Salvare il pianeta dagli ecocatastrofisti – di Domenico Bonvegna
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- Creato: 31 Luglio 2023
- Scritto da Redazione Culturelite
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Ogni santo giorno i tiggi, io seguo abitualmente quelli di Mediaset, ci propinano uno, due servizi, a volte anche tre sull'imminente catastrofe ambientale per colpa del CO2, gas serra, riscaldamento globale, sullo sviluppo sostenibile, naturalmente in estrema sintesi è sempre colpa dell'uomo che inquina. Questa insistenza che rasenta l'ossessione giornalistica, mi fa porre una domanda, ma perché tutto questo interessamento? Forse la risposta si trova in un libro “Global Report. Lo stato del pianeta tra preoccupazioni etiche e miti ambientalisti”, pubblicato da 21mo SECOLO s.a.s. (2002) Un testo datato che forse occorre aggiornare per qualche dato tecnico, ma sicuramente ancora valido per quanto riguarda le pungenti riflessioni che sposo integralmente, anche se chiaramente io non sono esperto di questi temi.
Un testo composto da un gruppo numeroso di studiosi, coordinati da Alessandro Romano. Ho rivolto la mia attenzione ai saggi che riguardano l'ambiente che smascherano un certo catastrofismo che si appoggia sul nulla. Da alcuni anni la tutela dell'ambiente, che va attuata, ad opera di certe associazioni, di circoli politici, è diventata una vera e propria ideologia oscurantista e luddista, che identifica nell'uomo il nemico, il responsabile del degrado ambientale, il “cancro del pianeta”. In buona sostanza, nell'introduzione Paolo Togni scrive che “siamo di fronte ad un ritorno dell'utopismo romantico, nel quale prevalgono irrazionalità, emotività e pensiero magico”.
Addirittura c'è un Istituto negli Usa, il World Watch Institute (WWI), che ogni anno puntualmente pubblica un rapporto dove sono previste una serie di catastrofi, come la scomparsa di foreste, la morte per siccità del pianeta, l'aumento tremendo della temperatura terrestre, lo scioglimento dei poli, la diffusione di epidemie devastanti, l'estinzione della maggior parte delle specie di animali e vegetali, l'innalzamento degli oceani fino alla scomparsa delle città costiere, fame e carestie, l'esaurimento delle risorse naturali. Per fortuna che queste previsioni catastrofiche non si sono mai avverate. Sostanzialmente oggi secondo gli autori del libro si vive meglio e più a lungo di quanto sia mai successo nella storia dell'umanità. Certo c'è ancora molto da fare sia per vincere la fame, il sottosviluppo che per il degrado ambientale.
Inizio subito con il “miraggio dell'agricoltura biologica”, breve intervento di Silvio Garattini, già direttore di Ricerche farmacologiche “Mario Negri”. Non c'è nessuna superiorità dell'agricoltura biologica, sostenuta per il professore da una base ideologica che si riassume nello slogan: “La natura è buona, la chimica è cattiva”. “Credere che la natura – scrive Garattini – sia sempre buona è una ideologia o una fede che non trova riscontro nella realtà”. Inoltre, “analogo ragionamento vale per chi crede che ogni modificazione di prodotti naturali debba essere necessariamente malvagia o dannosa; senza l'azione dell'uomo l'ambiente naturale sarebbe invivibile”. Pertanto è ingiustificato diffondere la convinzione che solo i prodotti dell'agricoltura biologica abbiano migliore qualità, ciò significa creare frustrazioni e paure nelle classi sociali, che avendo bassi redditi, non possono accedere ai prodotti biologici più costosi.
Il secondo tema che prendo in considerazione, tratta della “Bomba demografica e relativismo morale”, autore è Antonio Gaspari, giornalista e scrittore. Oggi viviamo in un mondo dove il male viene banalizzato. Anzi siamo al paradosso scrive Gaspari, che alcune azioni malvagie, “vengono viste dalla comunità mondiale come atti di compassione, di carità, di libertà”. Viviamo in mondo dove il relativismo morale permette di commettere crimini senza che nessuno avverta la gravità di questi atti. Pensiamo all'aborto, all'utero in affitto e alla compravendita dei bambini, all'eutanasia, l'uccisione dei bambini disabili. Come è stato possibile tutto questo? Per Gaspari “uno dei principali strumenti utilizzati per ribaltare i parametri di giudizio è stato il catastrofismo, la capacità di far credere che la crescita della popolazione sia il peggior dei mali del mondo”.
Se prima la crescita della popolazione era una benedizione ora è diventata la peggiore dei mali del mondo. Un messaggio che viene divulgato nei libri di testo scolastici, dove “gli essere umani vengono paragonati a microrganismi nocivi”. La crescita demografica rappresenta una minaccia catastrofica, per questi pensatori pseudo scienziati che ancora pendono dal pensiero antinatalista enunciata da Thomas Robert Malthus, con il suo “Saggio sulla popolazione”. Peraltro questo pensiero pseudo scientifico era stato denunciato e smascherato da un professore economista australiano Colin Clark ne “Il mito dell'esplosione demografica” (Ares, 1974), ma anche da altri. “La storia ha dimostrato - scrive Gaspari – che la teoria che imputa alla crescita demografica tutti i mali del mondo è sbagliata sia nelle previsioni che metodo”. Il giornalista fa qualche esempio che smonta gli errori grossolani di Malthus e i suoi seguaci, come quello del Kenia.
Certo la popolazione è fortemente aumentato nel XX secolo, c'è stata una accelerazione continua, per Gaspari questa crescita “non è imputabile ad una maggiore fertilità, ma d un miglioramento eccezionale delle condizioni di vita della popolazione mondiale. Abbiamo assistito ad un rapidissimo crollo della mortalità grazie ad un incremento nella disponibilità alimentare, un facile accesso a medicinali, acqua potabile e misure igienico-sanitarie”. Abbiamo smesso di morire come le mosche. Agli inizi del secolo la mortalità infantile era del 40%, oggi la mortalità è inferiore al 7%. Certo ci sono ancora troppe differenze e squilibri, sicuramente stiamo molto meglio di ieri.
Tuttavia se c'è un problema oggi è quello contrario, cioè l'inverno demografico, non la bomba demografica. A questo punto si possono vedere i numeri del futuro prossimo, cosa si prevede in Europa, in Giappone, in Russia etc. con tutte le conseguenze economiche che potrebbero essere disastrose, con scuole chiuse, crisi del sistema pensionistico, crollo del commercio. “La bomba della popolazione” è un abbaglio ha scritto il professore Nicholas Eberstadt, considerato uno degli esperti mondiali di demografia. Si prospettava un futuro di carestia e impoverimento globale in seguito alla paventa “esplosione della popolazione”, invece oggi viviamo nella fase di maggiore prosperità della storia dell'umanità. Attenzione oggi il declino demografico sta fiaccando interi Paesi, come in Europa, non si garantisce più il ricambio generazionale. In conclusione Gaspari facendo esempi afferma che c'è abbastanza spazio sulla terra per l'uomo, anche se si registra un forte aumento della popolazione nelle città e uno spopolamento nelle campagne.
Infine le previsioni del testo sacro scritto nel 1972 per conto del Club di Roma (I Limiti dello sviluppo) sono una bufala, dovevano esaurirsi l'oro, il mercurio, lo stagno e tanti altri prodotti, invece niente.
Altro tema che merita la mia attenzione è quello di Alessandra Nucci (“Siamo ambientalisti o panteisti?”)
La Nucci è convinta che negli ambientalisti, nell'ecologismo fanatico c'è un vero e proprio culto della terra. Dalla tutela dell'ambiente alla venerazione dell'ambiente il passo è breve. Nelle scuole pubbliche americane i bambini sono costretti ad attività educative che comprendono preghiere alla Madre Terra, “Gaia”, la “Dea della Terra”. mentre sono banditi le preghiere e i testi cristiani ed ebraici. Nello stesso tempo vengono promosse tranquillamente le pratiche legate al New Age. Ma anche nelle scuole in Italia succede qualcosa di simile, ho incontrato colleghe che ripetevano agli alunni i temi dell'ecologismo più spinto.
La giornalista a riprova di quanto sia cieca e assoluta la fede nei dettami ambientalisti riporta come esempio il rito della raccolta differenziata dei rifiuti. “Ormai il mondo si divide fra chi separa diligentemente la plastica, il vetro e i rifiuti organici prima di buttarli, e chi continua a non separarli, ma sente di commettere uno dei pochi 'peccati' riconosciuti dal mondo contemporaneo, il peccato contro l'ambiente”.Tuttavia aggiunge la Nucci poi dopo tanti miliardi spesi in progetti e appalti di impianti per lo smaltimento separato dei rifiuti, il pattume separato il più delle volte viene subito rimesso insieme.
Dall'eco-fanatismo all'eco-teologia, il passo è breve. Non sorprende scrive Nucci, che tra il “popolo di Seattle” o “No Global” si trovi un personaggio come Starhawk femminista e strega per autodefinizione, una delle figure di punta del neopaganesimo moderno. E' in atto una vera e propria divinizzazione della natura, nota anche come “ideologia Gaia”. In omaggio alla mitologia greca, questa ideologia segna l'infiltrazione delle idee New Age nel movimento ecologico, a partire dal 1970 quando il pianeta fu riconosciuto, “come un essere vivente, degno di adorazione”.
Naturalmente per questo mondo la Chiesa è accusata di essere tradizionalmente retriva e chiusa la progresso moderno, colpevole di favorire lo sviluppo tecnologico. La Bibbia è pericolosa perché abitua l'uomo a dominare la terra e i suoi abitanti, ecco perché si maltratta la natura. “Secondo gli zeloti ambientalisti, la diffusione del cristianesimo ha portato ad uno sviluppo negativo della tecnologia che danneggerebbe la terra”. Con queste teorie, l'ideologia ambientalista svaluta l'essere umano, colpevole di essere prolifero. La Nucci sottolinea un aspetto che ho sempre notato nessuna di queste organizzazioni ambientaliste associa alla difesa della natura anche la difesa della vita umana, pronunciandosi contro l'aborto. Infatti ogni volta che mi imbatto a banchetti dove si raccolgono firme in difesa di una pianta o di un animale, li sfido proponendo la difesa della vita. Collegato al discorso dell'ecologismo più sfrenato, c'è l'eco-teologia femminista.
Altro tema è quello dei diritti della terra che hanno la precedenza sui diritti dell'uomo. Esiste una Carta della Terra, dove l'uomo viene invitato a non riprodursi e a seguire i dettami di esperti nominati dagli ambientalisti. Tutti gli esseri sono interdipendenti, messi allo stesso livello, animali, piante, insetti, umani. Esalta anche “l'uguaglianza di genere”, nessuna discriminazione sull'orientamento sessuale. La Carta della Terra, codifica apertamente una subordinazione dell'uomo agli ordini degli ambientalisti. La Nucci è convinta che gli “eco-fanatici finiranno per metter in pericolo la stessa sopravvivenza dell'uomo, che a differenza degli animali non è stato equipaggiato dalla Natura per resistere [...]”. La giornalista vede un cedimento alla logica e al buonsenso. Occorre difendersi da questi attacchi vivendo nella verità come facevano i dissidenti cechi o polacchi sotto il potere totalitario dei regimi comunisti. La Nucci propone tre esempi di aberrazioni ideologiche dell'ecologismo fanatico, come l'incendio volutamente non spento a Yellowstone Park nel 1988, perché i dirigenti del Parco sostenevano che era stato causato con un colpo di fulmine. E poi il rinvio della costruzione di una scuola o di un ospedale per proteggere una mosca particolare. Sempre nel contesto di sminuire l'uomo e ridurlo al di sotto degli animali, c'è la filosofia di Peter Singer, noto per le sue tesi a sostegno della soppressione dei neonati disabili. La Nucci fa riferimento a PETA, una associazione per il trattamento degli animali, che vede “gli esseri umani dei virus ambulanti che abitano la terra e la infettano”. Un particolare di questi attivisti è che difendono i ratti di New York. Merita ancora attenzione la Nucci per i temi esposti nel suo saggio. Un interrogativo interessante: “Se c'è da 'salvare il pianeta' perché non servirsi dei progressi della tecnologia?” Altro interrogativo interessante: “se l'ambiente sta diventando più pulito, i miglioramenti sono dovuti alle campagne degli ambientalisti?”
Per la giornalista esiste un primitivismo anti-ecologico, riguarda l'ambientalismo irrazionalista che diffida della scienza e della stessa ragione umana. Primitivismo che si lega al femminismo neopagano e al multiculturalismo. L'esempio più eclatante è Rigoberta Menchu, Premio Nobel per la pace nel 1992. A suo tempo il Corriere della Sera le ha dedicato una prima pagina: “Noi indigeni, figli devoti di Madre Terra”. La Terra per la Menchu merita venerazione, rispetto, onore, tenerezza, devozione, La Nucci svela il vero volto di questo testimonial dell'ecologismo più estremo. Una biografia in parte inventata, così come a suo tempo hanno fatto con Garibaldi negli ambienti inglesi. La Menchu secondo la Nucci unisce post-marxisti, ambientalisti e anche anti-globalizzatori, sostanzialmente la multicultura della guatemalteca rivendica una cultura unica e obbligatoria di tutto ciò che non è occidentale. La Nucci mette in guardia dalla natura che non è sempre benevola, può essere anche “matrigna”.
Un altro interrogativo significativo: “San Francesco oggi sarebbe iscritto al WWF?”. La più grande e ricca associazione ambientalista del mondo cerca di appropriarsi di san Francesco, facendolo diventare il capostipite degli ecologisti. Ormai è un refrein classico in questo mondo. WWF propone campagne in favore delle culle vuote. Voi immaginate un san Francesco che vede i bambini come una calamità che attenta allo stato della natura? Per la Nucci si profila un umanesimo anti-uomo.
L'ultimo saggio da presentare è “L'effetto serra: tra timori e fandonie”, ancora di Antonio Gaspari. La teoria del riscaldamento globale è diventata la mamma di tutte le calamità. Dal semplice innalzamento della temperatura si è passati agli sconvolgimenti climatici su scala planetaria. Addirittura qualcuno ha ritenuto che il riscaldamento globale minaccia le basi della democrazia. Gaspari ci invita a utilizzare bene le parole, perché nell'immaginario popolare si è creata una gran confusione. Spiegare bene cosa significa CO2 e riscaldamento globale. Tuttavia Gaspari ci informa che ci sono ben 17.000 scienziati americani, docenti che l'aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera produrrà molti benefici sia per quanto riguarda la crescita delle piante che degli animali. I dubbi sulla teoria del riscaldamento globale sono innumerevoli, Il saggio riporta diversi dati e informazioni sulla storia del riscaldamento del pianeta terra. Tra le falsità o ecofandonie che Gaspari sottolinea c'è quello dell'innalzamento degli oceani, piuttosto si stanno abbassando di tre centimetri, come il Mediterraneo. Ci sono giornali anche autorevoli che ripetono le ecofandonie come vangelo. Ma come è possibile che questo accada? Succede quando “l'ideologia prevale sulla ricerca della verità. La propaganda ambientalista è così diffusa da rendere credibili anche gli scenari più apocalittici”. Scrive Gaspari, “Fenomeni millenari, complessi e difficili da interpretare come l'andamento climatico delle stagioni, l'effetto serra, il buco dell'ozono, l'innalzamento o l'abbassamento degli oceani e dei poli sono entrati nel linguaggio comune come fenomeni scientificamente accertati e prevedibili. In realtà, più della metà delle informazioni diffuse su questi argomenti sono pura propaganda”.