Daniel Baloup, David Bramoullé, Bernard Doumerc, Benoît Joudiou, "I mondi mediterranei nel Medioevo" (Ed. Il Mulino)

di Giuseppe Massari

 

Il Mediterraneo nel Medioevo? Un grande mare chiuso nel quale convivono mondi differenti. In questo libro - scritto da quattro specialisti di Storia medievale alla Université Toulouse - Jean Jaurès - troviamo uno sguardo originale sul turbolento crogiolo di civiltà, colto nella sua complessità non riducibile alla contrapposizione fra cristianesimo e Islam. Il testo, della collana Le vie della civiltà, è costituito da nove capitoli e suddiviso in  tre parti, in ognuna delle quali si snoda un viaggio, una esperienza storica di popoli che si sovrappongono, si combattono con l’ambizione della supremazia, dell’oltraggio, dell’offesa nello spazio di terra e di mare. Scenari rivoluzionari che conquistano, specie l’Italia e le sue regioni meridionali fortificate, costruite, ricostruite sotto la dominazione longobarda. Scenari in cui non mancano le tradizionali ed ataviche guerre di religione, commistate al consumismo della profanità e della profanazione. Quell’Italia che diventa protagonista, parte preponderante, predominante, duratura, nel rispetto di quelle che sono le regole dell’espansione, ma, soprattutto, del governo delle città, dei  suoi territori, fino al coinvolgimento pieno dei suoi confini e degli stretti: Messina e Otranto. La prima parte del volume tratta la frammentazione dell’unità mediterranea romana, il controllo delle isole e degli stretti, il rapporto con l’entroterra; la seconda la costruzione di società diverse con la convivenza o scontro fra religioni e identità differenti, e l’integrazione dei migranti; la terza la circolazione terrestre e marittima, le diaspore, gli scambi culturali.«Triplex confinium», zona divisa tra Africa, Asia ed Europa, il Mediterraneo è un grande mare chiuso su cui si affacciano mondi differenti. Nel Medioevo i loro rapporti si sono costruiti sulla mescolanza di volta in volta prodotta dallo spostamento dei luoghi di potere, dalle concentrazioni economiche e commerciali e dal confronto tra culture. Il libro porta uno sguardo originale su questo turbolento crogiolo di civiltà, cogliendolo nella sua complessità non riducibile alla mera contrapposizione fra cristianesimo e islam. La prima parte tratta la frammentazione dell’unità mediterranea romana, il controllo delle isole e degli stretti, il rapporto con l’entroterra; la seconda la costruzione di società diverse con la convivenza o scontro fra religioni e identità differenti, e l’integrazione dei migranti; la terza la circolazione terrestre e marittima, le diaspore, gli scambi culturali. E’ un testo che, per la caratura dei temi e degli argomenti, si sposa benissimo con il dibattito attualmente in corso. Non solo da un punto di vista storico, per la crescente rivalutazione del Medioevo, quanto in termini politici e sociali, riguardante il fenomeno migratorio, della identità di inserimento e di integrazione e del rapporto tra islamismo, cristianesimo e cattolicesimo. Chi sono gli autori?  Daniel Baloup si occupa di ideologie della guerra e pratiche militari nella penisola iberica fra XII e XV secolo. David Bramoullé è specialista del mondo musulmano medievale. Bernard Doumerc svolge attività di ricerca sul tema dell’espansione della Repubblica veneziana nel mondo mediterraneo. Benoît Joudiou si occupa di ideologia del potere nel mondo bizantino e post-bizantino nell’Europa sud-orientale. Tutti e quattro gli autori insegnano Storia medievale nell’Università di Tolosa - Jean Jaurès.

 

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