in ItaliaSinestesie e metamorfisi dei linguaggi fra Arte, Letteratura, Musica, Cinema e Scienza nell’arte di Guadagnuolo”. Nel secondo il 15 maggio 2013 presso la biblioteca Vallicelliana di Roma è stato presentato il Transrealismo con lo storico dell’arte Antonio Del Guercio e i critici Antonio Gasbarrini e Antonio Picariello. 
 
L’affascinante definizione del Transrealismo qualunque connotazione possa assumere, sia nella letteratura e nell’arte, evidenzia che nel mondo transrealista l’arte e la realtà costituiscono un binomio simbiotico nel senso che l’arte non può ignorare la realtà. In particolare, secondo il critico d’arte Pino Blasone, i gruppi, le personalità artistiche e gli artisti che si sono occupati e ispirati all’arte transrealista sono stati e continuano ad essere numerosi; tra i tanti personaggi e artisti transrealisti ne citiamo per brevità alcuni: il regista, scrittore e produttore americano Terry Gilliam; il poeta cileno Sergio Badilla Castillo ed il pittore e scultore italiano Francesco Guadagnuolo che, in particolare, con la sua interpretazione della realtà e le sue opere secondo il critico, recentemente scomparso, Antonio Picariello rappresenta “l’emblema storico del Transrealismo visivo”. Nella realtà del XXI secolo se per brevità al termine Transrealismo si dà il significato “oltre la realtà” o “superamento della realtà” per il critico siciliano Renato Civello: è <un rapporto metaforico tra l’analisi della realtà tecnologica e le sue implicazioni con la realtà materiale”, per il critico Antonio Picariello è “movimento che non ancora sostiene un principio fisso”; è come un “apeiron, un campo aperto, uno spazio visivo dove convergono, come avviene nella scrittura Burroughs (con la tecnica “cut-up”) la captazione degli attimi frattali, i fotogrammi di oggetti e concetti che corrono, che si muovono>.
 
Il Novecento, secolo ricco di diversi movimenti e pensieri sulla letteratura, sulla filosofia e sull’arte, dal Futurismo al Surrealismo, dal Cubismo all’Astrattismo e dall’arte concettuale all’Iperrealismo e alla Transavanguardia, si è chiuso, conservando una tendenza al realismo, come un secolo di grandi cambiamenti e di rivoluzioni: la scoperta dell’astrattismo, l’accostamento al pensiero poetico classico e l’idealizzazione immaginativa della ragione scientifica. Il movimento del Transrealismo, scaturente anche dai predetti motivi e abbinato alla civiltà tecnologica, vive, come noi, nella civiltà ipertecnologica, globalizzata e della comunicazione dei mass-media in cui oltre alla televisione, al computer, che hanno rivoluzionato il mondo, interagiscono Internet, i Social network, varie forme e mezzi di comunicazione e nel settore finanziario il servizio Foreign exchange market e della Criptomoneta.
 
Dunque accostarsi a questo movimento della nuova “Realtà Visionaria” è da considerarsi consequenziale perché rispetto all’avanguardia Futurista, al Dadaismo, al Cubismo, al Surrealismo e fino alle esperienze artistiche recenti dell’Iperrealismo e delle Transavanguardie e alle tensioni emotive dell’esistenza nel nostro tempo, esprime il nuovo pensiero e la storia socio-culturale contemporanea. È con la nuova realtà trasfigurata dai “media” che Guadagnuolo trova la sua piena espressione e afferma un nuovo criterio di bellezza da ritrovare nella sua arte attraverso la poetica del Transrealismo e <con simboli e metafore visive, in cui il frutto della fantasia, come ha scritto il critico Blasone, si fonde col fatto reale in una molteplice compagine di segnali concettuali, relazionati con le diverse discipline: letteratura, filosofia, scienza, diventano per l’artista un teatro di screening>.
 
Ritornando al Transrealismo si ritiene che alla base della sua poetica ci sia il “reale” stesso e la trasfigurazione della realtà in un presente ch’è futuro (Realtà visiva e tempo sono una nell’altro); tuttavia, il Transrealismo non delinea il “futuro” ma tratteggia la realtà. Rispetto alle tre classiche categorie cronologiche dei termini passato, presente e futuro questi ultimi due di “presente” e “futuro” sono mutati in “futuro” e “presente” perché l’accelerazione della tecnologia è tale che l’uomo non riesce a dominarla. La realtà della vita e della tecnologia è talmente veloce che ha delle conseguenze. Siamo in presenza di una modalità che va “oltre”, oltrepassa e non attraversa come nel caso della Transavanguardia che nonostante abbia lo stesso prefisso “trans” come il Transrealismo il significato è da intendersi in modo diverso: “attraversare” nel primo caso e andare “oltre” o “oltrepassare” la visione della realtà nel secondo caso. Il termine Transrealismo, secondo il critico Pino Blasone, indica “un trascendere le apparenze della realtà mutante che ci circonda, pur rappresentandola in maniera verosimile”. Da qui l’arte di Guadagnuolo, connessa al superamento della realtà, trova riferimento e ispirazione nel Transrealismo ossia nella capacità di andare “oltre” il “reale” stesso, della realtà corrente o la trasformazione della realtà posta non nell’operato del passato ma nel presente che di per se stesso per velocità del suo scorrere è già futuro. Per Guadagnuolo si può dire anche che la sua arte è transrealista non solo perché le sue opere riescono a legare, con carattere “visionario” e onirico, la realtà sociale, politica, tecnologica e scientifica ma poiché è anche valida azione, basata su valori umanistici ed etici, per il rinnovamento della figurazione artistica nella pittura e nella scultura. Ma l’arte di Guadagnuolo non è solo “transrealista”, ossia rivolta al superamento della realtà, ma è anche concreta e post-moderna, la cui poetica è impregnata di umanesimo e piena di vitalità interiore.
 
In Italia ad oggi sono passati 25 anni dal “Manifesto Programmatico” del 1995 in cui è emersa una poetica del Transrealismo. Da allora ad oggi tale movimento alla luce dello sviluppo dei nuovi fermenti artistici, culturali e di pensiero che si sono maturati in Italia (anche per gli effetti sociali del Covid-19), può essere sintetizzato, in un’ottica di sostegno critico del progresso e in una nuova realtà trasfigurata dai mass-media, come la trasfigurazione (metamorfosi) della realtà in un presente ch’è futuro (“superamento della realtà”), un’arte che si attesta nel sociale o come una comunicazione, attraverso alcuni punti di riferimento ben ancorati e imbrigliati nel Manifesto del Transrealismo italiano 2020 e nel “Transrealismo visivo” di cui, come ha scritto il critico Picariello, “Francesco Guadagnuolo è emblema storico”. Va detto che per il Transrealismo esiste anche un livello doppio: uno è quello dalla nascita ad oggi e l’altro è quello della realtà quotidiana che è in divenire (in progress). Con questo confine del Transrealismo del “passato”, del “presente” e del “futuro” si vuole significare che ciò che è ad oggi è come una medaglia che ha sempre il suo rovescio ossia che il Transrealismo di oggi è anche il suo futuro “divenire”. Concludendo tra storia, arte innovatrice e “visionaria” del maestro Guadagnuolo e pensiero critico, ecco quindi le considerazioni che si mettono a disposizione dei cultori dell’arte transrealista in Italia per un Preambolo sul Manifesto del Transrealismo italiano 2020 di Francesco Guadagnuolo. Ciò al fine di divulgarne la conoscenza, la storicizzazione dello spirito e della poetica e il cammino, dalla nascita ad oggi (1995-2020), con tutte le sfumature e le interpretazioni che ne sono scaturite in Italia e altrove la cui discussione resta aperta ad ulteriori considerazioni. 
                                                                                                              Calogero Rotondo
 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
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