"L’Eredità italiana a Filadelfia: Storia, Cultura, Persone, Idee", a cura di Andrea Canepari e Judith Goode (Ed. Treccani) - di Antonio Saccà

 LA NOSTRA MULTINAZIONALITA’

Il nostro Paese, ritengo con pochissimi  altri, è plurinazionale  in questo significato,milioni, milioni di italiani vivono all'estero e costituiscono a loro volta  piccole nazioni. I moventi  di questi allontanamenti, di questi  trapianti, differenziati: il bisogno trovare da vivere ,sopravvivenza; tentativo di farsi valere in ambienti nuovi, difficili, stimolatrici di avventura; sedi più energetiche… Gli Stati Uniti per  molto tempo e in parte ancora oggi costituisce una meta essenziale,  enorme Paese attivissimo, propulsivo e quindi dà l'impressione o dava l'impressione realistica di spostarsi in un luogo di  prospettive per l’ardimento individuale, il farsi da sé, l’ammirazione di chi riesce, senza fantasmi equalitaristi. E’ così o almeno era così il mito statunitense, sicchè da ogni parte affluirono e suscitarono appunto gli Stati Uniti, molti italiani,non soltanto al Nord delle Americhe, al Sud, al Centro delle americhe. Ignoro se mai fu tentata e fatta narrazio9ne dell’insieme migratorio, sarebbe una Storia d’Italia fuori dell’Italia maestosa, e terribile.L’inserimento fu costosissimo, ogni nucleo si opponeva all’altro, stranieri avverso stranieri,o sottometterlo, gli italiani pagarono come tutti, chiaro, ma arrivarono in società ormai con residenti , di lingua inglese, francese, una guerriglia, si forgiò l’individualismo all’americana, combatti, conta su te, muioviti, abbi iniziativa e sappi difenderti, e vincere.
Come avviene spesso o comunque avviene vi furono e vi sono anche diffamazioni, accuse, gli italiani delinquenti ,gli italiani camorristi, gli italiani mafiosi, gli italiani anarchici, in un passato non estremo queste accuse erano vociferate, addirittura con intersecazioni politiche, economiche verticali, e nomi  clamorosi di origine nostrana.Ma se Coppola, Luciano, Sacco, Vanzetti capeggiavano negativamente o tali venivano rappresentati, Petrosino, La Guardia furoreggiavano, vi era un italo americano che si onorava. Dico nel senso corrente. Una guerriglia, ripeto. Dalla sopravvivenza alla VITA. Addirittura ne fiorì una Santa, Francesca Cabrini, appassionatissima difenditrice degli immigrati e del Cattolicesimo. Da considerare che gli Stati Uniti mantennero la schiavitù, abolita non abolì la segregazione razziale , cessata almeno formalmente nel secolo scorso. Sia come è stato, lotte, ma infine anche gli italiani respirarono ai luoghi di vista larga, in tutte le americhe.

 

Di questa Italianità riuscita abbiamo un recente volume, alle spalle il tempo della lotta per sopravvivere,adesso i risultati, volti sorridenti, orgogliosi, affermativiIl testo che narra “L’Eredità italiana a Filadelfia: storia,  cultura, persone,  idee” è una scultura bibliografica, ricalca, in maniera attualizzata, i libri miniati antichi, ovviamente la immagine fotografica sostituisce il pennello, ma lo scopo è il medesimo, unire  la scrittura all’immagine, in una vicendevole rappresentatività. Persone e luoghi, insomma, dentro la ricordanza, la memoria. E di memoria Filadelfia ne contiene forse maggiore o più esponenziale di ogni altra citta degli Stati Uniti, tenendo nel rilievo che  le è dovuto il dato cruciale: la Dichiarazione di Indipendenza fu proclamata a Filadelfia, e le fondamenta giuridiche del Paese. L’origine della Città è  Quacchera, europea, immigrati, lo Stato nel quale si erge è la Pennsylvania, il fondatore William Penn. La convinzione quacchera ha la disponibilità massina alla libertà comprensiva degli altri,  nello spirito anche se indiretto di un illuminismo  che reputava l’uomo razionale, quindi di poter  essere razionale nei rapporti individuali e tra i popoli. Anche se è una religione e sembrerebbe più mistica chev razionalista di fatto l’ispirazione religiosa si attuava in comportamenti razionali, morali, comprensivi. Del resto il termine Filadelfia, inteso al modo greco, indica disposizione alla fratellanza, determinazione alla fratellanza essendo o dovendo essere tutti gli uomini ispirati da un Dio fraterno razionali. Fu il trionfo della borghesia. Gli Stati Uniti nascono in gran parte borghesi e illuministi, la libertà era connessa all’illuminismo, se l’uomo è razionale o ispirato da Dio ha diritto alla libertà in quanto la sa attuare, esercitare. Il non avere eredità aristocratica comporta che il nuovo cittadino si “faccia da sé”, E mentre in Europa il farsi da sé fu a lungo considerato negativamente, negli Stati Uniti fu e resta un pregio, il segno della conquista personale, anche se nel tempo la borghesia riuscita tendeva ad avere tratti signorili europeisti. E in queste pieghe storiche, sociali, artistiche che “L’Eredità italiana a Filadelfia” attinge la vena suscitatrice. Andrea Canepari, già Console Generale a Filadelfia, adesso promotore del nostro paese nel mondo, insieme alla docente Judith Goode, in prima persone e con apporti hanno scovato ogni possibile ramificazione delle attività cittadine e dell’apporto italiano. Alla perfezione non è possibile dire se riusciamo a giungere ma il libro è , fino a prova contraria, perfetto, una totalizzazione . Che oltretutto si legge e si guarda felicemente in ogni aspetto:le immagini lucenti, nitide, la carta spessa e levigata,  riproduzioni di luoghi decisivi, soprattutto le persone, passate e presenti, specie gli italiani, legati al suolo patrio, mai rinunciando ad essere italiani , mai ritrosi di essere americani. Nel dare, anche visivamente ed in succinte biografie le persone anzi i personaggi di italiani capaci di affermazione Canepari e Goode hanno  compiuto una impresa sociologica di rappresentazione significativa. Percepiamo il segreto, per dire, degli Stati Uniti. Accogliendo gente da ogni parte, magari in non vantaggiose condizione nei luoghi di partenza, e ponendola nella necessità di sopravvivere con difficoltà nelle difficoltà, in ogni caso suscita nuclei che si rafforzano nella competizione e raggiungono posizioni palmo a palmo, e da un immigrato scarno viene alla terza, quarta generazione un magistrato, un parlamentare, un imprenditore. La sezione dedicata a questa ascesa è da fissare con passione e devozione, una parte del libro che non si disperde, immagini e piccole biografie campeggiano: il nome degli antenati e poi quei nomi americani nei cognomi italiani! Alla presentazione del libro, Palazzo Madama, con  Maria Grazia Melchionni, vi è una sua amica,  la quale  conia una frase che dà il sigillo aureo a questo opera:” A book written with pride. And rightly so”. La dichiara Mary Diane, figlia di italiani poveri ma, mi dice Maria Grazia Melchionni, fieri di essere italiani e capaci di farsi valere. Ecco gli Stati Uniti, molteplici etnie che risarciscono la loro origine, si fanno valere, e facendosi valere dove era possibile farsi valere, onorano il nuovo paese e il paese di origine. Questo libro si tiene in mano e nello sguardo con orgoglio e la commozione di tante storie per conquistare un’esistenza degna. Canepari e  Goode, gli altri collaboratori, la Treccani hanno aggiunto onore all’onore italiano, un’opera da leggere e guardare, lettura e spettacolo. E, come dicevo, fa capire la “mente” americana meglio di opere esclusivamente saggistiche. E’ una biografia di biografie.

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