Elite e Distinzione/ 20 - Ugo D’Atri
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- Category: Scritture
- Creato: 08 Giugno 2018
- Scritto da Redazione Culturelite
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La nobiltà. Come la intendiamo oggi, e rivolgendo la nostra attenzione in particolare all’Europa, è ereditaria, ha, essenzialmente, origine nel Medio Evo, è legata, essenzialmente, alla proprietà della terra. Il principio ereditario è oggi generalmente considerato un privilegio ingiusto ed è pertanto contestato; il Medio Evo è considerato l’epoca dei secoli bui; la proprietà terriera è stata fortemente intaccata, se non distrutta, dalle legislazioni e comunque, oggi, dà redditi minimi. La nobiltà, oggi, progressivamente impoverita, spesso vista con antipatia e ridicolizzata, ha perso gran parte del suo prestigio e della sua incidenza nella società. Ciò ha generalmente prodotto, nei suoi attuali rappresentanti, un senso di avvilimento, di sfiducia nelle proprie capacità, di mancanza della volontà di assumere nella società un ruolo-guida aderente a quello svolto nel passato. Buona parte della nobiltà, oggi, non ha una formazione culturale adeguata allo svolgimento di un ruolo di élite, spesso si limita all’amministrazione delle sostanze residue o allo sfruttamento del proprio nome per garantirsi la sopravvivenza. Perché la nobiltà possa continuare ad avere un ruolo degno della propria storia, dovrebbe: sentirsi aristocrazia, cioè classe sociale di élite; possedere una formazione culturale di livello; essere utile alla società; mantenersi fedele alle tradizioni della propria classe sociale; non farsi contaminare dall’avvicinamento interessato di avventurieri e falsi nobili; evitare matrimoni “dispari”; mostrare energia e spirito d’iniziativa; rifuggire dal dilagare dei vizi della società odierna.