“Sferracavallo – Pagine e Studi dal Buen Retiro” di Tommaso Romano – recensione di Giovanni Teresi
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- Creato: 24 Maggio 2025
- Scritto da Redazione Culturelite
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La presentazione del libro “Sferracavallo – Pagine e Studi dal Buen Retiro” di Tommaso Romano inizia con una citazione significativa di Luigi Carlon che racchiude il senso della raccolta di testi di artisti, poeti e letterati: “Le opere che ho raccolto sono racconti di vita, gesti d’amore, testimonianze della sensibilità unica e singolare degli artisti incontrati negli anni”,
Ed è proprio nel suo studio-pensatoio di Sferracavallo che il Nostro descrive l’atmosfera paradisiaca, come scriveva Quasimodo, s’ode ancora il mare, ed il motivo dell’intitolazione della raccolta dello zibaldone dei testi.
“Quell’angolo di mondo più d’ogni altro m’allieta” (Quinto Orazio Flacco) proprio come descrive Tommaso Romano nell’introduzione al testo, Edizione Ex Libris di Carlo Guidoti: “Il mare d’inverno a Sferracavallo, ultima borgata marinara palermitana che confina con Isola delle Femmine, è indistintamente grigio, quasi nero all’orizzonte. Lo osservo, lo scruto, dal mio balcone … Comincia a farsi strada un freddo umido ancora sopportabile, con qualche raro raggio di sole ad illuminare questo golfo che mi è diventato caro.” Parole di chiara appartenenza poetica del Nostro. Anche per questa ragione il titolo del libro, che la sua libera Comunità Spirituale del Mosaicosmo ancora una volta riunisce nel libro con magistrale sapienza storico-filosofica nel proficuo cammino di studi, ricerche ed opere letterarie.
Un libro fascinoso e accattivante che è un atto d’amore verso la sua città.
È una scrittura che coinvolge il lettore, che lo invita a leggere pagina dopo pagina per i suoi contenuti. Si parla di Storia con la “S” maiuscola, ma anche del proprio vissuto che si intreccia e incrocia ad ampio raggio con gli avvenimenti e la cronaca di un tempo passato.
Un testo che vuole essere come un romanzo e anche un saggio con una narrazione che scaturisce da una visione storica con un tratto autobiografico, con impressioni, ricordi, emozioni personali.
Una narrazione, quindi, in successione cronologica unita con le vicende della vita dell’autore, specie quelle della sua giovinezza, con un ritorno al passato.
Sono tanti i personaggi che hanno svolto ed esercitato un ruolo in questo sogno di rinascita culturale della sua città, della sua Sicilia.
Diversi e vari i contenuti e i piani narrativi, rispolverando il suo vissuto da un punto di vista storico, artistico, come pure sociale e antropologico. Un’opera che si distingue, impreziosita anche da rare immagini di tempi passati che rievocano eventi da ricordare e da stimolo per il futuro.
Desidero ricordare, per una significativa simbiosi filosofica, “Il Mosaicosmo” di Tommaso Romano; una raccolta di saggi e di testi che affrontano problemi, idee, punti di vista, proposte, interpretazioni davvero decisive nel nostro tempo proposti su un grande tappeto poetico che assume il carattere di un mosaico nel cielo. Si respira l’aria purissima delle vette, il fuoco di un’autentica spiritualità tipica della filosofia di Tommaso Romano che conia il concetto di Mosaicosmo di cui ciascuno di noi è una tessera, infima, ma non per questo meno importante nel comporre il grande disegno globale. Un libro ricco e coerente di un hidalgo del pensiero.
È tipica la libertà espressiva del Nostro che è scevra dalla ricerca del “grazioso”, piuttosto insegue la “bellezza” non solo come forma ma come armonia possibile da cogliere come una fotografia per l’immagine prescelta, alla ricerca dell’originario che conta, del classico che permane in un rigore compositivo che ci riporta dal macrocosmo al microcosmo.
Sullo sfondo i luoghi, il tempo inesorabile, la mestizia dell’abbandono alla nostalgia, il rintracciare la poesia perduta e da ritrovare. Scorrono le figure e gli archetipi di tutta la narrazione in “Sferracavallo – Pagine e Studi dal Buen Retiro” che Tommaso Romano, con una scrittura autobiografica, percorre il cammino veritativo a partire dai luoghi dell’infanzia, dei suoi studi, delle gallerie di artisti, agli incontri di personaggi unici ben disegnati nel glossario del testo; biografie, profili, saggi, racconti che per ogni personaggio ripecorrono momenti di vita, azioni, opere ora con occhio critico e analitico, ora con testimonianze, citazioni e dati storici.. Tommaso Romano è stato assorbito in tante e molteplici letture, e questi profili ne svelano la curiositas culturale ed umana.
I suoi personaggi li ha amati, e lo si coglie dall’accurata scelta di un lessico affettuoso, dalle prospettive da cui li guarda o li ricorda, offrendoli all’attenzione e alla conoscenza del lettore.