Con Carmelo Fucarino scompare un grande Umanista: una perdita notevole per la Cultura Siciliana – di Ciro Spataro

È difficile scrivere con distacco di un intellettuale con il quale hai vissuto a stretto contatto, e con cui abbiamo discusso, pochi giorni prima della morte, nella sua casa di Palermo, di storia e di letteratura insieme alla moglie Rosa Maria Ponte  , e poi apprendere della scomparsa improvvisa di Carmelo Fucarino. 
Sembra quasi di non crederci, al solo pensiero di quello che stava programmando a pieno ritmo con nuove pubblicazioni, ed invece oggi siamo qui a ripercorrere, ironia della sorte, la vita di un uomo che ha lasciato un patrimonio di storia e di letteratura, che sicuramente dimostra il valore immenso della sua cultura. 
Quando nel 2022 la giuria del Premio Francesco Carbone gli conferì il riconoscimento della V edizione della rassegna, nella sala Martorana di Palazzo Comitini, fu veramente difficile racchiudere in poche righe la motivazione che, di seguito, mi permetto di evidenziare: 
“Fine intellettuale del mondo classico, per tanti anni docente di latino e greco al Liceo Garibaldi, Carmelo Fucarino, si è dedicato all’attività di saggista rivelando notevoli dati nel campo storiografico. 
Ne sono prova i volumi dedicati a ricostruire la storia di Prizzi, tra cui quelli dedicati all’ottocento ed al novecento: “Stratigrafia del Comune di Prizzi come metafora della storia dell’isola”, che fa comprendere il valore della microstoria per preparare le nuove generazioni non solo a conoscere le proprie radici ma a vivere meglio il presente.
Nel contempo non può non citarsi il saggio “Se nulla cambiò i Garibaldini a Prizzi”, un invito a rivisitare in modo critico, l’impresa dei Mille ed il mito di Garibaldi. 
Né può sottacersi il saggio “Cucina siceliota e latina in età classica” in cui l’autore riesce a dare un excursus sulla cucina, quella siceliota e quella latina, analizzando lo sviluppo della gastronomia nella società classica.
Inoltre di notevole spessore culturale è il volume “Il Genio Palermo, vita morte e miracoli di un Dio” un saggio in cui Carmelo Fucarino con certosina pazienza, ha raccolto tutte le testimonianze e le varie interpretazioni su questo personaggio leggendario della storia palermitana che ha sempre affascinato il popolo perché si è sempre identificata la città di Palermo con un suo “Genio”.
Ecco perché la stessa motivazione non è stata abbastanza esaustiva nel racchiudere la vasta gamma della sua poliedrica attività, perché, dobbiamo dirlo con franchezza, Carmelo Fucarino nel corso della sua vita non solo ha promosso dibattiti incontri culturali e musicali ma spesso ha acceso i suoi riflettori su alcune problematiche che hanno assillato ed assillano il nostro vivere sociale con articoli vari, su riviste blog ed anche sul quotidiano on line “ La Voce di New York” rivelando una passione civile verso le tematiche contemporanee. 
In questa sede non posso non registrare il fatto che uno dei suoi libri, a cui era particolarmente legato, era il saggio dedicato al “Genio Palermo” che aveva pubblicato nel 2017 con le Edizioni Thule. E Tommaso Romano, nella postfazione al testo, ebbe ad affermare come “ di particolare importanza è la minuziosa rivelazione e la perdurante centralità proprio del Genio Palermo, una deità che si mostra e si esamina nella sua embematicità profonda, mitico- ontologico-sociale, metafora di una straordinaria radice singolare che, perpetuandosi, si universalizza rinnovandosi nei valori e nei significati senza smarrire l’identità”. 
E su tale linea di ricerca, ricordo, nel 2018, come il sindaco di Palermo di allora, Leoluca Orlando, creò con apposita delibera e per il 12 gennaio, la giornata del Genio di Palermo, in commemorazione della prima rivoluzione liberale d’Europa, scoppiata proprio a Palermo nell’attuale Piazza Rivoluzione nei pressi del vecchio quartiere Fieravecchia. 
Con la sua formazione classica ha forgiato, da docente del Liceo Garibaldi, diverse generazioni di studenti che notavano la sua passione straordinaria per l’insegnamento ed in tal senso non può passare sotto silenzio un’antologia dei lirici e di Platone intitolata “ Il Mondo greco” : la società globale – dal melos al logos”, edita da Zanichelli nel 1995, che offriva ai giovani uno strumento di conoscenza di se stessi attraverso l’affascinante mistero della poesia classica e del linguaggio platonico. 
Sempre nel campo degli studi classici ha pubblicato una Grammatica di greco per i tipi della Paravia e l’edizione critica delle “ Supplici “ di Euripide. 
Sensibile da sempre alla poesia ha pubblicato due raccolte di liriche di notevole pregio: “Città e ancora città” edita dalla casa editrice Il Vertice nel 1983 e “ Percorsi di labirinto” pubblicata con le edizioni Thule nel 2010, dove palpita una inquieta concezione della vita da parte dell’autore ove spesso i percorsi dell’esistenza sono dei tunnel senza uscita ma la conclusione del libro è sicuramente un anelito di speranza: “la luce inseguo che tremola nel fondo di nera caverna e ad ogni passo sempre più s’invola”. 
Ma non si può completare la disamina sull’opera di Carmelo Fucarino senza citare l’ultimo romanzo pubblicato da Spazio Cultura Edizioni nel 2018 “ Che farò senza Euridice”, un volume di straordinaria attualità poiché, come afferma Giovanni Pepi in un articolo, “nei dialoghi di cui il libro è ricco c’è l’insorgere degli sceicchi nello spazio globale e le loro ricchezze straripanti, la crisi del consumismo, il crollo energetico, l’insicurezza che si diffonde, le antiche certezze che crollano, le disfunzioni della sanità pubblica”. Nel romanzo rivive in modo forte la memoria dell’infanzia, tema affrontato in una avvincente biografia dal titolo “il verde melograno”, pubblicata da Aracne dove il protagonista Carmelo, ritornando al paese natio, s’immerge a capofitto nelle tradizioni locali, “ su le vestigia degli antichi padri” per ritornare a vivere, assaporando il “nostos”, la casa paterna, il dialetto, la natura incontaminata, un miracolo quotidiano che gli ricarica le batterie della vita. 
Questo era Carmelo Fucarino, un uomo di grande cultura che sicuramente lascia un vuoto enorme nel panorama letterario della terra di Sicilia. 
 
 
30 aprile 2024
Pin It

Potrebbero interessarti

Articoli più letti

Questo sito utilizza Cookies necesari per il corretto funzionamento. Continuando la navigazione viene consentito il loro utilizzo.