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Agli occhi di un siciliano la Calabria si presenta come una galassia di cui è difficile individuare una vera e propria unità e un centro di irradiazione. È vero che la Sicilia è un piccolo continente policentrico, ma esiste una forte identità isolana, con una storia indipendente, che si declina in una molteplicità di sfumature differenti fra di loro, in qualche maniera ricapitolate in una capitale dotata di straordinaria personalità. Nella costellazione della città metropolitana di Reggio Calabria, che si dispiega fra il Tirreno e lo Ionio, una stella luminosa è quella di Palmi. La cittadina ha avuto i suoi momenti di splendore, ma adesso è imbruttita dalla violenza dei tanti terremoti, dal disinteresse di uno Stato colonialista e dall’insignificanza dell’edilizia recente. Avrebbe bisogno di un piano coraggioso di rigenerazione urbana. Rimane inalterato lo splendore di una natura esuberante, che offre parecchie opportunità di svago: un mare cristallino, spiagge a perdita d’occhio, rilievi boscosi, un altopiano (Monte S. Elia, dal nome del santo eremita del IX secolo, originario di Enna, che vi trascorse alcuni anni) da cui si godono viste mozzafiato sullo Stretto di Messina e sulle Eolie.

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