Mario Inglese traduce una poesia di Proust dedicata al pittore Van Dyck
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- Category: Scritture
- Creato: 11 Aprile 2020
- Scritto da Redazione Culturelite
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Antonie Van Dyck
Dolce fierezza dei cuori, grazia nobile delle cose
Che brillano negli occhi, i velluti e il legno,
Fine, colto linguaggio del contegno e delle pose
–Ereditario orgoglio delle donne e dei re! –
Tu trionfi, Van Dyck, principe dei gesti calmi,
In tutti gli esseri belli che presto morranno,
In ogni bella mano che sa ancora schiudersi;
Senza dubitarne – che importa? – lei ti tende i palmi!
Sosta di cavalieri, sotto i pini, presso i flutti
Calmi come loro – come loro così prossimi ai singulti –
Infanti regali già magnifici e gravi,
Vesti rassegnate, cappelli dalle piume ardite,
E gioielli in chi piange – onda tra le fiamme –
L’amarezza dei pianti di cui son piene le anime
Troppo altere perché essi salgano agli occhi;
E tu al di sopra di tutti, passeggiatore prezioso,
In camicia di pallido azzurro, una mano al fianco,
Nell’altra un frutto frondoso staccato dal ramo,
Io sogno senza comprendere al tuo gesto e ai tuoi occhi.
In piedi, ma ristorato, in questo oscuro asilo,
Duca di Richmond, oh giovine saggio! – o fascinoso folle? –
Torno a te ognora: Uno zaffiro, al tuo collo,
Ha dei fuochi così dolci come il tuo sguardo placido.