Come mai esiste l’esistenza? Un ritratto – di Antonio Saccà

Come mai esiste l’esistenza? Un ritratto



Alto e solenne fui negli anni antichi .

Il tempo mi ricurva ormai la schiena.

La chioma resta salda ma imbiancata,

 ferma la fronte non alta nè spaziata

ma limpida e segnata dal pensiero,

occhi scuri, benevoli , assorti,

guance scavate.

mento rigoglioso di  peluria grigia,

passo lento, difficile ,stanco

ma implacabile,

oppresso dai miei errori,

nell’amare,

più che vivere, scrissi,

se ciò che scrissi morirà con me,

io non vissi né scrissi.

Mi fissai nel compredere

come mai esiste l’sistenza

e perchè muore,

ed anch’io morirò,

io che amo la vita.

Considerando l’insieme della sfera,

non agguantai la presa dell’evento.

Niente compresi.

Fui  clandestino

in una nave

senza timoniere e senza porto

che naufraga nelle scogliere del tempo.
 

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