“I poeti nella Storia di Sicilia: Giovanni Teresi” nota critica di José Russotti

Non è la ricchezza o la proprietà il fine, 
siamo tutti emigranti, naufraghi
nell’immenso confine dell’universo”.
 
G.T.
 
“Sin dagli esordi, Giovanni Teresi, diviene poeta dell’allegoria e della metafora nostalgica, ispirata e implicante. Egli emoziona con le tinte decise delle sue rapide pennellate, che caratterizzano i temi proposti, riversandosi con energia sul dettato poetico. Un moto che tratteggia i contorni del presente e li inserisce nel parametro imperituro della ponderazione condivisa. Ogni pagina è come una tela dipinta dalla poesia, ove la parola pare che si amalgama e si fonde alle altre al fine di creare, in un’alternanza continua di luce e buio, un pitturato greve di impulsi emozionali esposto con raffinata accuratezza. La voglia comunicativa spingono ad una lettura accorta, per far sì che ci si perda nell'infinità degli sbalordimenti deposti sul piatto del suo intenso versificare crudo, essenziale. Mutevoli come nembi minacciosi le sue considerazioni accompagnano l’impossibilità dell’esperienza in un crescendo di analisi poetiche fluttuanti che riservano, nel loro costante fluire, la percezione indicibile di tutta un’esistenza.
Grazie al suo levigato lirismo l’uso cesellato del pensiero Giovanni Teresi manifesta tutti gli arrischi, persino quello di affacciarsi sul baratro infinito della parola. Intesa, quest’ultima, come voce intima che risalendo dalle serpentine della memoria attraverso un idioma colto si svela e si pone a noi in tutta la copiosità repertoriale al quale contribuiscono la sua grande formazione umanistica e le grandi culture linguistiche del passato. Il poeta Teresi, sfruttando, altresì, tutte le inventive della poesia moderna, strutturali e formali, sostenute con vigore dal gioco colto delle somiglianze mette in atto un linguaggio allegorico, evocativo, essenziale di grande seduzione intellettuale: “Una musica si leva/ a cancellar la polvere,/ a navigar con le parole/ su versi iridescenti/ nell’orbita segnata/ dal canto di poeta”. José Russotti
 
Giovanni Teresi è nato a Marsala (TP) nel 1951, città nella quale tuttora risiede. Poeta e scrittore contemporaneo, è presidente del Punto Centrum Latinitatis Europa di Marsala. Docente in pensione di Economia Aziendale e Discipline Giuridiche, il 12 novembre 2017 l’Accademia di Sicilia gli conferisce l’onorificenza ed il titolo di Accademico di Sicilia per la Letteratura nell’ambito della manifestazione culturale della XXX Edizione del Premio Internazionale Pigna d’Argento 2017 svoltosi al Teatro Biondo di Palermo. Il 21 Novembre 2017, al Concorso Europoesie 2017 au profit de L’UNICEF (Parigi) gli viene rilasciato il Diploma d’Onore per la Francofonia per le sue liriche: “L’Ange noir”, “Innocentia foedata” e “L’ange de la rue”. Il 04 Gennaio 2018, dall’Associazione Culturale Museo Mirabile di Marsala, gli viene conferito il Premio “L’Arco della Cultura Lilybetana, 2018” per i suoi alti meriti culturali ed il suo impegno Letterario.
Cultore sin da giovane dell’arte in tutti i suoi aspetti, ha pubblicato diversi testi di poesia e racconti. Alcune sue opere sono state edite in riviste nazionali e internazionali.
È membro onorario dell’Association Culturelle Rencotres Européennes - Europoésie di Parigi; Presidente e coordinatore del Punto Centrum Latinitatis Europae di Marsala, Associazione Culturale non profit, con sede ad Aquileia.
Ha pubblicato diversi libri di poesie e testi storici, ed è prefatore e critico di testi letterari. Scrittore Benemerito dell'istituto Italiano di Cultura di Napoli ha partecipato a Convegni e Seminari di Arteterapia organizzati dall'Istituto. Ha vinto, al primo posto, ai concorsi “Certamen di Poesia il Lingua Latina Tantucci e Mariotti” 2013, per le sue liriche in latino, ed il Premio Liolà, Luigi Pirandello.
 
Opere pubblicate.
Poesia: Ritratti di vita (2001); Il sapore dei ricordi (2002); Sogno e realtà (2003); Scrutando il mare (2003); Canti d’amore in luoghi d’incanto (2003); La vite e la vita (2003); Il volto senza tempo; Umori in libere parole (2004); La grand tradition des Muses: lyriques (2006); La trama del tempo: versione in francese (2007); Il mito e la poesia (2007); Rêve les yeux ouverts (2009); Voyage au bout de l’âme (2010); Perennis Aetas (2010); Phoenix semper resurgens (2011); L’univers de l’âme (2011); L’île enchantée par le chant de la lune (2012); I poeti italiani contemporanei: Magnolia (2016); Dalla finestra delle emozioni (2020).
 
Narrativa: La fragile bellezza (2016).
 
Saggi e testi storici: Enciclopedia Realtà e Fantasia (2004); Sui moti carbonari del 1820 ‘21 in Italia. Eventi ed adepti poco noti del periodo (2007); Sogno ad occhi aperti: un viaggio nel Mare Nostrum fra antiche tradizioni – racconto storico – (2008); Miti e leggende sul melograno (2010); Giuseppe Caimi “Maestro dei Mille” – La nuova Italia nell’epistolario del Generale Giuseppe Garibaldi e dei suoi garibaldini – (2016); Le condizioni politiche socio-economiche e religiose nell’antica Lilybeo – Oracoli e credenze nel culto della Sibilla (2016); I Saraceni alla conquista di Qal’at ‘Awbi, terra di tufo, nella storia e nelle leggende - Testo storico - (2019); Amore, passione e odio; il filo conduttore delle varie culture nella letteratura (2019); La letteratura classico-moderna valore della democrazia universale (2019); La musica nell’inferno della ragione – Testo storico –(2020); Le epidemie nella storia e nella letteratura (2020); Sicilia 1943: l’Operazione Husky – Glia accordi con la mafia e il pericolo dei camaleonti fascisti – Testo storico - (2020).
 
Leggiamo di Giovanni Teresi alcune sue poesie:
 
 
AMORE PRIMORDIALE
Silenzio pomeridiano assoluto…
senza voci né campane.
Fuori non più il paese,
solo l’anima sul tranquillo mare.
Fra le imposte socchiuse
una minuscola nube mutevole
prima come un veliero,
poi come mongolfiera,
poi come volto di vecchio,
poi come ballerina,
pian piano eterea si allontana.
Desiderio di giocare con l’aria,
correre su quell’estuario deserto,
seguire le orme dei gabbiani …
e sulla rena assolata,
come su d’un bel corpo di seta
nel suo tepore carnale,
cullarsi al leggero vento,
alla stanchezza del meriggio.
La cristallina calda rena
sfugge fra le dita…
Schiudendo gli occhi al cielo,
l’inconscio si veste di luce,
dell’azzurro manto,
incendiandosi in un gran fuoco.
 
 
 
 
LA VOCE DELLA MADRE TERRA
 
Questo nostro azzurro mondo,
antico e fruttuoso Eden,
si ribella all’opera dell’uomo
egoista nel guadagno,
irrispettoso nell’eccessiva economia,
nello sfruttamento delle risorse,
nel prevaricare gli equilibri della natura.
Non è la ricchezza o la proprietà il fine,
siamo tutti emigranti, naufraghi
nell’immenso confine dell’universo.
Il mondo rivendica la sua origine,
la legge del rispetto, della famiglia,
la differenza delle specie
e tutto ciò che gli appartiene.
La sua ribellione è contro ogni guerra,
ogni sopruso, le illegali sovranità.
Ogni popolo ascolti la voce della madre terra,
innalzi i canto di fratellanza
nell’agognato unico abbraccio
del fruttuoso amore.
 
 
PELLEGRINI
Vagano nell’umida sabbia
le orme e scompaiono nel nulla …
tracce di storia emergono dall’onde;
cocci d’antichi ricordi.
Bianca bambagia in spuma
tra le rocce s’addensa e poi …
si disintegra nel peregrino vento.
Bianche nuvole anch’esse
si diluiscono nell’immenso
azzurro etereo e si dipingono
in forme strane o conosciute.
Così vagano nell’irripetibile
momento i pellegrini voli,
la voce, lo sguardo,
gli umori di quei passi.
 
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