"Facile" di Francesco Maria Cannella

non posso credere al silenzio assoluto dello Spazio
senza pensare a Bach e agli algoritmi jazz
degli anni ’50 -
non è possibile che tutto ciò venga da una muta farsa registrata -
una psoriasi non giustificata
come l’odore acre della condensa
[non è giustificabile, tu non mi credi, credimi!!]
 eppure come è possibile che una mosca poggi sull’amo del pescatore
prima ancora di essere raccolta o di raccogliere
oltre ogni plausibile dignità di merito o moralità:
cauzioni scevre di sproloqui e di gesti estranei o superflui -
spiegazioni che perdono ogni giorno il contesto
nel traslucido vuoto di essere e adempiere a se stessi
con responsabile compromesso - adocchiandosi:
come è possibile,
dimmelo!!

. . .

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