Elite e Distinzione/ 33 - Jean Flori

Prima del duecento il sostantivo nobilitas non si incontra mai per designare un gruppo particolare di uomini. La parola è ancora rara e indica una virtù, l’elevazione dell’anima. L’aggettivo nobilis, molto più diffuso, riveste pressapoco lo stesso significato, applicandosi a personalità le cui qualità morali hanno unanimemente attirato l’attenzione e il rispetto. È dunque prima di tutto la dignità del comportamento di alcuni individui, uomini e donne, che vale loro la qualifica di «nobile». Essa è sinonimo di «notevole», «degno d’ammirazione», «celebre», «famoso», e sottolinea nello stesso tempo l’eccellenza morale e la notorietà sociale che ne conseguono. La si impiega d’altronde ancora con questi significati nell’XI e XII secolo, in latino come in antico francese, più a proposito di cose che di esseri viventi. Una città, una fortezza, un cavallo, un abito o una spada possono così essere definiti «nobili» per sottolineare l’opulenza, l'invincibilità, la ricchezza, la bellezza o altre rare qualità. Lo stesso vale per gli uomini, di cui il termine nobile esprime il valore riconosciuto. Dire di un uomo che è di «famiglia nobile» esprime principalmente la fama di cui essa gode.

* * * *

La cavalleria antica era certo in gran parte mitica. Ma non è forse del mito l’esprimere i valori morali e il generare gli ideali di cui ogni società ha bisogno?

Pin It

Potrebbero interessarti

Articoli più letti

Questo sito utilizza Cookies necesari per il corretto funzionamento. Continuando la navigazione viene consentito il loro utilizzo.