Donald Trump si è portato a spasso Israele – di Ferdinando Bergamaschi

(Sotto l’articolo, nel link, si può visualizzare il commovente e meraviglioso intervento alla Camera di Bettino Craxi del 6 novembre 1985 in difesa della lotta del popolo palestinese, fra le proteste di due esponenti del Movimento Sociale, un Movimento Sociale che aveva al suo interno diverse correnti, molte personalità nobili e generose che hanno avuto grandi meriti ma anche qualche esponente che aveva opinioni a dir poco discutibili dal punto di vista di chi scrive questo articolo).

Le dinamiche del nuovo Mondo Multipolare sfuggono alla cosiddetta “narrazione” del mainstream dei media occidentali che ancora seguono i vecchi impulsi del vecchio mondo.

Chi conosce la natura del nuovo Mondo Multipolare sa ad esempio che Donald Trump, oltre ad essere stato il nemico capitale, in Occidente, della speculazione finanziaria occidentale (ma sostanzialmente sionista) che controllava anche la comunicazione occidentale e oltre ad essere stato il distruttore della cosiddetta globalizzazione tramite dazi molto forti (non importa se anche solo comunicati: il solo fatto di concepirli e comunicarli è uno shock per il globalismo), non poteva però permettersi il lusso, almeno in campagna elettorale, di mettersi contro anche il secondo livello di potere occidentale, quello cioè, sempre sionista, della maggioranza delle multinazionali e delle lobby ebraiche, che, come è noto, da circa 110 anni (e in particolare negli ultimi 80 anni) avevano in pugno gli Stati Uniti d’America (e di conseguenza anche l’Europa occidentale e il Canada). Ad eccezione di John Fitzgerald Kennedy e di Donald Trump non c’è mai stato un presidente statunitense che non fosse stato il burattino delle lobby finanziarie ebraico-sioniste. A Kennedy sappiamo quale trattamento è stato riservato; serviva dunque un uomo più rozzo, ugualmente intelligente o forse anche di più, ma più rozzo e molto più populista per far credere ai signori delle lobby ebraiche di poterlo cavalcare senza necessariamente dover usare altri mezzi (che avrebbero avuto controindicazioni), quegli stessi mezzi che per esempio, in un contesto molto più regionale – quello italiano – sono stati riservati agli uomini politici o para-politici che non volevano piegarsi a questi poteri e che volevano fare una politica estera il più indipendente possibile; stiamo parlando naturalmente di Mattei, Craxi, Moro, Mussolini e in misura minore di Andreotti e Berlusconi. Certamente un trattamento analogo sarebbe stato applicato anche a Togliatti se mai fosse andato al governo.

Serviva un uomo come Trump per far credere che, sì, il fronte est sarebbe stato perso e si sarebbe dovuto scendere a patti con la Russia per compiacere il multipolarismo e il pacifismo di Trump, ma Israele no, la patria dei lobbisti di New York e Londra no: essi dovevano avere una patria, che poi sarebbe dovuta diventare la Grande Israele e dopo ancora sarebbe dovuta diventare la Grande Piovra mondiale che avrebbe avuto sotto i suoi piedi gli schiavi, cioè tutti gli uomini e le donne non sionisti e non ebrei che abitano questo mondo: tutto ciò non è, naturalmente, un’illazione ma l’ammissione stessa dei sionisti (i quali peraltro non si fanno nessuno scrupolo ad uccidere bambini e neonati non sionisti).

Così Trump ha fatto finta di avallare il macellaio Netanyahu. Ma chi conosce la vera natura delle cose sa che Donald Trump è filo-iraniano. Il caso Soleimani è solo il fatto più eclatante di come, durante il primo mandato Trump, il deep-state USA, che era ferocemente anti-trumpiano in quanto era ancora quasi completamente in mano ai dem e ai neo-con (che sono un’unica cosa) a loro volta in mano alle lobby sioniste, avessero boicottato i piani di pace di Trump. In quel caso addirittura Trump, per non perdere totalmente di credibilità, dovette intestarsi la responsabilità dell’omicidio di Soleimani del quale invece aveva grande stima e con il quale stava lavorando per la pace in Medio Oriente e per condizioni favorevoli all’Iran (che Trump chiamava la Grande Persia) per un nuovo assetto mediorientale che vedeva il forte ridimensionamento di Israele.

Tornando ai fatti di pochi giorni fa, dopo aver lasciato per una decina di giorni (cosa assolutamente impensabile per qualsiasi altro presidente statunitense, J.F. Kennedy a parte) che Iran e Israele combattessero alla pari, dopo aver lasciato che i modernissimi missili ipersonici iraniani Fattah-1 sventrassero e distruggessero Tel Aviv e Haifa e in parte Gerusalemme, bucando Iron Dome con una certa facilità, Trump si è genialmente accordato con Khamenei per due “finti” (nella sostanza delle conseguenze, si intende) bombardamenti reciproci, in tal modo portandosi definitivamente a spasso Israele (vorremmo usare un altro termine ma esso suonerebbe davvero volgare, per quanto veritiero) e mettendo Israele stessa di fronte al fatto compiuto della pace.  

Un’ultima considerazione riguardo alla nostra Italia. Vi è, a nostro parere, da vedere con favore e con piacere il fatto che il cosiddetto “campo largo” si sia ricompattato su posizioni pacifiste e anti-Israele grazie a AVS di Fratoianni e al Movimento 5 Stelle, e costringendo così anche il PD a schierarsi per il pacifismo e contro Israele: Schlein, infatti, volente o nolente, non ha potuto permettersi di scegliere il circa 4% dei partiti sorosiani (oltre al suo) e cioè Renzi e Più Europa rispetto al circa 20% di partiti (5 stelle e Fratoianni), che possono avere tantissimi difetti (come i partiti del centro-destra, d’altra parte), ma che almeno non si sono venduti a Soros e hanno tenuto duro sull’ultima frontiera che il principale partito di sinistra avrebbe voluto tradire (poi non ci sarebbe stato più nulla da tradire per questo partito): il pacifismo. (Casomai però il “campo largo” dovrebbe avere l’onestà intellettuale di affermare che i popoli arabi simpatizzavano per l’Asse e soprattutto che i palestinesi in particolare - che gli uomini del “campo largo” giustamente difendono - erano alleati del fascismo e del nazionalsocialismo e molti palestinesi aderirono anche alla Repubblica Sociale Italiana e peraltro in Emilia combatterono fino all’ultimo sangue contro i partigiani emiliani). Per quello che riguarda il governo, la prudente ed equidistante posizione di Meloni che comunque dichiara inaccettabile lo sterminio di Netanyahu nei confronti del popolo palestinese, per quanto non entusiasmante, non è male poiché un paese come l’Italia non ha grandi margini di manovra in questi casi e non è poco quello che Meloni ha affermato contro Netanyahu e il governo israeliano. E quest’ultima considerazione è detta al netto dell’inconsistenza del nostro ministro degli esteri e della posizione filo-israeliana di Salvini, il quale si è accodato ad Orbàn, non capendo che il presidente ungherese, che, a differenza sua, è un politico di livello, sta giocando, per conto di Putin, la politica di tenere un piede in due scarpe (politica molto intelligente peraltro). Comunque sia ogni mossa che arriva dall’Unione europea o da uno stato dell’Unione europea o anche dal Regno Unito conta poco o nulla. Il che infine ci porta a dire che i poveretti folli guerrafondai autolesionisti della zona Europa e cioè Macron, Merz e Starmer,  sono solo dei disperati che pensano e agiscono secondo i vecchi impulsi del vecchio mondo. Essi non solo sono cattivi, ma sono anche, per usare le parole del presidente Putin, dei “deficienti”: non si può che definire così chi agisce contro gli interessi del proprio popolo e della propria nazione. E’ incredibile come la cosiddetta Europa negli ultimi 30 anni si sia auto-illusa, fomentandosi da sé senza che nessuno l’abbia costretta, proprio come fanno i folli, di essere il centro del mondo quando ne è a mala pena l’estrema periferia.

Quello che importa è che il nuovo Mondo Multipolare, retto da ideali cristiani, buddisti, confuciani, taoisti, induisti e islamici sta generando il bene più prezioso dell’umanità: la Pace.

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