“Sognando Palermo” a Palazzo Jung di Palermo - di Francesco M. Scorsone

“Sogna Tanino; sogna la bella luna su Monte Pellegrino, sogna e non ti svegliare ca megghiu è”. Con queste parole si chiude l’incipit di Vinny Scorsone nel testo pubblicato in catalogo della mostra “Sognando Palermo” in corso a Palazzo Jung fino al 12 luglio nell’ambito di Palermo Capitale della Cultura. La mostra è stata presentata dal presidente della Commissione Cultura del Comune di Palermo Francesco Bertolino con interventi di Aldo Gerbino e Vinny Scorsone.
Una mostra nella quale ciascuno dei nove autori invitati ha scelto alcuni aspetti della nostra città, ha voluto rappresentarla come la vede, come la vedeva o come vorrebbe vederla. Liberi da qualsiasi condizionamento - come è giusto che sia - hanno dato una interpretazione di carattere storico o culturale a seconda dei propri punti di vista e del proprio vissuto. E’ in altri termini il senso di un racconto collettivo.
Gli artisti si sono fatti cronisti, a volte fantasiosi come nel caso di Vanni Quadrio e il suo sogno serpottiano sulla città di Palermo ma anche teatrale - come troppo spesso sa essere Palermo - come nel caso dei teatranti che volteggiano su Piazza Villena di Tiziana Viola-Massa.
Una visione immaginifica del tempo come scrive Vinny Scorsone di Filippo Panseca “raccontare, ai palermitani e al mondo, il suo sogno romantico (o forse illuministico) di una luna piena su Castello Utveggio (benevolo “protettore” e faro nella notte cittadina). Forse la stessa luna di Ariosto e del suo Astolfo o la luna di Savinien de Cyrano de Bergerac e del suo Cyrano o forse più semplicemente la luna pirandelliana di Ciàula;”
La Palermo raccontata in questa mostra è in realtà un sentimento collettivo dalle mille sfaccettature. Una città stratificata, frutto del lento lavorio dei secoli, regale e splendida (Maria Pia Lo Verso); dea bagnata dal mare e scenario ideale di un caldo e terroso amplesso amoroso (Antonella Affronti);  benevola “terra-madre” in cui sognano di poter tornare i nostri emigrati (Alessandro Bronzini); luogo dove il grigiore della vita cittadina si contrappone ai luminosi fasti del passato (Aurelio Caruso) e in cui i canti e le grida delle processioni popolari cattoliche (Franco Nocera) si mischiano con l’eco dei muezzin che chiamano alla preghiera nelle moschee; mentre il mare, che tutto avvolge e tutto “brama” ci rammenta, in maniera amara, gli anni dei passati splendori in cui i palermitani godevano della costa cittadina e della sua spiaggia (Pina D’Agostino). In questo clima in bilico tra ricordi e presente, nella città vecchia mille accenti differenti si odono, molti colori si baciano, numerosi lineamenti si mischiano. Città differenti si riuniscono in un’unica città (la quale è sempre stata pronta ad ogni accoglienza) dando vita ad una nuova stirpe di palermitani.
Una mostra nella quale gli artisti sono presenti affrontando sfaccettature diverse di una città multietnica e che forse, malgrado i tanti pregiudizi, vuole essere libera di pensare di potere dare quelle indicazioni ed un modo più concreto di intendere la civiltà e la coabitazione tra popoli ed etnie diverse.
Forse un sogno o forse no, ma i palermitani oltre che essere “tavuliddari” (termine antico e spesso usato per sostenere di essere una buona forchetta e ai quali piace stare a tavola), sono anche un popolo di inguaribili romantici  ai quali piace sognare.
La mostra “Sognando Palermo” è accompagnata da un catalogo a richiesta gratuito con testi di Leoluca Orlando sindaco della città metropolitana di Palermo, Gonzalo Alvarez Garcia, Aldo Gerbino, Piero Longo, Tommaso Romano e Vinny Scorsone. Composta da 27 esposta tutte di grande formato è stata allestita nella sala Paolo Borsellino di Palazzo Jung Palermo Via Lincoln n. 73 ed è visitabile fino al 12 luglio 2018 nei seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15.alle 18.30. Catalogo
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