Pubblichiamo l'intervento di Ciro Spataro in occasione della presentazione della silloge di Anita Vitrano "Inseguendo pensieri in voluttà" (Ed. Thule)

La poesia di Anita Vitrano non è soltanto un itinerario lirico ma anche un itinerario spirituale ed esistenziale che si interroga sul mistero della vita.

Una poesia che ci fa penetrare nell’io della poetessa e scopriamo una tensione interiore, un senso di inquietudine in quell’incipit  della lirica “ macero d’anima”: “ il tormento è una formica che consuma la carne già vinta dal tempo”.

Ed allora palpita una dimensione di angoscia che attanaglia il cuore, l’anima della poetessa: “e il silenzio che pesa, la parola non urla, il tuono non disarma la luce, la rabbia arroventa la cenere”.

 E così, in fondo al tunnel, si nota soltanto “ la nudità di quest’anima ad un passo dal baratro”, ma di fronte a una visione della vita segnata dalla disillusione, c’è un’ancora di salvezza che aiuta l’uomo a non soccombere : “il ricordo giova all’esistenza, nutre l’anelito al respiro”.

Si può dire che per Anita Vitrano la memoria è la vita stessa, parafrasando Agostino d’Ippona, memoria come chiave dell’esistenza in cui l’io cerca la propria identità per realizzarsi, proprio come un uccello che cerca il suo nido.

Un’altra forte immagine della sua poetica si evidenzia nella lirica “ Presagio” ove la poetessa, con dei versi limpidi e sentiti, si apre ad un colloquio disarmante con l’amato e non ha paura di confessare la sua visione degli affetti; e lo fa con una analisi impietosa: “ lascio al sole il privilegio di evidenziare il tuo volto sulle piaghe della mia solitudine “ .

Ma questa consapevolezza non fa venire mai meno la speranza ed in tal senso, pur tra le difficoltà e le sofferenze della vita, la poetessa “ contagiata da un amore senza margini” conferma che, alla base della sua ispirazione, rimane sempre l’attenzione per l’altro, un dialogo incessante, costruttivo, una testimonianza di vita che supera il concetti di disperazione ed apre all’armonia.

“ Tu scorcio di cielo sulla mia terra parlami del sorriso che salva dall’indifferenza”. È questo il tema centrale della sua lirica : l’indifferenza è il vero male della società di oggi. Rimanere impassibili dinnanzi a situazioni che meritano il nostro coinvolgimento, significa non aver capito niente della vita, del valore della vita. Ecco allora la semplicità del messaggio di Anita Vitrano: non voltiamoci dall’altra parte quando il fratello, che incrociamo nel cammino della vita, ha bisogno, ma apriamoci al sorriso. Il potere del sorriso non è altro che la capacità di passare dalla dimensione dell’io a quella del noi. E si scopre che questo potere ci cambia la vita.

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