“Sguardi sul futuro” di Antonio Saccà

L'Occidente ossia l'Europa e recentemente anche gli Stati Uniti sono abituati al dominio. Dapprima fu il colonialismo a stabilire il dominio, nei secoli XV e successivi, quindi un ulteriore colonialismo allorchè l'Europa, in specie l'Inghilterra ,suscitarono le macchine. Le “macchine” non sono strumenti, gli strumenti bisognano dell'uomo, le macchine bisognano dell'uomo ma utilizzando fonti di energia a loro volta hanno possibilità attiva moltiplicando gli effetti operativi. Il dominio scientifico-tecnologico si strinse al dominio coloniale, militare e l'Oriente, l'Africa subirono occupazione, paesi immani, Cina, India, antichissime civiltà, vennero annichilite, le loro materie prime strappate, l'Africa fornì addirittura forza lavoro umana, la schiavitù,  materie prime e schiavitù colmrono l'Occidente di ricchezza paragonabile al dominio dell'antica Roma, tenuto conto che vi erano le macchine, il potenziamento occidentale fu sconfinato. Inghilterra , Francia lottano per superarsi in conquiste, dopo anche la Germania  altre nazioni, e l'Italia Il dominio del passato,  Spgna , Portogallo, Olanda crolla. Lontano cresce lAmerica del Nord,  già moderna, sciolta dal feudalesimo e dall'aristocrazia, con i Protestanti “borghesi” a fuggire l'Europa, ugonotti, puritani, calvinisti,di accesissima   devozione laboriosa, austera, senza nulla pretendere o eventuale ricompensa che Dio largiva ad un uomo che niente valeva, non doveva godere alcuna gioia se non di faticare e riscattare la peccaminosità.La circostanza di “partire” dalla  borghesia sgombra dal feudalesimo e dalla aristocrazia, è dccisiva per cogliere la mentalità nordamericana, il lavoro, il farsi da sé costituiscono fondamento di quel popolo in formazione. Non vi è una stratificazione  sociale vincolante, ogni individuo comincia da zero e da sé,valeva per i risultati indvdualmente ottenuti. Questa mentalità impresse un dinamismo  inconfrontabile. L'afflusso migratorio,le immani terre, la schiavitù, le macchine contribuirono  all'inverosimile sviluppo degli Stati Uniti, ancora non Stati Uniti ma che lo diveranno spazzando i colonizzatori di Inghilterra e Francia. In Europa situazione ambigua la aveva e la manterrà l'Impero  Russo, combattuto  a mezzo dell'Europa e dell'Asia, momenti presso che totalmente europei, momenti di autocrazia feudale, momenti di modernizzazione , momenti regressvi. Un Paese, la Russia, che non ha conosciuto il liberalismo borghese, se non in forma residuale, inclinato, anzi, alla comunità, all'insieme  associato nella fede ortodossa da difendere nei confronti dell'individualismo occidentale. L'Impero Russo comunque ebbe notevole consistenza nelle vicende europee, decise la sorte della Francia al tempo di Napoleone, la sconfitta francese , anche nello smembramento dell'Impero Ottomano la Russia ebbe  rilevanza, addirittura suscitando  il timore europeo che   dilagasse  verso Occidente nel decadere dell'Impero Ottomano.  Uno dei risultati della potenza occidentale fu  il disfacimento dell'Imprro Ottomano ed il contenimento della Russia  verso l'Europa ed il mare.. Al dunque, per secoli  l'Europa, talune nazioni europee poi avvinte agli Stati Uniti, hanno afferrato il mondo onnilateralmente. Fu l'apogeo non solo dell'Occidente ma dell'Occidente borghese, del capitalismo occidentale nutrito di mano d'opera a basso costo per le immigrazioni e la schiavitù, di materie prime assunte  con il dominio, per le invenzioni tecnologiche. Ciò permise ai popoli occidentali un accrescimento di benessere cospicuo, sia pure dovuto a lotte  sociali cruente ma anche con vicende conciliative quando il consumo divenne vantaggio per il proftto ed il consumatore e l'intera società , secondo i canoni etico-economici dei teorici del capitalismo. Ma vi è un  elemento  che offusca questa situazione, dicendo “Occidente” usiamo un termine generico che falsifica l'analisi. Ciascun paese fa storia specifica, addirittura avversando gli altri  o unendosi in alleanze  nemiche. Non che i sistemi capitalistici siano  in lotta maggiormente dei sistemi precedenti, come viene reputato dai teorici dell'imperialismo capitalistico, ma di sicuro nei sistemi captalistici il massimo svluppo produttivo fomenta concorrenza veemente per  ottenere materie prime, mano d'opera a minor costo, mercati vasti, ed a livello sempre  avanzato, nell'intero mondo. I sistemi trascorsi appaiono meschini confrontati ai sistemi capitalistici. Decisiva, anche, la   generazione di armi  rovinosissime. Ne proviene il conflitto sia tra paesi capitalisti e paesi arretrati, colonialzzabili, sia tra paesi capitalisti. Questo ribollio causò un  effetto sconosciuto, le guerre mondiali ,i margini trascorsi  non ressero, le Guerre Mondiali furono  all'interno del capitalismo,  massimamente  dell'Europa. La Germania non era stata favorita nel colonialismo La Prima Guerra Mondia almeno in Europa fu dovuta sopra tutto alle aspirazioni colonialiste  della Germaia; la Seconda Guerra Mondiale  motivata dal tentativo tedesco di rifarsi dalla sconfitta nella Prima Guerra Mondiale mediante l'espansione  sopra la Russia Sovietica,mentre l'Italia tentava  nell'area mediterranea ed africana di sostituire Francia ed Inghilterra. Mi  riferisco solo all'Europa.Nella Prima Guerra Mondiale il capitalismo colonialista  inglese favorito da quello statunitense, vinse; nella Seconda Guerra Mondiale il capitalismo statunitense e inglese si unì al socialcomunsmo russo, quest'ultimo si immise nella guerra tra capitalismi per salvarsi ed averne i risultati, fu occultata la rissa tra capitalismo occidentale e socialcomunismo. Il Socialcomunismo nella Russia dal 1917 costituiva una variante di rilievo, storica, compare un altro tipo di economia che per decenni sembrò poter competere con il capitalismo: non lo stimolo del profitto ma di una economia collettivizzata non stimolata, ripeto, dal profitto privatistico. Dopo la vittoria accomunata, i paesi capitalistici e i paesi socialcmunisti si avversarono,  sul finire del XX secolo il socialcmunismo dell'Impero Sovietico finì,non sostiene la spesa militare con la spesa sociale contro l'Occidente, è dilaniato da sollevazioni di  paesi che ha sottomesso dopo la guerra mondiale. La supremazia statunitense si fa abnorme, planetaria, irrefrenaabile, un realizzato impero universale, un controllo totale.  Ma le articolazioni sociali prolificano, se il capitalismo ha necessità di materie prime, colonizzando investe in paesi con materie prime,mano d'opera a minor costo, l'Occidente tenta con la Russia non più socialcomunista, ma il nazionalismo oligarchico- ortodosso  russo non consente l'assoggettamento straniero. Del resto,il socialcomunismo sembrò a paesi arretrati il modo per chiudersi all'ingresso di capitali privati in nome della libertà del mercato ma, in concreto, colonialismo. Tra questi paesi, la grandiosa Cina.La Cina “inventò” il Socialcomunismo in un paese arretratissimo,la collettivizzazione totale con annientamento della proprietà privata e del profitto personale. Per decenni, dopo il 1949, in forme di radicalizzazione crescente l'economia collettivizzata, senza proprietà personale e profitto privato, fu imposta.L'esperimento fallì, ma insinua un'altra variante: il comunismo come ideologia politica che sorveglia per  evitare   il colonialismo, il potere straniero, la variante  si innestò perfettamente nella visione confuciana, obbediente, attiva.  Liberi  di affermarsi anche individualmente in brevissimo tempo i cinesi , di antica civiltà possente, suscitarono uno sviluppo che nessun paese ha mai pareggiato. Il curioso di questo sviluppo  sta in ciò, lo hanno favorito nettamente i capitalisti occidentali trovando in Cina mano d'opera al minimo costo, importando le merci, vendendole in Occidente a prezzi moltiplicati. Con profitti sommi. Anche in Russia avvenne qualcosa di somigliante, mediante l'acquisto occidentale delle materie prime in settore energetico. Ma le novità si accrebbero, né la Russia né la Cina  intendevano  rendersi possesso del capitale straniero, anzi usavano i capitali stranieri per un capitale  nazionale e per il loro vantaggio competitivo. La situazione divenne anomala, l'Occidente,  in specie gli Stati Uniti, temono che investire in Cina o consentire all'Europa di ottenere energie dalla Russia accresca Cina e Russia e tentano, gli Stati Uniti, una delicatissima, prblematicissima  conversione: sottrarre investimenti e commerci  nei confronti della Cina da pasrte occidentale, eliminare la Russia dal mercato energetico europeo e dei sistemi occidentali. Gli Stati Uniti temevao e temono, realisticamente, il distacco dell'Europa dagli Stati Uniti, il commercio dell'energia con la Russia e con le merci cinesi a bassissimo costo potrebbe inclinare l'Europa, Germania e Italia specialmente, ad avere rapporti troppo ravvicinati con la Russia e con la Cina, sicchè cercano di convincere che la Russia e la Cina sono  nemiche, espansioniste, con le quali evitare rapporti commerciali, rapporti politici affidabili. Le occasioni di avversione non mancano ,o vengono montate, o ingigantite, ed hanno  luoghi e motivazioni .In  Oriente, Taiwan, sede di un minuscolo popolo cinese, occidentaista,bisogna intendere come occidentalisti i paesi liberaldemcratici con economia privata. La Cina  ritiene Taiwan cinese ossia della Cina, gli Stati Uniti ne tutelano l'autonomia, quale avamposto militare nei riguardi della Cina socialcomunista. Similmente, Ucraina e Russia.L'Occidente, gli Stati Uniti essenzialmente, pongono l'Ucraina come ostacolo tra l'Europa e la Russia, sostenendo che l'Ucraina non antirussa costituirebbe “passaggio” della Russia nell' Europa. Nei confronti del mondo islamico gli Stati Uniti ergono Israele. Al dunque, i paesi occidentali con  legame retto dagli Stati Uniti dovrebbero contenere la Cina, la Russia, il  complesso, non omogeneo, islamico. Non è il caso di analizzare se la strategia della guerra militare e commerciale sia la via diritta a risolvere queste situazioni e la convivenza sia impossibile. Nè di valutare se perverremo al cruciale dilemma: la guerra mondiale. Perchè dovremmo dare per certo che la pace ed i commerci favorirebbero gli altri, danneggerebbero noi, ed inoltre:è realizzabile l'isolamento di Cina, Russia, Iran o potrebbero costituire una lega a noi ostile? In un mondo intersecatissimo, iperproduttivo,ipercormmerciale è attualizzabile la divisione a comparti? Ed infine, non rischiamo di unire gran parte del mondo contro l'Occidente inteso come  potenza che pretende un dominio che nessuno ormai gli riconosce, “novità” decisiva della nostra epoca? Possibile che sia impossibile la convivenza e non sparisca la  disposizione al dominio mondiale di una potenza escludente attualizzabile solo a costo di sfacelo per tutti? Questa la problematica che stamo vivendo:la fine o meno di un potere unico mondiale. Ma vi è una ulteriore problematica,intorcinatissima,planetaria. Non passeranno tempi consistenti e l'Intelligenza Artificiale  in entità operative e ,può darsi,la fusione nucleare, la laboratorializzazione della natura e dell'uomo in  genetica sconquasseranno  non soltanto i sistemi produttivi ma la Natura, umana, animale, vegetale. Perverremo allo scopo  delle macchine, sostituiremo l'uomo. Il fondamento dei sistemi produttivi, il lavoro umano, si attenuerà, ma attenuandosi sparisce la base dei sistemi produttivi: più produco, più vendo, più vedo più profitto, più profitto più investo,più investo ho bisogno di mano d'opera umana. Non sarà così. Gli investimenti mireranno alla robotica intelligente, all'artificiale dis)umano e (in)naturale. Vi sarà una disoccupazione di masse in ogni settore, manuale e mentale. Di sicuro colonizzeremo lo spazio, i deserti. Ci troveremo di fronte ad una produzione senza relazione con il lavoro. Su che basi distribuirla? Ne diremo.

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