Una mamma che combatte con la forza dell’amore - di Domenico Bonvegna
- Dettagli
- Category: Scritture
- Creato: 22 Ottobre 2021
- Scritto da Redazione Culturelite
- Hits: 1065
Ho ricevuto un libro che potrebbe essere catalogato come un inno per la mamma, per la sposa, per la famiglia. Ma anche certamente un inno al coraggio. Il titolo: “Storia di una mamma che combatte senza fare la guerra”, che combatte con la “forza dell’amore”. Mai titolo fu così centrato. Il libretto (solo 118 pagine) pubblicato da Guida Editori (Napoli, 2021), racconta la storia di Annamaria Pedrizzi, scritta dal giornalista, scrittore Luca Maurelli. Si tratta di una mamma normale che ad un certo punto della sua vita matrimoniale deve combattere la sua battaglia silenziosa: accettare e accudire uno dei suoi tre figli, Roberto, colpito improvvisamente da una grave malattia (“distonia idiopatica progressiva”), che lo ha reso paralizzato in quasi tutto il corpo.
Annamaria è sposata con Riccardo Pedrizzi, ex senatore della Repubblica Italiana. Ultracattolico eletto nelle file di Alleanza Nazionale.
La storia di Annamaria è quella di una mamma normale, in una famiglia normale, che assume involontariamente i tratti dell’eroina straordinaria, anche e soprattutto a causa della malattia del figlio. Una malattia che i Pedrizzi hanno accettato con la dignità e la Fede, che non hanno nascosto agli occhi del mondo, i problemi del figlio. Ma soprattutto, non hanno ceduto “alla tentazione della commiserazione altrui, del pietismo, della facile retorica dello ‘sfortunato’”. Non è questione di sfortuna, sostiene papà Riccardo, anzi è convinto che Roberto abbia “una missione spirituale, cristiana, un obolo alla vita che lui paga per restituirlo, sotto forma di messaggio di forza e di speranza, alla sua famiglia, a chi ama e a chi lo assiste”.
L’unico motivo per Annamaria di litigio col marito, rileva Maurelli, è per le sue carte, “quell’ammasso di vetusti giornali zeppi di interessanti articoli solo per lui […] tra ritagli, foto, cartelline, libri, un ingorgo di celluloide”. E’ un particolare che mi ha incuriosito, perché per le stesse motivazioni, anch’io sono in urto con mia moglie.
Con Annamaria, Riccardo condivide la Fede, la venerazione per Papa Wojtila, la passione per la buona cucina, il senso della famiglia e il gusto delle questioni di principio. Maurelli riporta nel libro, l’arringa di Pedrizzi, nell’aula del Senato, quando ha presentato la sua proposta di legge sui disabili, scagliandosi contro la malapolitica, la burocrazia, e l’indifferenza sui diritti dei disabili garantiti dalla Costituzione. Qui il senatore coglie l’indifferenza dei colleghi del Senato sulle centinaia, migliaia di famiglie italiane, che hanno in casa un disabile.
Dopo aver ricordato la malattia del figlio, il cardinale Giovanni Battista Re, introducendo il libro, sottolinea la forza della mamma Annamaria, che è “l’Architrave della famiglia”, gli ricorda molto la donna forte di cui parla la Bibbia.
Il cardinale evidenzia una verità fondamentale a proposito della famiglia. “La lettura del libro mi ha confermato nella convinzione che la famiglia è la risorsa più preziosa dell’umanità, oltre che l’istituzione fondamentale per una vita serena ed umanamente equilibrata dei suoi membri, per una sana formazione delle nuove generazioni, ma anche per affrontare le prove a volte terribilmente pesanti”. E proprio per questo che la politica doveva, dovrebbe tenere conto del ruolo fondamentale e quindi dell’importanza di aiutare l’istituzione naturale familiare.
San Giovanni Paolo II, nel suo intero pontificato ha sempre sottolineato questo aspetto, un futuro migliore della società deve sempre appoggiarsi alla famiglia, la principale fonte di gioia, di speranza e di sostegno.
Anche Pippo Corigliano, già portavoce dell’Opus Dei, nella prefazione, evidenzia la straordinaria forza della mamma Annamaria, la donna forte che “non piange mai…”, che affronta i disagi con disinvoltura e addirittura con allegria. Di origini calabrese, Annamaria è una donna colta, coraggiosamente ha lasciato l’insegnamento che amava molto, per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia. Anche Corigliano è convinto che nel libro, la protagonista è la famiglia. “Prima ancora dei discorsi sociologici o teologici questo libro è un canto per la famiglia”.
Maurelli puntando sull’origine di Annamaria e suo carattere forte, gli piace pensarla come la fiera guerriera Brettia, il cui popolo, i Bruzi, visse a Cariati. Una donna che nel 356 a.C. si ribellò ai romani.
Annamaria è una donna che ha le idee chiare su tutto, sulla malattia del figlio, la sua risposta ha tre lettere, con una iniziale molto maiuscola: Dio. Un’altra risposta la trova nel Santo che l’intera famiglia ha adottato, Giovanni Paolo II.
“Se non avessi avuto la Fede sarei stata disperata”, confessa Annamaria. “Io ho trascorso trent’anni negli ospedali, con lui, non so perché, ma l’ho fatto sempre con la serenità, che qualcuno deve avermi donato […] Solo Dio può avermi dato Roberto e avermelo fatto vivere con gioia: in 41 anni della sua vita io non l’ho mai definito un problema, mai”.
La grande forza dell’amore porta a queste certezze.