INNO DI MAMELI RIVISITATO PER L’ITALIA DI PACE, IN EUROPA E NEL MONDO - di Maria Pia Iovino

       
 
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Matteo 5, 9
 
  L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla 
libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
                    delle controversie internazionali.
Art. 11 Cost.  - 1 co.
 
 
 
In una fase storica, come quella attuale, drammatica e funesta, come mai prima, dalla cessazione del secondo conflitto mondiale, in cui la pace è vieppiù minacciata in Europa, come in Italia e nel mondo, sì in Italia, il Paese che per eccellenza si è contraddistinto nella storia, per essere un Paese promotore della pace, per la sua capacità negoziale e di mediazione, in chiave sia, interna che internazionale, per la sua sensibilità alle fragilità dell’umanità provata e deprivata, oltre che essere avversa ad ogni conflitto, socio-politico prim’ancora che militare, e per la quale la storia racconta di pii uomini e donne che hanno fatto dell’amore per la Patria e della vita del prossimo, il vessillo della propria esistenza, è incessante il bisogno di reagire, in nome dell’amore della propria Patria, per contraltare, lo stato attuale delle cose.
E’ per la stessa ardente passione per la vita, per il radicato sentimento cristiano per la pace e per l’attaccamento alla previsione normativa contenuta nella Costituzione italiana, che al fine di rendere concreta la fine di ogni ostilità che oggi attanaglia le Nazioni, in Europa, come nell’Oriente e nell’Occidente della terra, e per non cancellare la memoria delle macerie, dei crimini guerra e dei milioni di morti innocenti, trucidati barbaramente, consumati da politiche militari disumane e prive del senso del diritto inalienabile alla vita (1) che il primo e secondo conflitto mondiale provocarono, si vuole proporre, nel presente saggio, la rivisitazione dell’inno del giovane poeta e patriota italiano, Goffredo Mameli, al fine di rendere attuale il testo alle esigenze incombenti che la drammatica fase storica corrente impone.
Lo scopo, infatti, vuole essere quello di incitare donne e uomini cristiani, di buona volontà d’Italia e del mondo intero, coscienti del potere insito nell’unica arma vitale e non letale a disposizione del cristiano: la preghiera, affinché si elevino ardenti, incessanti e continue suppliche al Signore, individualmente o in gruppo, affinché lo Spirito di Dio guidi i grandi della terra, operanti in seno agli Organismi Comunitari ed internazionali ad avvicinarsi vieppiù, alle vie del Signore, come i continui appelli rivolti loro in tale senso, dimostrano, per abbandonare i sentimenti di ostilità, di belligeranza e di ricorso alle più sofisticate tattiche di contrasto e di eliminazione del nemico, anche lui, da Dio creato,  e ricorrere, con determinazione ed ogni fermezza, a quelli della negoziazione, della riconciliazione e dell’accoglienza e dell’unità dei popoli, nella diversità di credo, lingua, colore e Nazione:
 
 
 
Inno di Mameli, il testo completo del «Canto degli Italiani»
di Goffredo Mameli
 
Inno di Mameli, il testo rivisitato “Per l’Italia di pace, in Europa e nel mondo”
di Maria Pia Iovino
 
 
Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
 
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
 
Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
 
Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
 
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha
perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
 
 
(Evviva l’Italia
Dal sonno s’è desta
Dell’elmo di Scipio
s’è cinta la testa
Dov’è la vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò).
 
Fratelli d’Italia,
l’Italia si desti;
Dell’elmo di amore
si cinga la testa.
 Ed ecco la Vittoria!
Le è offerta da lume,
Ché schiava delle armi
 Iddio non creò!
 Stringiamci in sorte!
Combattiam la morte
L’Italia gridi ora!!
 
Noi siamo da secoli
Calpesti ed invisi,
Ma, noi siamo un popolo,
Perché essere divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme;
Di risorgere insieme
Già l’ora suona ora!!
 Stringiamci in sorte!
Combattiam la morte
L’Italia gridi ora!!
 
Uniamoci, amiamoci;
L’unione e l’amore
Rivelano ai popoli  
Le vie del Signore.
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?
 Stringiamci in sorte!
Combattiam la morte
L’Italia gridi ora!!
 
Da Oriente a Occidente
Ovunque si deve salvare;
Ogn'uom di ogni Paese
Ha il core e la mano;
I cristiani d’Italia
Si chiamano vocati;
Il suon d’ogni squilla
Le lodi canti ora!
Stringiamci in sorte!
Combattiam la morte
L’Italia gridi ora!
 
Sono armi che uccidono
 le vite di tanti:
Già come in Palestina e in Israele
Vite ne ha perdute.
Vite di
Ucraina,
Vite della Russia
che i cuori brucia ora!
Stringiamci in sorte!
Combattiam la morte
L’Italia gridi ora!! 
   
 
(Evviva l’Italia,
Dal sonno si desti;
Dell’elmo di amore
si cinga la testa.
 Ed ecco la Vittoria!
Le è offerta da lume,
Ché schiava delle armi
 Iddio non creò)!                      
 
                                                                                                                                          Maria Pia Iovino
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