“Io sono la più bella” di Antonio Saccà
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- Category: Scritture
- Creato: 31 Luglio 2025
- Scritto da Redazione Culturelite
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Di Antonella Colonna Vilasi ho di recente scritto per considerare un testo sui servizi di informazioni e intelligence delle SS, nazista, la Vilasi è una sociologa particolarmente interessata alla “Intelligence”;ma anche di altri testi, una raccolta di scritti da Lei curata:LA MODERNA COMPLESSITA’, ill groviglio dei rapporti internazionali e dei mutamenti che viviamo e vivremo. Esce, in questi giorni, un ulteriore suo libro, originale, incuriosente:LE DONNE DELL’INTELLIGENCE ITALIANA-dall’Italia preunitaria al 1949, (Carabba Editore). Spionaggio, al dunque, spionaggio da fonte femminile. Esistito da sempre, nota Antonella Colonna Vilasi. E qualche nome, qualche traccia la riferisce. Certo, anche nel Medioevo, certo anche nel Rinascimento. I Comuni, le Signorie, poi le Monarchie, donne che spiano per denaro, fedeltà politica, amore,sovente di rango, di solito irretendo con l’erotismo, quindi donne belle, attraenti,cortigiane, colte, con libera scelta dei seduttori, preferendoli o respingendoli…Ma è nel periodo risorgimentale che almeno per il nostro Paese esplode lo spionaggio, e in questa esplosione il botto estremo viene da un personaggio che Antonella Vilasi precisa nella cronaca e narrativamente, sicchè da personaggio esistito si rende anche personaggio romanzesco:la Contessa di Castiglione.
Camillo Benso Conte di Cavour ,ministro e successivamente Presidente del Consiglio della Monarchia Sabauda ha delle ambizioni per il regno piemontese, intende inserirlo nella presenza internazionale,utilizza la guerra in Crimea per le richieste piemontesi avverso l'Austria che domina parte dell'Italia. Ha bisogno di amicizie forti. Comprende l'ambizioso monarca francese, l'imperatore Napoleone III,che intende glorificare il Suo nome napoleonico. Cavour cerca di unire l’ambizione di Napoleone III all’ambizione del Piemonte. Bisognai trascinarlo alla adesione del progetto italiano ,una delle maniere sedurre il seduttore , Napoleone III amava le donne, anche se coniugato ad una spagnola cattolicissima,gelosissima e che teneva al prestigio di essere imperatrice non umiliata dai calori imperiali del coniuge. Tra le possibili seduttrici del seduttore imperiale, la Contessa di Castiglione. Della quale, riferisce la Vilasi, Camillo Benso Conte di Cavour pare non avesse grande ammirazione, addirittura come bellezza, non era la bellezza suprema.In realtà la Contessa abbagliava e voleva abbagliare. Ebbe rapporti sessuali precoci,si sposò tanto per sposarsi e legalizzarsi, e si inserisce in questo gioco internazionale, Cavour la accetta e vuole.In Francia subito,entra nella Corte, e finisce con il farsi “conoscere” dall'Imperatore; con enorme fastidio dell'Imperatrice Eugenia.La Contessa è diretta da Costantino Nigra, forse anch’Egli amante. Ma in quanto a conoscenze intime la Castiglione era generosa.Uno scandalo, il tentativo di omicidio contro l'Imperatore mentre visitava, diciamo, la Contessa.Tramato da Eugenia, la consorte dell’Imperatore, si suppone. L’Imperatore non osa incontrare di nuovo la Contessa né riceverla. Per un cerrto periodo la Castiglione non ha ruoli spionistici deduttivi. Ritornerà in Francia ed a Corte, ma la Francia dopo la nostrab guerra di Indioendenza che quasi ci unifica, affronterò la guerra con la Prussia , la disfatta, la fine dell’Impero. Incredibile, la Castiglione mette voce in aiuto della Francia addirittura con Bismark! Poi lentamente svanisce.Un personaggio, vanitosa , instabile, esibizionista, teneva un diario di cui mancano parti, bella, bellissima,e fedele alla sua bellezza da non specchiarsi a vederla ombrarsi, amava le sue immagini, quelle della giovinezza “quando beltà splendeva”, epoche aristocratiche, riteva che Lei meritava di essere imperatrice, PERCHE’ ERA LA PIU’ BELLA! Che epoche. IMPERATRICE PERCHE’ BELLA!
Il testo continua con delle figure da stimare per sempre, una patriota irredentista, una innamorata perduta di Garibaldi… Da leggere. La Vilasi insiste nell’elogiare talune donne. Giusto. Epoche non remote rendevano impervio perfino che una donna valesse per il bene degli altri!