Angelomichele De Spirito, “Niccola Nisco. Una vita per la patria e l’amore coniugale”, (Ed. Studium)

di Giuseppe Massari
 
 
Questo libro racconta la "storia di vita" di un personaggio poco noto del Risorgimento italiano, ma che fu tra i primi a desiderare ardentemente e operare audacemente - anche con Cavour - per l'indipendenza e l'unità della patria. Per affrettarne la libertà e il progresso scrisse di storia e di economia; e, come Settembrini, Poerio, Pironti, divenne settario e subì il carcere. L'amor di patria - con l'amore coniugale e familiare - fu il motivo di fondo della sua fervida vita, nettamente distinta in un prima e un dopo 1848: borbonico e cattolico liberale prima, filosabaudo e anticlericale poi. L'autore, quindi, nel contesto storico-antropologico del paese natale e, per dirla con Leopardi, sullo sfondo di «un secol superbo e sciocco», ma anche teso a «magnifiche sorti e progressive», ne svela luci e ombre, finora ignote o ignorate. Provando, così, a chiarire diffuse visioni di una storiografia risorgimentale - e delle carceri borboniche in particolare - spesso inflazionata o "avvelenata", cui concorse anche Niccola Nisco, "osservatore partecipante", nonché patriota e politico meridionale. Questa nuova fatica editoriale di De Spirito, professore emerito di Antropologia culturale presso l’Università di Salerno, va nella direzione di quelli che sono stati i suoi interessi scientifici di studioso e cultore di storia sociale e religiosa del Mezzogiorno d’Italia. Essenzialmente, sul versante della letteratura religiosa, gli studi di De Spirito si articolano essenzialmente in tre filoni: 1) il fenomeno magico; 2) la “pietà” popolare; 3) la religiosità femminile. Nel volume Il paese delle streghe. Una ricerca sulla magia nel Sannio campano (1976), la prima di tal genere nella provincia di Benevento – e recentemente apparsa in una nuova edizione riveduta e ampliata (2008) – l’autore verifica e interpreta riti e credenze magiche alla luce del moderno dibattito antropologico, compulsando anche la letteratura locale del Sei-Settecento, nonché gli atti sinodali, i decreti e le lettere pastorali della Chiesa beneventana. Questo itinerario di ricerca riguardante il magico-religioso si precisa e sviluppa con una serie di studi sul vissuto religioso rapportato a tensioni spirituali e correnti devozionali, specialmente dei ceti meno abbienti, come pastori, contadini, emigranti. Ne sono un esempio l’ampio saggio Sulle vie della transumanza, in Antropologia e storia delle religioni. Saggi in onore di Alfonso M. di Nola (2000), da lui curato, e il volume La patria contesa. Benevento Napoli e San Gennaro (2006). La pietà popolare studiata da De Spirito si rifà alla lezione di don Giuseppe De Luca (1898-1962), nonché dei francesi Henri Bremond e Gabriel Le Bras, rivisitata e ampliata da Gabriele De Rosa. Quella esaminata da De Spirito – cfr. La storia della pietà da Giambattista Vico a Giuseppe De Luca (2013) – è la “pietà” espressa soprattutto dal mondo confraternale o vissuta dal popolo, grazie alla pastoralità, e talvolta alla santità, di leaders religiosi, come – per il Sei-Settecento – il cardinale Vincenzo Maria Orsini, Alfonso de Liguori e Gerardo Maiella, dei quali illustra la personalità e lo stile di vita, mai disgiunti dall’ambiente socioeconomico e culturale. In questo ambito, si segnalano particolarmente i volumi: Alfonso de Liguori vescovo a forza e moralista geniale (2015), Culto e cultura nelle visite orsiniane (2003) e, nella collana “Thesaurus Ecclesiarum Italiae Recentioris Aevi”, le Visite pastorali di Vincenzo Maria Orsini nella diocesi di Benevento (1686-1730). Esse sono le prime pubblicate per la suddetta diocesi, nonché per il Sei-Settecento in tutta Italia e, come ha scritto De Rosa nella prefazione, «l’impresa, cui si è accinto De Spirito, è straordinaria; sotto certi aspetti disarmante per le dimensioni e lo scrupolo erudito che accompagna ogni documento». Dell’arcivescovo Orsini, poi papa Benedetto XIII, a cura di De Spirito sono in via di pubblicazione anche i diari e le relazioni “ad limina” di Manfredonia e di Cesena. Per una più approfondita conoscenza della storia della condizione femminile, De Spirito privilegia lo studio dell’esperienza monastica claustrale (Nobildonne, sante e diavoli in convento, 1993), ivi compresa quella mistica; e focalizza l’attenzione sul diffuso (fino alla prima metà del Novecento) fenomeno del bizzochismo o monachesimo domestico. Tale particolare interesse si evidenzia soprattutto negli ampi contributi: Caterina Volpicelli santa aristocratica e «bizzoca rivoluzionaria» (2010); e Il “sesso devoto”, apparso nel II volume della Storia dell’Italia religiosa, a cura di G. De Rosa, T. Gregory, A. Vauchez (1994).
 Per riprendere le fila del testo da cui siamo partiti e arrivare alle conclusioni delle vicende umane, personali politiche, sociali, che hanno caratterizzato la vita di un personaggio prestigioso e combattivo, sia pure sconosciuto del nostro Sud, è giusto fare riferimento a quanto scritto, nella sua presentazione introduttiva al volume, dal sindaco della città natia dell’eroe risorgimentale, Mario Pepe. “Il Prof. Angelomichele De Spirito, con questo volume: Niccola Nisco. Una vita per la patria e l’amore coniugale, offre un contributo notevole alla storia del Risorgimento italiano, ma anche alla storia della comunità di San Giorgio del Sannio. Quest’opera, costata molti anni di lavoro e redatta con forte,  indicibile cura, attraverso la consultazione di una ricca bibliografia, ma soprattutto mediante l’analisi di fonti inedite e rare, costituisce un testo fondamentale per la biografia di Niccola Nisco”, conclude il primo cittadino sangiorgese. Il volume, agile e maneggevole, di facile ed accattivante lettura per il suo linguaggio scorrevole e chiaro, è arricchito di numerose illustrazioni a colori, ed è corredato di un’appendice: Ricordanze di Adele Stedingk, moglie del Nisco e scritte dal marito.
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