"La realtà è colore. I quadri di Togo" di Antonio Saccà
- Dettagli
- Category: Arte e spettacolo
- Creato: 23 Dicembre 2025
- Scritto da Redazione Culturelite
- Hits: 116

Non mi recavo a Milano da tempo , quando Armando Verdiglione combinava Convegni a via Torino o a Senago raggiungevo sovente Milano, anche per i miei libri.
Erano Convegni internazionali, che del resto si svolgevano anche all'estero.
Ne ho un ricordo perenne, insieme alla malinconia per le circostanze difficili e ostili che Armando Verdiglione subì.
Successivamente in qualche circostanza mi recai a Milano .
Ieri giorno 11 ho compiuto un viaggetto, direi andare e tornare, pur sostando l'intera giornata.
L'occasione, oltre a diverse incombenze, è stata la possibilità di vedere i quadri del pittore Togo, per nascita Enzo Migneco. Siamo in rapporto da bambini, credo non superassimo i dieci anni quando ci siamo conosciuti.
Mia madre era stata compagna di scuola della seconda consorte di Emilio Migneco e si era mantenuta amica della compagna di studi.
Emilio Migneco era padre di Enzo, "Togo", e dell'altro figlio Mario, e fratello del pittore Giuseppe Migneco, noto pittore degli anni passati e tuttora.
Noi ci eravamo spesso da Emilio Migneco e conobbi ovviamente Enzo e Mario miei coetanei.
Vedevamo i quadri di Giuseppe Migneco. Uno nella memoria, enorme. Pescatore dai calzoni rimboccati, piedi nudi sulla sabbia grossa ,proprio pescatore siciliano. Giuseppe Migneco, figurativo, della civiltà meridionale come grosso modo Guttuso ,Carlo Levi... Molto tempo trascorso ,Giuseppe Migneco fece una incisione, assai “dura”, per la mia consorte di allora, una figura contorta, segni netti, drammatici. Enzo (Togo) si era trasferito anche Egli a Milano, dove stava lo zio Giuseppe, e dipingeva. Scrivo degli Anni Ottanta. Avevo notizia della sua attività COMUNICAVAMO.
Di recente la sua mostra e la mia curiosità di vedere un compagno di infanzia negli svolgimenti della pittura. Dunque, Milano.
Enzo Togo è sperimentale, parola abusata, ma se realizzata fondamentale. Non assegnazione di correnti o movimenti, mi diceva che molti hanno una sigla, una formula e la ripetono perché trovano un segno di un riconoscimento da parte del pubblico, ripetitività che vale come identità. Ma non è creatività. Mi diceva che dipingeva secondo il sentire nelle diverse temporalità- Questo presente è il “colore” Lo denoto da vedente. Nell’aggrovigliatissimo vasto Studio decine di quadri, una sala tempestosa di colori, tutti gli aggrovigliamenti nuvolosi, i tramonti, le albe, Togo strappa alla Natura la sembianza del colore, e fa una combinatoria di accostamenti, blu sovrastanti, pesanti, torvi, severi, rossi infuocati , esplosivi, incandescenti, rosa aurorali, affabili, rasserenanti.
I COLORI SI TRASFORMANO IN STATI EMOTIVI!
Nessuna presenza umana, nessuna riconoscibilità realistica. Esplosione coloristica grovigliosa che suscita conflitto, energia, vitalità.
L’UNIVERSO PRIMA DEGLI ELEMENTI RICONOSCIBILI. COLORI COME ESPRESSIONE DI GRADUALITA’ DI FORZE PRIMIGENIE.
Un getto vitale. CONFORTA, DRAMMATICAMENTE. LA POTENZA.
Salutiamo al telefono amici siciliani. Tommaso Romano, che a Palermo anima la cultura e da Palermo nel Mondo. Vincenzo Bonaventura, che di Enzo si è occupato e ancora scrive degnamente, la sua conduzione culturale della Gazzetta del Sud è indimenticabile.
Quattro siciliani, amici da gran tempo.
Di mio vi aggiungo Sante Blasi, quel che facciamo e abbiamo fatto, dal Covid ad oggi, è raro. Fa piacere verso coloro ai quali si mantiene affetto avere anche stima. Talvolta ho timore a vedere questi amici. E vedere la vita...ed il passato!
MA C’E’ ANCHE IL PRESENTE!




