“Amsterdam: benvenuti in Eurabia” di Domenico Bonvegna

Quello che successo ad Amsterdam è gravissimo ancora più grave è che non c'è stata abbastanza reazione a questa ennesima ondata di antisemitismo contro gli ebrei israeliani da parte del mondo occidentale. Mi riferisco all’inquietante caccia all’ebreo di Amsterdam, dopo la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv (ma che con la partita non c’entra nulla), l’ennesimo episodio di antisemitismo di importazione e frutto avvelenato dell’islamizzazione avanzata del nostro Continente.

La caccia all’ebreo di Amsterdam.

Seguo i fatti raccontati da Atlanticoquotidiano, giornale online sensibile a questi temi.(Federico Punzi, Benvenuti in Eurabia: le scene di Amsterdam ci mostrano cosa stiamo diventando, 9.11.24, atlanticoquotidiano). Agghiaccianti le testimonianze dalla notte di Amsterdam. Racconta Yarin ai media israeliani: “Siamo finiti in un fast-food, un Kfc, con solo pochi poliziotti fuori che non sapevano che cosa fare. I musulmani hanno cercato d’investirci, di rapirci, di picchiarci, d’ucciderci…”. Aggiunge Avigord: “Subito dopo la partita, quando siamo usciti dal treno, è iniziato il caos. Gente che correva e picchiava, persone che venivano investite e aggredite. Ora siamo in quindici rintanati in albergo. Ci lanciano petardi, ci aspettano fuori con le moto. E la polizia non fa nulla!”. Scioccanti i video, girati e messi in rete degli stessi autori delle aggressioni, in puro stile Hamas in quel drammatico 7 ottobre 2023.

Che cosa siamo diventati? Cosa stiamo diventando? Oggi è toccato all’Olanda. Dal Paese della tolleranza, della libertà individuale, è diventata un Paese dove gruppi di musulmani pianificano e attuano indisturbati un pogrom contro gli ebrei. Ma non è solo l’Olanda. In Francia, in Germania, in Belgio, nel Regno Unito, vediamo interi quartieri dove vige la sharia e le donne girano con il burqa. Non possiamo più nasconderci dietro un dito e illuderci che tutto questo, alla lunga, non finisca per produrre un mutamento profondo culturale e politico.

Giulio Meotti, studioso e scrittore autorevole di questi temi, intervistato da atlanticoquotidiano, ha commentato i fatti di Amsterdam.

“Una città simbolo della libertà di parola e di pensiero, però come abbiamo visto questa libertà è stata distrutta. Scene di ebrei che si buttano nel canale, inseguiti, picchiati. Ronde islamiche che fermano le persone chiedendo il passaporto. Pare ci siano dei dispersi, voglio sperare che non ci siano dei sequestrati. I video postati sui social per inneggiare, celebrare. È una specie di piccolo 7 Ottobre, senza tutti i morti e i feriti, ma la dinamica è la stessa, la partita di calcio è soltanto una scusa”. La fine della vita ebraica in Europa.

Meotti sul futuro dell'Europa è pessimista.“Questa è l’Europa dove hanno ucciso dei bambini ebrei a Tolosa, degli ebrei nel museo di Bruxelles, almeno 12 ebrei in Francia dal 2006 ad oggi, dove non c’è più una vita ebraica che non avvenga dietro fortezze, porte blindate, telecamere, pattuglie di polizia. Vita ebraica che in molti Paesi, come la Svezia, le banlieu francesi, come il Belgio, è finita. Fi-ni-ta. In Olanda è particolarmente tragico, perché è il Paese che ha avuto il maggior numero di ebrei deportati e uccisi durante l’Olocausto, quando la polizia olandese collaborò in modo molto solerte con l’occupante nazista”. Continua Meotti “Tutto questo incrementa un clima spaventoso, di déjà vu, di questa Europa che ormai è Eurabia. Soltanto i ciechi, i complici, gli struzzi, coloro che godono nel vedere scene come queste, possono negare la realtà. Tuttavia, ciechi, complici, struzzi sono ormai la maggioranza. Nelle redazioni dei giornali, delle televisioni, nel mondo accademico. È tutta la società europea che sta venendo giù a causa dell’islamizzazione, dell’immigrazione fuori controllo, e purtroppo di un progressismo che è il loro utile idiota”.

La Gaza d’Europa.

Sui fatti di Amsterdam è intervenuto anche il leader liberale olandese, Geert Wilders, che da anni lancia l’allarme alla guida del partito di maggioranza relativa. “Un pogrom nelle strade di Amsterdam. Siamo diventati la Gaza d’Europa. Musulmani con bandiere palestinesi che danno la caccia agli ebrei, non lo accetterò mai”. Wilders ha fermamente criticato le forze dell'ordine olandesi che non hanno protetto i cittadini israeliani” e chiedendo esplicitamente di arrestare ed espellere “la feccia multiculturale” che ha attaccato i tifosi israeliani inseguendoli e aggredendoli per le strade della città”.

Wilders ha chiesto al premier Dick Schoof un “dibattito d’urgenza” su quanto accaduto ad Amsterdam e le dimissioni del sindaco, Femke Halsema, che aveva autorizzato una manifestazione pro-Hamas in occasione dell’anniversario del pogrom del 7 Ottobre. Wilders in conclusione ha detto che,“Grazie a trent’anni di politica da struzzi siamo dei malati terminali. Abbiamo paura di essere definiti razzisti. La libertà di parola è l’unica cosa che può salvare i liberi cittadini dai barbari”, diceva Theo van Gogh, ucciso vent’anni fa da un estremista islamico. Vent’anni trascorsi inutilmente”.

 

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