“Verso l’Arca”. Il linguaggio creativo e simbolico nell’opera di Calogero Barba - di Giovanna Cavarretta
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- Category: Arte e spettacolo
- Creato: 07 Maggio 2025
- Scritto da Redazione Culturelite
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L’opera di Calogero Barba si situa nel panorama artistico contemporaneo come strumento alternativo della ricerca verbo-visuale. La scrittura creativa che affonda le proprie radici nelle sperimentazioni neoavanguardiste del secondo Novecento, acquista in Barba, una valenza semantica. Questa, sorretta da un’attenta indagine sul rapporto tra segno verbale, segno visivo e segno come materia legata al suo significato, esplica dalla sua relazione complementare il messaggio poetico dato dall’artista. “Verso l’Arca”, opera di Poesia Visiva originata dall’incontro tra due poli semantici, consegna all’osservatore una struttura compositiva libera da ogni schema artistico convenzionale. In essa, l’interpretazione della realtà è volta a riscoprire aspetti e istinti, spesso celati in codici espressivi castranti. Tuttavia, la Poesia Visiva ben si presta ad esprimere l’interiorità dell’artista e la soggettiva visione della realtà esterna. Un tratto distintivo che emerge dall’analisi dell’opera è la capacità dell’artista di saper accostare sapientemente l’arte verbale e l’arte visiva con grande originalità, dando vita ad un idioma singolare nella finezza di uno stile pronto ad oltrepassare codici già desueti. L’opera è composta da sei pagine e in ognuna delle quali sono impresse a secco su carta Fabriano Rosaspina lettere dell’alfabeto, arricchite da cromie delicatamente sfumate che rimandano alla sua fragilità materica. La presenza della scrittura congiunta alla raffigurazione della chiocciola e della tartaruga, caricano l’opera di un importante aspetto simbolico. Tuttavia, la composizione si regge su coppie oppositive e complementari, quasi ad evidenziare il nesso relazionale tra i differenti elementi strutturali. Infatti, la padronanza tecnico-formale permette di veicolare il messaggio poetico che l’artista intende rappresentare, un messaggio che proviene dalle profondità del suo Essere. Lo scenario artistico odierno è caratterizzato da una pluralità di sistemi espressivi, dai quali emergono tratti salienti e significativi della direzione che sta prendendo l’arte contemporanea. Questi dati sono indice di una ricerca sempre più orientata ad illuminare un percorso creativo e formale in nuce. Infatti, l’apparato estetico-filosofico del XX secolo ci ha consegnato una trama di avvenimenti, ribaltamenti e nuove ed inaspettate tendenze, che hanno portato l’arte visiva e non solo, ad una maggiore indagine sia per quanto concerne i mezzi espressivi, sempre più contaminati dall’elemento tecnologico, sia per il rapporto tra forma e contenuto dell’opera d’arte in sé. Gli anni Settanta del Novecento sono stati contrassegnati dalla compresenza di operazioni “altre”, volte a superare i confini di un approccio lineare e bidimensionale per approdare allo spazio tridimensionale, caratteristica questa delle posizioni della Neoavanguardia. Si deduce, quindi, come le leggi dell’arte e le regole dell’artista siano in perenne mutamento: manifesto della concezione transitoria della Vita, del Fare e del Sapere. Quindi, la regola alla quale si sottomette l’arte così come l’esistenza umana, è il cambiamento; unica e sola costante. E’ in questo clima che nasce la Scrittura Visiva. Questa come mezzo di comunicazione diventa uno strumento d’analisi, capace di sovvertire princìpi e norme ormai obsolete. Ed è in tale contesto culturale ed artistico che si inserisce l’arte di Calogero Barba, la cui opera è espressione indipendente in seno alla fenomenologia contemporanea della Scrittura Visuale. E questa, indice di una sperimentazione approdata, si impone grazie all’originalità critica del suo artefice, ideatore di una scrittura creativamente libera. La matrice antropologica dalla quale discende l’arte di Barba e dove l’elemento artistico di appartenenza veniva rivisitato, rielaborato, e spesso spogliato della funzione storica, si trasmuta nell’opera “Verso l’Arca” in forza evocativa, che diviene simbolo di una visione archetipica caratterizzata da un’incessante rimando ad una dimensione a-temporale. Un aspetto molto importante che si evince dall’opera è la coesistenza di due distinti linguaggi. Il primo concerne l’insieme degli elementi tecnico-formali idonei alla realizzazione dell’opera dal punto di vista materiale mentre il secondo riguarda quel genere di espressione legata al simbolo. La nostra epoca ha operato una sorta di scissione tra il linguaggio simbolico e il linguaggio analogico, provocando una sorta di spaccatura nella comunicazione umana. Questa separazione ha prodotto una dualità tra il piano orizzontale (materiale, espressione della realtà esterna) e il piano verticale (spirituale, caratterizzato dalla tensione animica verso i mondi Superiori). L’opera di Calogero Barba rivela nella presenza di specifici elementi simbolici, l’urgente necessità di un “sentire” comune che protende verso l’unione dei suddetti piani. E’ proprio in tale rappresentazione simbolica che si palesa la poetica dell’artista. Essa, partendo da presupposti estetici, quale la concezione del bello fondata sulla categoria della delicatezza e dell’armonia cromatica, assume con l’uso di colori quali il blu e il rosso, cari a Kandinskij, un significato universale e tale da giungere ad un livello filosofico di stampo spiritualista come affermato da Bergson o Gentile. Già nel titolo dell’opera, “Verso l’Arca”, è racchiusa l’essenza dell’opera stessa e iI rimando a quella di Noè risulta chiaro. Essa è simbolo di salvezza e luogo in cui dovrebbe rinascere la vita, e i tre piani che la compongono, rappresentano nei simboli i tre livelli del cosmo: Il piano inferiore assegnato ai rettili e alle bestie selvatiche, il piano centrale alle persone e infine il piano superiore agli uccelli. E’ indubbio che l’Arca sia metafora del modello del mondo. Come simbolo del cuore e dello Spirito, l’immagine dell’Arca può essere paragonata al Santo Graal. Inoltre, essa è altresì simbolo di un nuovo inizio, dopo la distruzione causata dal Diluvio. Altrettanti importanti per la lettura analogica dell’opera, sia in chiave esoterica che spirituale, sono i due animali raffigurati in due delle sei pagine e che formano l’intera struttura compositiva. La raffigurazione della chiocciola dal colore blu, rappresenta la lentezza del percorso spirituale intrapreso dall’iniziato. Questi nel suo cammino, avanza con pazienza e prudenza all’interno di una dimensione temporale flemmatica, nemica del dinamismo e della tempestività. La forma a spirale della chiocciola rappresenta il lungo viaggio che conduce alla conoscenza del mondo e dell’esistenza, dove la consapevolezza della realtà esterna incarnata dall’Ego, si contrappone al cammino compiuto dal Sé superiore nella sua infinita evoluzione. Infatti, la chiocciola nel colore blu, rimanda, secondo l’artista russo, alla quiete e ad un sentimento di serenità e tanto il blu è profondo tanto maggiore sarà il richiamo dell’uomo verso l’infinito. L’altro elemento raffigurato è dato dalla tartaruga. Considerata da sempre un animale speciale, è simbolo di connessione tra la Terra e il Cielo, saggezza e longevità. Il suo carapace tondeggiante rappresenta la cupola celeste del Cielo mentre la parte inferiore, la Terra. Da un punto di vista spirituale, il suo ritirarsi all’interno della corazza rappresenta la concentrazione, attitudine importante per il discepolo sulla Via, ma si pone anche come piano intermedio tra la vita, ossia tra la Terra e il Cielo. Calogero Barba la raffigura di colore rosso, fortemente collegato all’energia vitale. E anche per Kandinskij “il colore è un mezzo per influenzare direttamente l’anima.” In conclusione “Verso l’Arca”, opera intensa nella raffinatezza, pacata nel ritmo e caratterizzata da una elegante armonia, si offre all’osservatore come stimolo per un’intensa esperienza estetica.