Il capitalismo nell’era dell’automazione – di Antonio Saccà
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- Category: Scritture
- Creato: 03 Dicembre 2025
- Scritto da Redazione Culturelite
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In questa perniciosa situazione economica e sociale difetta l'interpretazione culturale, intendo dire che non basta l'analisi di fatti distinti uno dall'altro, episodici e soprattutto incarnati nelle persone. Ho avuto modo di dire e di ripetere che vi è una oggettività nei fenomeni ed una soggettività che cerca di capirla, controllarla, indirizzarla. Uscendo dal generico, siamo ad una svolta epocale del capitalismo. Si comprenda che quel che stiamo vivendo è nella sostanza ultima una evoluzione rivoluzionaria del capitalismo, e la preciso: non confermare e ripetere la convinzione che la ricchezza dei singoli sia generatrice di ricchezza sociale. Questo è il principio di Adam Smith, condiviso dalla mentalità capitalistica. Per chiarire meglio questa affermazione: una persona ritiene di avere capacità imprenditoriali, suscita un capitale, lo rende esecutivo in un' impresa, ma per fare questo occorrono operai, strumenti, territori e quindi dà lavoro agli altri per avere vantaggi personali. Nell'avere vantaggi personali, fa i vantaggi degli altri. È la celeberrima affermazione di Adam Smith: Dall'aspirazione al proprio vantaggio, suscitiamo un dinamismo, occupazione, impresa, strumenti che arricchiscono la società. Un capovolgimento della morale cristiana, non è l'amore del prossimo che ci rende attivi, ma l'amore di noi stessi. Ora, se non si coglie che questo principio non vale più, il capitalismo originerà guai apocalittici, perché insisterà dalla parte del profitto dell'imprenditore e dell'impresa e non dalla parte della distribuzione della ricchezza. Per essere oltremodo banali ed espliciti,e fare capire anche ai muli: se accadesse, e sta accadendo, che le macchine, in senso ampio, automatizzate, e tra qualche decennio accadrà, la fusione nucleare che consente energia illimitata, qualcuno realisticamente sa immaginare che posto avrà il lavoratore? Quindi l'impresa e l'imprenditore hanno tutti i mezzi per fare a meno del lavoratore. Quindi l'impresa non crea occupazione. Quindi il capitalismo ha cessato la sua missione storica almeno nella relazione tra imprenditore e vantaggio sociale. IL CAPITALISMO AL VECCHIO MODO, RAPPORTO TRA IMPRESA E OCCUPAZIONE, È FINITO. È INDISPENSABILE ALL'ESTREMO OCCUPARSI DELLA DISTRIBUZIONE. A CHI ANDRÀ L'IMMENSA PRODUZIONE SE NON C'È OCCUPAZIONE? CHI COMPRERÀ? CI TROVEREMO IN UN ABISSO, SE CONTINUIAMO AD OPERARE CON LA VECCHIA CONCEZIONE CHE IL CAPITALISMO CREI INEVITABILMENTE VANTAGGIO SOCIALE, OCCUPAZIONE E CONSUMI. NON È PIÙ COSÌ! O entriamo nella logica dell'automazione, dell'intelligenza artificiale e della fusione nucleare e strutturiamo la società secondo questa nuova logica, ossia dare anche a chi non lavora o lavora pochissimo, oppure avremo imprese immense, produzione strabiliante e impoverimento sociale. Sembra un delirio, ma è già così. Anzi, dico di più: stiamo avanzando in questa direzione. Grandi progetti per le imprese, nessun progetto per i consumatori, ossia per la distribuzione. Questo non è lo scontro Nord e Sud come si vocifera, questo è uno scontro all'interno dell'Occidente. È l'Occidente che sta impoverendo se stesso. Lo scontro Nord e Sud nasconde questo evento e fa credere alla gente che il nostro impoverimento deriva dagli altri. Anzi, peggio, fa credere che risolveremmo se vinciamo il Sud. Errore che suscita solo guerra, conflitto, falsità. DOBBIAMO SUSCITARE CON LA STRAORDINARIA MODERNA TECNOLOGIA IMMANE PRODUZIONE E INVENTARE FORME DISTRIBUTIVE! Se crediamo ancora che il profitto è il motore del benessere collettivo non avremo soltanto una società impoverita ma il crollo dei ricchi produttori mancando i consumatori. CIECHI PERICOLOSI.
Allora, il capitalismo + finito?AL CONTRARIO, VIVRA’ NELLA IMPRENDITORIALITA’, COME MENTALITA’ IMPRENDITORIALE. MA FONDAMENTALE CHE LA PRODUZIONE SIA DISTRIBUITA AL DI LA’ DELLA CONCEZIONE DEL RAPPORTO LAVORO/VALORE. Mi pare che Benedetto Croce abbia percepito questa possibilità dello spirito imprenditoriale capitalistico. Affidandosi ai processi storici(tecnologici nel caso) in cambiamento.




