Presentazione di Tommaso Romano alla Mostra Personale di Gaetano Barbarotto "Meraviglie del mare", che verrà inaugurata il 21 settembre 2021 a Palermo

Aristotele sosteneva che lo stupore e la meraviglia sono la radice delle idee e del reale. Barbarotto dipinge le sue meraviglie del mare che, come tali,sono individualmente la sua continua esperienza diretta con la scoperta - che egli peraltro pratica e non solo contempla - degli abissi marini, di tutto ciò che è nel mondo liquido, di quell’universo d’acqua che

consideriamo a volte ornamento e non fondamento di vita, ma vero polmone. Approccio personale, in beata solitudo si potrebbe dire, alla ricerca di una conoscenza che scorge, ascolta i silenzi e ne valuta i suoi segreti. Cosi è la metafisica degli azzurri marini di Barbarotto: una gnosi senza un approdo definitivo, la scoperta del sé attraverso l’esperienza e la pratica dell’arte che, nel suo felice caso, vive di materiali plurali che si inverano in cromaticità ulteriore fra una figurazione accennata e una surrealità dell’espressione che si disseta di mare, di fondali, di pesci, di flora marina, senza essere stucchevole presa fotografica senza effetto anzi, lasciando alla immaginazione critica quelle sirene che sembrano fargli compagnia. E’ una visitazione vibrante dell’anima immersa nel lucente spettacolo della natura, spesso violentata e invasa da rifiuti che l’uomo senza qualità destina incoscientemente anche al mare. La tensione morale di Barbarotto la si può cogliere allora in questa duplicità: l’esperienza dell’ignoto che è bellezza, il rischio che pure la natura ci propone e la violenza da combattere per un equilibrio ecologico da risanare, non solo materiale. Barbarotto ha, quindi, un suo percorso ben chiaro, che non ha bisogno di una esegesi tanto è lucente alla sua spiritualità e intima sensibilità. Restano aperte le finestre dell’anima al fruitore che sa soffermarsi oltre il quadro stesso, penetrandolo in armonia e rigore, se possiede gli elementi per una vocazione a concreare con l’artista stesso, una renovatio ma mutazione di sé, oltre le apparenze. Incedere assai personalizzato questo delle opere di Gaetano Barbarotto, che ti connette come per incanto alle onde e ai suoi figli, alle alghe, al rosso dei coralli e che denomina danzatori marini, una esemplare tecnica mista su tela. La cromaticità è sempre lucente peraltro, senza peccare di onnipotenza sovrastante ciò che invece è un’inventiva lirica e materia del sogno, autenticamente sostenuti da una capacità tecnica che anche le sue incisioni come ha notato il grande Maestro Togo confermano in modo convincente ( ne è un felice esempio un disegno a china Giro d’Italia 2020). Barbarotto con le opere d’acqua cromatica e intrise di atmosfere a volte fiabesche a volte oniriche, consegna così un mondo, il suo mondo, imparagonabile al canone estetico vigente e libero senza confini angusti di nuotare verso i fondali perenne rinascita, che l’acqua evoca come musica d’origine e che l’Artista ci consegna come autentico dono.

 

 

La Mostra verrà inaugurata il 21 settembre 2021 alle ore 17 presso la Real Fonderia alla Cala di Palermo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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