| IGNORA GLI OCCHI MIEI | di Francesco Maria Cannella

©copyright by Francesco Maria Cannella: NUDO
[fotografia analogica 2007; rielaborazione grafica 2012]

 

 

 

 
Talvolta la verità di una
 cosa non sta tanto nel
 pensiero di essa quanto
nel modo di sentirla.
Stanley Kubrick
 

 

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[una poesia recitata dallo stesso Autore, compreso “canto esoterico” da PER OBLIQUO RUMORE (Ed. Thule, 2018 Palermo) – un particolare ringraziamento per il contributo musicale al caro amico Francesco Meli, persona nitida e, fortunatamente, ‘fuori sede’…]
 
 
 
UN DUPLICE ASCOLTO
In bilico tra due stadi procede la nostra vita. Cannella usa gli intervalli musicali generati dalla coesistenza di essi e vi sovrappone la sua voce, quasi come un ponte che unisce gli strati più profondi dell’anima alla superficie. Così i tormenti per un amore perduto, che riduce a brandelli lo spirito, ed antiche evocazioni divengono la chiave per accedere ad abissi interiori, a quella parte di noi stessi dalla quale, quotidianamente, fuggiamo. Vita e morte si incontrano nei suoi versi, diàlogano con le note, si abbracciano alle cadenze musicali trascinando la nostra psiche in un gorgo ipnotico.
Vinny Scorsone
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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