Marco Montemagno e il suo "codice"
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- Category: Scienza ed economia
- Creato: 09 Marzo 2018
- Scritto da Ignazio Romano
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A volte per destare pienamente l'interesse del lettore non occorrono complessi giri di parole, e Montemagno lo dimostra egregiamente affrontando in questa prima opera (Codice Montemagno) temi molto complessi ed attuali con competenza e in certi casi anche una spolverata di umorismo.
Ma chi è Marco Montemagno? Dare una definizione esatta non è un compito semplice, sopratutto perchè il suo percorso professionale lo ha visto impegnato su innumerevoli fronti. Da ragazzo ex pongista (di livello internazionale), dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza si dedica per un breve periodo al praticantato da avvocato seguendo un percorso quasi "obbligato", ottiene l'iscrizione all'albo e dopo pochi mesi... capisce che quel percorso "standard" non fa per lui, che il mondo sta cambiando e che le opportunità del settore digital sono interessanti per una mente rivolta al futuro come la sua. Decide quindi, di lanciarsi in un'avventura che allo stato attuale sembra avergli dato pienamente ragione. Armato di ambizione e pazienza inizia un ripido percorso che lo porta alla co-creazione di blogosfere, un blog legato all'innovazione che cattura grande attenzione sul web e viene venduto al sole 24 ore nel 2009 per una cifra veramente considerevole per il mercato italiano del periodo, iniziandolo ad un percorso imprenditoriale nel mondo digital. Inizia successivamente una collaborazione con SkyTg24 che gli consente di intervistare personalità di spicco ed imprenditori leggendari come Jeff Bezos (fondatore di Amazon), Oliver Stone, Chris Anderson (wired). Viene richiesto come moderatore per importanti eventi in diverse parti del mondo dove riesce ad intrattenere grazie alle sue ottime capacità di public speaking, dovute ad un chiaro talento personale ma certamente migliorate continuamente grazie all'esperienza ed al vantaggio competitivo conferito dall'avere una madre specializzata proprio in questo settore.
Oggi Montemagno vive a Brighton, cura un canale youtube sul quale pubblica una "pillola" video al giorno, e vari altri canali social che possono contare su un numero di "seguaci" che supera spesso noti personaggi dello spettacolo, oltre a dirigere diverse startup in forte espansione.
Tornando a "Codice Montemagno", alcuni lo hanno definito una semplice raccolta di analisi e considerazioni sul mondo digital già presenti all'interno dei suoi numerosi video, ma a mio avviso rappresenta un grosso valore aggiunto indispensabile per chi lo segue, sia perchè leggendo riusciamo a stimolare campi della memoria differenti rispetto alla visione di un video, sia perchè il volume contiene piccoli approfondimenti e può essere un valido modo per raggiungere rapidamente un concetto, piuttosto che cercare online tra centinaia di video. La lettura è scorrevole, presenta continue citazioni ed aneddoti che riescono a catturare l'attenzione grazie ad un linguaggio colloquiale costantemente rivolto al lettore in prima persona. Bisogna fare però attenzione, a differenza di ciò che può far intendere il sottotitolo "diventa imprenditore grazie al digital", questo libro non contiene nessuna "guida" o "formula magica da guru", ma è un eccellente modo per infondere energia nel lettore rivolgendo il suo sguardo al futuro, e invitandolo a scrutare dentro se stesso rispetto alla necessità di sintonizzarsi sempre sui propri sogni, in accordo con le proprie attitudini; non è un libro "motivazionale" anzi fin dall'inizio l'autore prende le distanze da quella che egli stesso definisce un'industria che promuove falsi miti.
Come già anticipato i temi trattati sono in grado di scuotere il lettore spingendolo a porsi domande sull'intelligenza artificiale, sui grandi brand tecnologici e sui loro obiettivi, su diverse strategie legate alle più diffuse piattaforme social. In sintesi non è un libro per tutti, indubbiamente non adatto a chi non apprezza il digitale e tutto ciò che vi orbita intorno, ma da consigliare ad imprenditori e liberi professionisti che operano in quella che 20 anni fa si poteva chiamare settore della "new economy" ma che oggi rappresenta una consistente fetta della ricchezza mondiale, destinato ad assorbirci sempre più.