Il pensiero del Maestro Vincenzo Gennaro

L'agonia irreversibile del mondo che lasciamo alle spalle non ha ancora prodotto un solo vagito del mondo che stenta a nascere, malgrado i lancinanti dolori di un'economia sofferente e gli innumerevoli provvedimenti messi in atto per resuscitarla compresa la respirazione bocca a bocca e l' elettroshock.
Ma il vaccino miracoloso per calmare le fauci del mostro che urla dai quattro angoli della terra ancora non c'è ,dicono forse fra un anno.  Il mondo che lasciamo alle spalle, senza alcun rammarico, aveva espresso da oltre un secolo il peggio di sé, guerre ,genocidi ,violenze senza pari ,soluzioni finali, distruzioni nucleari ,razzismo e fame nel mondo.

Non meno grave  lo sfruttamento intensivo delle risorse ambientali e non rinnovabili a servizio di un progetto da predatori incoscienti alla ricerca  di uno sviluppo insostenibile  che concorre al riscaldamento globale  sempre più devastante.Con il riscaldamento climatico, la terra brucia e i ghiacci si sciolgono, i deserti invadono le aree fertili, gli uragani e le alluvioni radono al suolo millenni di opere umane. La natura  umiliata e offesa si sveglia e vuole curarsi le ferite laceranti inferte dall'uomo, ma la devastazione non è solo ambientale. C'è di peggio, detronizzati gli ideali umani e morali li abbiamo sostituiti sugli altari con dei mostri surreali, abbiamo polverizzato e sparso ai quattro venti  le ceneri di ogni pudore,repressi la fede, i sentimenti, la cultura, l'arte la filosofia carbonizzati sui mille roghi sempre accesi. Vanificata ogni difesa materiale e morale ,negato all'arte il diritto di esistere, repressa la bellezza con orge selvagge, abbiamo invocato il mostro in letargo confinato nei recessi profondi dell'anima dalla forza dello spirito e dalla seduzione della bellezza ed il mostro è riemerso

dalle profondità dell 'abzu, l'abisso indistinto. L' abitano e si consumano le represse energie del male oscuro della immoralità in attesa dei Cherubini dalle spade fiammeggianti. L'arte e la cultura  tradite  e massacrate  aprono  le porte per farlo scorazzare senza freni con zanne e artigli a caccia della umanità vulnerabile e indifesa. Così il virus riprende possesso del mondo e si espande perche'abbiamo abbattute le mura sacre dell'arte ,della cultura e della bellezza,per questo il genio del male esonda e trasforma la terra, l'unica terra che abbiamo in una immonda palude .Eppure forse c'è un modo di fermarci sull'orlo del baratro senza precipitare nelle tenebre. Forse dobbiamo rallentare la corsa, dialogare e concordare invece di competere, ridurre  le emissioni e la produzione di rifiuti con una rigorosa normativa sugli imballaggi e confezioni, sul recupero ed il riciclo di tutti i materiali. Porre un limite all'accumulo di beni e ricchezza, spalmare il superfluo su tutti coloro che concorrono a creare un mondo virtuoso, lungimirante è saggio. Agevolare progetti sani e ambiziosi, ma spegnere sul nascere le brame  alimentate dalla prepotenza, dalla ignoranza e dall'arroganza. Reprimere ogni forma di violenza dettata dal cervello rettile. Rivedere costumi e stile di vita, educare al rispetto del creato, alla contemplazione della bellezza artistica e naturale, edificare se stessi, il proprio corpo e il proprio spirito con tecniche e mattoni pregiati, con cura  poesia e filosofia, coscienti dei nostri limiti del nostro ruolo su questa unica terra che abbiamo.Pensateci
  non
siamo necessari in questa terra da favola nella quale abbiamo avuto la fortuna di nascere ma la terra e le sue meraviglie sono indispensabili alla nostra sopravvivenza. Un virus sta provando a spiegarcelo ma siamo inguaribilmente testardi . 

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