“Russia e Ucraina, l’ombra dell’alienazione. Energia: principio di vita o espediente di guerra” di Francesco Guadagnolo

Le paure di un attacco bellico da parte della Russia contro l’Ucraina, le ostilità con la Nato, il gas, il petrolio, l’energia e i colloqui della diplomazia politica, da tutto questo ne deriva una situazione molto preoccupante.
L'Unione Europea è una grande acquirente di gas e di energia dalla Russia con il petrolio che continua a salire di prezzo. Ormai i costi del gas e dell’energia già ci sconcertano fuori da ogni normale regola, con l’aggravarsi di un’incombente guerra sarebbe devastante per l’Europa e per l’Italia. Con l’accentuazione delle agitazioni tra Russia e Ucraina, accresce il pericolo di una crisi dei mercati globali delle materie prime. Anche se dovessero ritirarsi le truppe russe dall’Ucraina, resta fermo che i prezzi del caro bolletta potranno rimanere invariati, con seri problemi a famiglie ed imprese con rischi di fallimento.
L’artista Francesco Guadagnuolo, sensibile a ciò che avviene nel mondo, anche nelle vesti di Ambasciatore di Pace dell’UPF ha realizzato un’installazione dal titolo: “L’energia: principio di vita o espediente di guerra”, augurandosi che non si arrivi ad un estremo percorso bellico.
Con quest’opera Guadagnuolo ha reso l’elettromagnetismo e il gas fonti incorporee, che restituiscono funzionamento alle differenti crisi generanti. Ha intriso l’elettricità ad una percezione di carattere esistenziale, attuando una ricerca simbolica sulle problematiche del caro gas e dell’energia che sovrasta l’incognita per cui chissà dove arriveremo? In basso le spighe di grano indicano l’Ucraina, il granaio d’Europa con una crisi di questo tipo cosa succederebbe? Il teschio umano sovrasta il mondo come dire che davanti alla guerra c’è solo il nulla: la morte. Infatti, il globo nell’opera artistica, rappresenta il mondo, che in caso di conflitto verrebbe coinvolto.
            Lo stato d'animo di oppressione che comunica l’installazione suscita gravi apprensioni, che si rivelano in uno sviluppo-progetto, che dalla mente giunge all'osservatore nel binomio Arte e Politica. La struttura vitale dell’installazione data dall’espandersi-perdersi dell’elettricità, rende un’ingegnosità estroversa, inquietante, fatta di analisi tra riflessione e cognizione. Nel tempo in cui si argomenta del caro energia, del caro gas, del caro petrolio, i commenti della diplomazia si alterano diversificandosi, anche se convergono che senza energia il mondo finirebbe. Energia è lavoro, potenza, laboriosità, fermezza per ogni essere, e per questo è la forza della nostra presenza in ogni momento della vita, nella nostra circolazione, nel nostro ambiente, ma anche nella produzione dei prodotti della natura e quindi per la nostra sopravvivenza.
L’arte di Guadagnuolo tutte le volte ha mostrato la portata di esibire, in maniera autonoma, ciò che abita nel suo pensiero. Egli vive percependo i contrasti e le miserie del nostro tempo cercando di dare risposte annesse alla sua dimensione geo-artistica.
Arte e politica, connubio globale in quest’opera, Guadagnuolo rivelerebbe percezioni ed impressioni di grande effetto e chiarirebbe ciò che significa: rappresentazione mentale di liberazione. L’arte dopotutto è energia e libertà, sopravvive perché ha la vitalità della condotta dell’ingegno, com’è stato nel passato, nel presente e sarà ancora nel futuro, nonostante le avversità della vita.
Scrive Laura Foti: «L’arte del transrealismo, come sappiamo, si sofferma sulla realtà storica per misurare i connotati, per rendere visibile ciò che spesso appare come invisibile all’occhio umano. Il pittore Francesco Guadagnuolo, con una prospettiva un pò diversa, riesce a colmare l’ontologia dell’essere che spesso risulta vana se non vuota attraverso alcune dinamiche della psiche che trasfigurano l’essere umano! Riesce, così, ad andare oltre la dimensione liquida di cui parla Bauman per ritornare al percorso di oggettività storica di cui spesso si perde il filo da Hegel in poi. Esiste, quindi, una nuova realtà anche se trasfigurata dai media e dal loro FETICISMO, esiste un’arte che trovi se stessa nel sociale e nel meta sociale, un’arte che distingua essere e forma ma soprattutto un’arte che capisca il progresso e non cerchi di annullarlo. Il nuovo deve e può essere capito, non si può dire che tutto ciò che è progresso è da annullare: qui l’occhio del pittore ci aiuta, perché penetra e va oltre la realtà, producendo momenti di alto valore culturale! Il transrealismo di Guadagnuolo ci aiuta a non esorcizzare la realtà ma ad osservarla con un occhio trasparente e soprattutto oggettivo».
 

 
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