Dalla Prefazione di Giovanni Teresi a "Una stella di nome Marta" di Maria Concetta Ucciardi (Ed. Thule)

L’affascinante trama del romanzo dell’autrice lascia all’attento lettore diverse emozioni scaturite dalle tematiche affrontate: l’amore della donna nella sua compiutezza e responsabilità nella società, il valore della madre nella famiglia, il rispetto degli anziani e la figura dei nonni nella educazione dei bambini. Temi tutti attuali, che emergono dalle esigenze individuali e collettive in una società moderna.

Il concetto dell’amore coniugale e familiare si realizza con la partecipazione della famiglia alla missione profetica, sacerdotale e regale di Gesù Cristo e della sua Chiesa. L’amore e la vita costituiscono il nucleo della missione salvifica della famiglia.

La solitudine, i problemi economici, la carenza di legami affettivi, il semplice bisogno di aiuto sono problematiche esistenziali che l’autrice sottolinea attraverso un profondo cambiamento di mentalità e di approccio alla persona anziana fragile, ma ancora capace di dare e condividere un’alleanza tra generazioni.

 Il romanzo “Una stella di nome Maria”, edizione Thule, di Maria Concetta Ucciardi mette a fuoco i suddetti valori e principi sociali rimarcando che senza l’amore ogni altro valore perderebbe la sua originale configurazione e non potrebbe raggiungere i traguardi essenziali.

Quindi, bisogna interrogarsi con serietà sullo sfaldamento dei valori fondamentali che oggi interessa un quadro sociale piuttosto compromesso. Le tensioni e le paure visibili e non che emergono nella società odierna lo impongono.
È tempo di reagire e di rivedere il proprio rapporto con la vita, troppo legata a degli aspetti edonistici, consumistici e materialistici che hanno addormentato la profondità della mente umana e tranciato la sua meraviglia naturale.

Ogni valore cristiano è un sicuro accesso alla dimensione trascendentale che sovrasta la materialità con cui convive ogni uomo. Tutti i valori sociali sono inerenti alla dignità della persona umana, della quale favoriscono l’autentico sviluppo, e sono, essenzialmente: la verità, la libertà, la giustizia, l’amoreCosì, dal punto di vista soggettivo, la giustizia si traduce nell’atteggiamento scaturito dalla piena volontà di riconoscere l’altro come persona, consentendo di riflesso l’abbattimento di tutte quelle violenze visibili e invisibili che accompagnano ogni giorno la realtà odierna.

Senza l’amore, infine, ogni altro valore perderebbe la sua originale configurazione e non potrebbe raggiungere i traguardi essenziali o comunque li limiterebbe, rendendoli incompleti.

Se l’uomo non ritrova la sua connessione cristiana con il “Padre” il suo amore sarà solo e sempre terreno e quindi debole, artefatto. Anche se in apparenza scintillante e ampolloso, non potrà essere in grado di coordinare la complessità della vita sociale e personale, con al centro quei valori fondamentali oggi troppe volte dimenticati.

 

 

 

 

 

 

 

 

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