"Il guerriero di Petralia Sottana del Museo Collisani" di Vincenzo Gennaro
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- Category: Arte e spettacolo
- Creato: 20 Giugno 2018
- Scritto da Redazione Culturelite
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Più volte scritto su questo prezioso reperto curandone una riproduzione in ambito universitario esposta al museo .
Tuttavia non credo che gli interventi sin’ora prodotti dal 1958 abbiano esaurito l’argomento perché una nuova riflessione si impone. Cosa hanno in comune la forma dei sandali a punta ricurva del guerriero di Petralia al Museo Collisani con la forma di sandalo a punta ricurva del “Vaso per libagioni” trovato a Vonla in Attica alt.cm 13c.rinvenuto nel 1955 da Papadimitriu.Trovato in Attica ma forse eseguito altrove, potrebbe essere una forma micenea oppure straniera, a me sembra Ittita.” Da Creta a Micene sp.Marinatos m.Hirmer ed.Sansoni:”
Il vaso riprodotto potrebbe dimostrare che il racconto di Apollodoro sugli stivali alati delle ninfe risaliva ad una favola micenea, il che sarebbe una conquista importante nell’ambito ancora oscuro della letteratura micenea. Quale il nesso fra il “Vaso delle libagioni a forma di sandalo ed i sandali del “Guerriero di Petralia.”
Partiamo da una rigorosa analisi comparativa che ci chiarisce la somiglianze e le discordanze fra i due reperti. Entrambi essenziali nella forma, senza decorazioni a rilievo, ma il vaso ha una ricca decorazione pittorica a motivi geometrici: QQQqqquella spiraliforme nel gambale rappresenta i legacci alla gamba, quella a spina di pesce sul dorso del sandalo stilizza l’intreccio delle fasce di cuoio che copre il dorso del piede, la linea del tallone decorata a ricci modulari delinea il tallone ed è elemento strutturale del sandalo, mentre il tallone è decorato con curve convergenti verso la pianta del piede su cui insistono teorie di triangoli affiancati con un punto nero in centro che stilizzano i legacci che uniscono la suola del sandalo al tallone mentre la trama a mosaico sul ponte del piede son i legacci per stringere il sandalo al piede.
Al netto di questa decorazione dipinta la forma del sandalo è straordinariamente simile ai sandali del Guerriero di Petralia .
Forma tozza e massiccia, collare della gamba informe, pianta e dorso del piede largo e robusto, sia nel Guerriero che nel Vaso, lo spessore della suola è consistente e crescente verso la punta smussata che si inarca.h.cm 13.
Ma c’è di più, il motivo a riccio a rilievo che orna lo scudo del Guerriero è identico ai ricci dell’arco che delinea il tallone nel Vaso per libagioni e la forma circolare dello scudo si ritrova sulla punta del dorso nel Vaso. Forse è la stessa cultura che ha prodotto i due manufatti, credo però che quella del guerriero sia anteriore per l’esecuzione modellata con le dita senza strumento alcuno che ha prodotto una forma grezza, carica di genuina e istintiva vitalità rispetto alla decorazione più razionale e geometrica del Vaso .
La fattura del Guerriero è più simile per la complessità della forma al “Vaso per il culto” in argilla a forma di 3 colombe h.cm 12 (coll.Giamalakis Protominoico III) oppure al “Sigillo in avorio a forma di scimietta” h.cm 3,2 rinvenuto a Lassithi Protominoico III. A poco a poco comparvero altri sigilli con raffigurazioni umane che rivelano il mestiere del proprietario, cacciatore, vasaio, guerriero-2200-2000 a.c.
Tutto questo farebbe risalire la fonte culturale del Guerriero di Petralia al periodo Protominoico III con probabile influenza orientale, sembrerebbe Ittita con indiscutibili influenze micenee per il tema del Guerriero, forse era il manico di un sigillo.
Ma se così è, se è di produzione locale, chi e perché l’avrà fatto a Petralia Sottana,cosa lo avrà influenzato ,quando e dove. Se invece è un oggetto di importazione, quali vie ha seguito per giungere dalla Siria o da Creta per arrivare qui sulle Alte Madonie. Fuso a cera persa senza alcun dubbio, come l’oreficeria sciita, tecnica che avrebbe raggiunto il suo apice solo 1700 anni dopo con la grande statuaria classica.
Siamo quindi agli albori della fusione in bronzo a cera persa mentre nel Protominoico III (2200-2000 a.C)imperava la tecnica della fusione in bronzo monovalve o bivalve assemblate con la calamina. Si tratta quindi di una sperimentazione rivoluzionaria che anticipava di molti secoli la tecnica della grande statuaria greca ? Il mistero rimane irrisolto, bisogna venire e vederlo questo Guerriero di Petralia in agosto con l’aria fresca visitando un borgo pieno di tesori sconosciuti.