La ricorrenza degli «occhi» nelle canzoni di Sergio Endrigo

- Sappiamo tutti che la comunicazione di oggi è prevalentemente affidata a quegli algidi mezzi chiamati telefono (fisso o mobile), e-mail, chat e messaggini in varie forme, mezzi che trasmettono soltanto parole più o meno coordinate ma che spesso possono creare, nella loro fredda sintesi, anche dei possibili equivoci o dei fraintendimenti. Una parola, insomma, trasmessa in modo virtuale potrebbe d’amblè apparire cruda se non proprio d’intenzione cattiva, dal momento che essa non viene mediata o supportata da una gestualità, da uno sguardo, da un sorriso o dalla mimica facciale degli interlocutori, in maniera tale da poter intuire reciprocamente il vero stato d’animo con cui si profferisce un concetto o una determinata parola. Una fonte rivelatrice per tali sensazioni sono sicuramente “gli occhi”, forse perchè “geograficamente” stanno più vicini alla mente e quindi sono in grado di trasmettere nell’immediato la giusta evaporazione del pensiero. Un luogo comune dice che “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, e forse sarà vero così, a meno di abili infingimenti. A tale preciso stereotipo si è riferito abbondantemente il nostro sempre amato Sergio Endrigo, se tanti dei suoi testi affidano agli occhi il compito di far individuare e far veicolare i reciproci sentimenti, una sorta di libro aperto su due pagine pari e dispari in cui è possibile leggere una vicendevole intesa amorosa. Molto esplicativa, già nel titolo, è la sua canzone “Il poema degli occhi”, a cui si aggiunge il motivo “Lontano dagli occhi”, integrato dal detto che in tale situazione si è anche lontani dal cuore. Ma abbiamo pure “si spegneva l’estate/ negli occhi tuoi” (Era d’estate), o “i tuoi occhi perduti nei miei” (La dolce estate), e ancora “mille parole nuove/ per i tuoi occhi” (Aria di neve), “quando qualcuno mi ruberà/ gli occhi tuoi” (Adesso si), “ti guardo negli occhi/ negli occhi tuoi grandi” (E allora balliamo), “con gli occhi chiusi/ là dove muoiono le attese (Mal d’amore), “come portafortuna/ hanno gli occhi di luna” (Le ragazze), “sognando negli occhi/ di donne e di uomini” (Altre emozioni), “di tante notti/ ad occhi aperti” (Elisa Elisa), “son come stelle, splendono negli occhi tuoi” (I tuoi vent’anni), “ho il verde segreto dei tuoi occhi” (A mio favore), “tu non esisti più/ non ricordo più i tuoi occhi” (Viva Maddalena), “ora che sai/ guardare nei mie occhi” (Ora che sai), “si scambiano occhiate/ dolci e gasate” (I mari del Sud), “io sapevo il colore dei tuoi occhi” (Come stasera mai). Questi sono testi che ricordiamo a braccio, ma ce ne saranno degli altri che continuano ad attingere dagli occhi le calde modulazioni dell’amore!

Pin It

Potrebbero interessarti

Articoli più letti

Questo sito utilizza Cookies necesari per il corretto funzionamento. Continuando la navigazione viene consentito il loro utilizzo.