Prefazione di Maria Patrizia Allotta alla silloge "Azzurra" di Maria Nivea Zagarella (Ed. Thule)

 
La poesia non è meno misteriosa
degli altri elementi dell’Universo.
 
Jorge Luis Borges
 
 
 
 
Dall’oceano della parola novanta liriche affiorano così come arcipelago circondato da mare in tempesta.
E in ognuna di queste rare isole la voce libera di una donna dà vita a canti lievi tutti al femminile dove il persiano Azvard si sostanzia unitamente all’erlebnis tedesco in nome di un’opera che solo il logos greco può dettare.
Qui, lo spirito s’incontra con la natura in comunione armoniosa con il Sacro, mentre Kosmos e caos si abbracciano secondo un arcano mistero le cui origini si snodano lungo i meandri dello stesso Chronos.
 L’isolana che canta in libertà è un’anima gentile capace di generare intonazioni soavi, sorrette da poche parole volteggianti che generano un’insolita scrittura - tracciata da mano delicata e da tenue inchiostro indelebile - che ben rappresenta ora gli effettivi colori di madre natura, ora le possibili vicende del vivere, ora le eventuali odissee dell’anima.
 Gioie e dolori, amore e odio, vita e morte, si intrecciano in queste pagine sostanziate mai da urli strazianti, né da inutili esultanze futili, ma, piuttosto, da sottili lamenti, quasi bisbigliati a fior di labbra che, uniti alle abili pennellate lessicali sempre dalle paca-te tonalità, inebriano fino a commuovere in nome di una forma poetica capace di eternizzare l’attimo sempre in divenire.
Un arcipelago, si diceva, all’inizio, dove, nonostante l’ “illimitato mare” con le “conchiglie sul bagnasciuga”, i “bianchi delfini” e la “trasparenza dei cieli” con “la notte tenera” che è sempre  “incombente” quando “il miracolo della vita” si ripete attraverso il “rombo di carezze” o i “bisbigli interminabili fra le foglie” oppure con gli “zampilli che sbocciano infinitesimi di stupore”, sempre, si avverte, comunque, l’affanno dettato dalla “solitudine immensa”, dall’ “anelante fiato”, dallo “spasmo da spasmo”, dalla “temibile tristezza”, da “l’illuso di libertà”, dalle “ferite di primavera”, dal “deserto di gente” e da quella strana “quiete di solitudine e silenzi” capace di generare una “roulette aspra di giorni che la Sorte gioca”, la quale fa della stessa esistenza una “zattera silenziosa nei pelaghi del cielo”.
E, se “ripalpita il cuore” e si ripete il “nodo di corpi (…) che la vita rinfocola” con “l’anello che stringe due volti che scottano in docile abbandono” e a tuttora, fortunatamente, “una coppia si abbraccia”, “un seme danza” e “ninna un neonato nella brezza”, ancora più forte si svela “la vita non-vita” e l’ “incertezza d’angoscia greve sentenza” e l’“ignaro del perché volga alla morte brusca ogni sorte” e la “tristezza d’uomo” che “oggi raddoppia” poiché “Specie restiamo miserabile della precarietà che ci accompagna”.
Ma l’Autrice - immersa totalmente nella bellezza delle sue isole e sfuggendo dalle strettoie nichilistiche - come a volere sugellare la filosofia dell’oltre “nell’infinito andare” anche quando “galleggiamo smarriti, come anime perse” presi dalla “voglia assurda di correre oggi, ballare, cantare” nonostante “la mascherina al volto”, i bambini “senza prati, senza sogno di fiori favole negli occhi”, “le chiese, le scuole, i parchi, le strade, i pub, i teatri” svuotati tanto che “il battito è fermo e lo scalpito spento snoda l’ango-scia”, è, comunque, certa che “usciremo dall’imperio di virus che ci intana corpi inermi, fragili più che fili d’erba” e sconfiggeremo ogni male, ogni tristezza, ogni inquietudine, poiché all’Assoluto “tutto Gli appartiene” e, dunque, “in attesa siamo” e con l’Infinito “passerà il deserto.”
Bisogna attendere e passerà il deserto. In attesa siamo. Intanto la parola lirica ci conforta. 
Versi liberi, autentici, insoliti quelli a seguire capaci di rappresentare la magistrale crasi della resa spirituale-filosofica, il prezioso orizzonte etico-estetico e la rara profondità metafisico-religiosa della poetessa Maria Nivea Zagarella la quale intrepidamente si racconta.
 
 
 
 
Per acquistare il volume inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
 
Pin It

Potrebbero interessarti

Articoli più letti

Questo sito utilizza Cookies necesari per il corretto funzionamento. Continuando la navigazione viene consentito il loro utilizzo.