Antonio Saccà, “Il mio diario – 14

 
 
Scavalco alcuni giorni, il Diario è presso che quotidiano, ma poiché gli eventi sboccano nei giorni ora posti, redigo da questi ultimi.
Comincio a scrivere.appena oltrepassata l'alba ,il sole ha il colore di questi momenti e lo fascia nella sommità dei palazzi, una carezza rosata trasparente , come se un’onda scorresse sui muri. Sono nella penombra della stanza, sulla poltrona,  svegliato da poco, andato  in bagno cercando di non  inciampare  il sovraneggiante cane che si stende  nei passaggi, non dentro le stanze, credo  sia  una naturale disposizione alla fuga, a vedere l'una e l’altra parte, a non  essere chiuso…
Che valore ha scrivere? La faccenda potrebbe riguardare tutto: che valore ha una casa? E’ certo però che serve  bisogni, coprirsi, intimità. Ma scrivere perché , e perché leggere ciò che non “serve” con riconoscibile utilità?  Non so dare risposta. Conservare la memoria, esprimere, sentire questa disposizione? Certo, conoscere, comunicare.Come avremmo i millenni passati se non ci fosse la scrittura? Dunque, ricordare, essenzialmente esprimere, sentire che la parola contiene il sentire, sentire la parola come incarnazione delle sensazioni, che è l’espressione. Una conservazione della vita(illusoria). Chiedersi il valore di ciò che facciamo è assolutamente inutile c'è chi crede che abbia valore questo o quell’altro, che vuol significare “valore”? Per me ha valore questo, per te quest'altro, per un terzo niente ha valore… onsiderazioni  dappoco. Se stiamo con altri siamo obbligati ad accordi o veniamo interdetti…Ma non vi è una tavola di leggi universali, se mai è imposta, se però molti uomini condividono, va bene.
Volevo continuare la vicenda, noiosa e  dannosa dell'affitto del mio locale. Chi ha seguito nel Diario la vicenda ,sa. Ho concesso  in affitto un locale, gradevole, due serrande, sessanta metri, in una zona ben messa, non sono pagato da un anno con rimandi continui, domani, dopodomani, il mese a venire, abbi pazienza,ed io pazienza ne mantenni troppa, con qualche sbocco di voce. Malfeci. Restarono senza pagarmi, con qualche , loro, menefreghismo, e mio nervosismo parolaio, giustizia legalmente avviata non ne mossi, promettendola. Ne vennero per me dannucci economici   ed anche  passaggi di nervosismi. La persona che invade il mio locale  è un tipaccio con immaginaria verbosità di uomo potenzialmente ricco, allacciato a chi sa, ha una organizzazione che presiede, e credo carcerati che adempiono servizi all’esterno, in quanto il soggetto ha una gamba mozzicata dall’anca per infezione grave e blatera di migliaia e migliaia e migliaia di soldi che arriveranno per l'operazione improvvida, soldi finora invisibili. La sua concezione è determinata al modo che segue:paga all’inizio,poi non paga, promette, il creditore aspetta quanto non giunge, i mesi si avvicendano, dopo un gruppo di insolvenze infine se ne va, e poichè non ha un dindino non pagherebbe anche se io vincessi  nel giudizio. Sicchè al Tribunale non pervengo, i mesi assommano, dovrò contare nelle tasse le somme non ottenute che non avrei conteggiato se avessi dato causa per inadempienza…
Non se ne va dal mio locale, forse non  avrebbe altro, gli ulteriori proprietari si informerebbero, agisce alla maniera che mi addossa, da tempo, affitto-insolvenza, e scappa senza lasciare traccia di denaro... E’ una associazione che dispensa dei beni alla gente povera. Bella iniziativa con gentaglia a timonarla. Questo Unagamba menzognero se parla, un altro peggiore, azzoppato,finto completo, duro , cortese di facciata, un altro ancora che si espande a  Bravuomo e  cerca di arraffare da una possidente pazza, e una ciurma di carcerati ai servizi. Bugiardi tutti, bugiardi sele
 
zionati,promettitori di chissà quale lanternario, mi hanno anche disperso  beni  di valore, mobili, libri, vestiti, perfino testi, ed una scrivania che fu di mio padre, unico ricordo oltre qualche immagine di chi non conobbi, morì al mio nascere, però in me da sempre…
 Quanto possono differenziarsi gli esseri umani, proporzioni da specie a specie, siamo disuguali in modo vulcanico. Un artista, un pensatore pongono fuori di sé meraviglie,la maggior porzione dell’umanità infanga il Sole, bisogna salvarsi se amiamo la vita,il risultato dell'incontro con il prossimo non sempre è degno del valore dell’esistenza, e  genera  degradazione  perfino in chi vuole innalzare gli altri.
Sto scrivendo, volgo lo sguardo, ,la luce è imbiancata e giunge alla parte  bassa dei palazzi, quindi il Sole è montato, cielo  pulitissimo, non c'è ombra , azzurro piano disteso esteso ,bella giornata da parte della natura ,ed ora affrontiamo i banditi.  Ah, no,vorrei aggiungere. Qualcuno, fondi un  partito contro i  pagamenti,luce,  gas, telefono, condominio, acqua, rifiuti, abitazione,  e non so che, pagamenti  strabilianti,  ma il cittadino si lamenta e sopporta,si sfoga nel dire. Società che  divora il cittadino. La società può non essere una conquista anzi assoggettamento con vincoli di legge. Un fenomeno che chiamerei in forma latina Persecutio bollettarum, Persecuzione delle bollette, è una persecuzione, dei pagamenti, ne arrivano di ogni specie e giustamente, intendiamoci ,servizi offerti al cittadino , ma, sovente, con accrescimenti sotto banco, duplice emissione, e perfino pagare per una casa disabitata a niente consumi quanto la vissuta consumante, in nome del mantenimento del servizio. Certo, bisogna mantenere la funzionalità delle tubature, delle filamenta elettriche ma  non può diventare una spesa sostanziale. Spese fisse! Hai la casa, non ci vai, devi pagare rifiuti anche se non hai rifiuti.  Bisogna fondare un partito contro le spese fisse ,non per abolirle, ma ridurle.Mi sono sfogato e mi contento di poco, una ulteriore aggiunta, educaziione dell’essere cittadino, dell’essere poliutico, dell’essere amministratore, dell’essere tutelatore dell’ordine…

È il 13 di Dicembre del 2024, dopo una notte non particolarmente dormitiva, i pensieri costanti ,ormai sono un'abitudine, sulla conoscenza della realtà, il nulla, la morte,la vacuità della parola ed anche della vita, di una sua ferma, sicura sostanzialità, nessuno è “autentico”, tornò nella attività, dopo la colazione al tavolo, è presto, molto presto, non ho dormito, sgribacchio mi appisolacchio, mi decido ad agguantare Unagamba, lo afferro mentre esce dal suo sgabuzzino  abbastanza ordinato, pulito, trasale, lo rassicuro,si rassicura, devo riconoscerlo, ha nella sua caratterizzazione, la resistenza di malfattore d’antico lignaggio,  è sbarbato , pelle non giallognola per le brutte vicende che gli spettano, sulla sedia a rotelle perché gli hanno tranciato una gamba  intossicata, chiacchieriamo ,io gli faccio vedere lo scritto di mio nipote Giancarlo, che si è dimostrato oltre che  affettuoso,abile avvocato, una lettera moderata, lasciare il mio bene immobile ed io gli concedo di non pagarmi il suo debito. Unagamba legge e firma, la caratterizzazione giuridica lo deve suggestionare, capisce che siamo agli avvocati,  un centimetro avanti c’è il processo. Firma, in questa lettera è stabilito che se ne va e che mi devo rivolgere a suoi collaboratori per le chiavi. Firmiamo,io intasco la lettera, lui intasca la lettera, uno va di qua, l’altro va di là, ma ci rincontriamo a pochi metri, e ci salutiamo, così, cordiali conoscenti(!).  Incredibilmente a casa perdo la lettera, ritrovata. Questo dello smarrire, perdere  è  gravissimo, devo rivolgermi assidua attenzione. Vasti danni e continui.
Considero abbastanza risolta la situazione, ha firmato lui che è colui che firmò il contratto, sto in diritto,  non pulso i piedi a terra a trionfare, ho rimesso qualche decina di migliaia, o più, moneta odierna, mobili, indumenti, libri e pure scritti, i soli canoni d’affitto  sono 7.000€ ,quindi la somma ben più di €10. 000. Basta, non mi darà fastidio se la “cosa” fosse risolta.
Ho parlato con gli altri che non hanno nessun titolo, intendiamoci, uno è dispostissimo a quanto pare, verificheremo, anzi se ne vuole liberare, l'altro al solito irreperibile, ma se non mi danno le chiavi , aprirò da me, ricorrendo alla forza pubblica. La rinuncia dell’affitto la ho  da chi poteva rinunciare.
 
Tra le tante diramazioni della mia vita , una finalmente ha un risultato, dopo un anno e mezzo circa di menzogne ,sotterfugi, ti sei schifato, ed hai perduto del tuo. Potevo cercare giustizia. Ecco il punto, con l’esperienza tra uomo e uomo scemiamo fiducia anche nello Stato,nella Società, se gli uomini sono questi. ma la vita continua e gli uomini non sono esclusivamente questi. Spetta a noi,ciascuno,  non essere come tali uomini!
Ultima ora. Non pagavano la luce. Staccata. Troverò cadaveri!
T
 
 
 
 
 
  VIAGGIO
Che vale scrivere?
Che vale vivere?
 Che vale scrivere?
 Che vale vivere?
 Che vale vivere?
Che vale scrivere?
Potrei continuare a scrivere
che vale vivere, vivendo,
che vale scrivere, scrivendo.
Continuare?
La vita finisce prima di ricevere risposta.
Da chi?
Ciascuno è solo ed eco di se stesso.
Tutte le risposte e tutte le domande
sono in te.
Sei il forziere dell’intero te stesso.
Per un lungamente breve tempo
sceglierai la vita.
Poi sarai scelto
che tu voglia o non voglia
 dalla Morte
e trascinato sotto umide foglie
e grigia terra.
Non saresti nato
se avessi saputo di morire?
Ma non avresti saputo di morire
se non fossi nato.
Ora sei presente
in questo inspiegabile inspiegato universo,
ora soffri o gioisci della vita,
 della morte,
tutto è al paro,
esiste soltanto l’esistenza
che avanza per giungere all’inesistenza,
nel procedere ti innienti,
e infine tocchi il centro del Nulla,
le nere sfere della Mezzanotte.
Comprendi!
L'esistenza vibra nel desiderio dell’inesistenza.
Il resto è crescimento
 di fango, polvere e  cera molle,
 che puoi ammanare suscitando forme.
Non vi è risultato nella vita
 solo il cammino.
Avanza, avanza,
passeggia nella VITA!
Avrei potuto conquistare,
conquistare il mondo,
io,
 ma non ho creduto nel viaggio della vita,
meno ancora negli altri.
Mi considero un passaggio di nuvole,
un albero senza fronde,
 una fuga senza ritorno,
 si è conficcato il nulla
 nella pagina dei miei pensieri
 e sfoglia, sfoglia,sfoglia,
il vuoto si approssima alla fine.
Vissi nel pensiero dell’oltrevita,
il Nulla Imperiale,
mai  appartenni
alla specie terragna,
quella,
mi dicono,
 che crede nella città
e tocca con il piede
strade accertate.
Sempre al di qua dell'esistenza
Io
pur esistendo.
Amai soltanto amare,
ma nessuna donna
 mi fece accogliere i consorzi umani
se stessa unicamente.
Solo, solo, solo, solo, solo,
 me ne andrò
senza voler dire
e poter dire:
“Sono stato un  cittadino del mondo”.
Io sono di una specie a parte,
di quelli che stanno dietro le imposte
 e guardano  strada e gente
ma non scendono
né aprono la porta,
 solo ,solo, solo.
La vita, la mia vita.
 è alle ultime gocce
del suo lento e feroce sgocciolare
ma non compresi e non comprendo
come mai esiste quanto esiste,
che fare di me stesso.
Dichiaro questo groviglio in parole
testimonianza della navigazione
che raggiungerà un porto malfamato
giacchè il timone è in pugno
ad un comandante sconosciuto.
Nessuno lo ha veduto
E forse non esiste.
Ma il naufragio è accertato.
Nessuno da partito è ritornato.
 
                                                         
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