Profili da Medaglia/33 - "Marcello Staglieno" di Tommaso Romano

Nato a Genova nel 1938, morto a Milano nel 2013.
Giornalista e scrittore, d’antica famiglia patrizia marchionale genovese, esordì nel 1962 sui quotidiani della propria città: “Corriere Mercantile”, “Gazzetta del Lunedì”, “Il Lavoro”. Ebbe illustri amici, come Giovanni Ansaldo, Henry Furst ed Ernst Jünger, che lo ricordò nel libro-intervista Il Tempo dei Titani, Adelphi, 1997: «Nel 1955 Henry Furst, con l’aiuto del giovane Marcello Staglieno, si adoperò per trovare le spoglie del mio primogenito Ernst, caduto nel novembre 1944 a Carrara. Quando le ebbe ritrovate, venne qui a Wilflingen a portarmele. Fui certo che si trattava effettivamente di mio figlio perché nella tasca c’era il portasigarette che gli avevo regalato. Grazie a Henry Furst mio figlio giace qui nel cimitero di Wilflingen assieme a Gretta, la mia prima moglie e all’altro mio figlio Alexander, scomparso di recente». Per le sue posizioni politico-intellettuali, prossime alla “rivoluzione conservatrice”, Staglieno venne soprattutto incoraggiato dal suo grande amico Giuseppe Prezzolini, conosciuto nel 1955, che così poi volle ricordarlo, in data 19 ottobre 1966 a Vietri sul Mare, nel proprio Diario 1942-1968, Rusconi 1980, p. 437: «Visita Staglieno, assai simpatico, persona eccezionale, memoria stupenda, gusto storico e letterario. Va ad aiutare uno zio a Léopoldville, nel Congo, e lo accompagna una sua fidanzata. Bello spettacolo. Peccato io non in forma».
Nel 1967-1968 Staglieno fu redattore a Milano nella casa editrice di Ugo Mursia, dove tradusse Il fauno di marmo di Nathaniel Hawthorne, a cura di Elio Chinol, Mursia (1967). Nel 1973, sempre grazie a Prezzolini, prese a collaborare alla terza pagina del quotidiano bolognese “il Resto del Carlino”. Nel 1974 fu accanto a Indro Montanelli tra i fondatori de “il Giornale”, dove rimase fino al 1992 come responsabile culturale e come inviato, pubblicandovi un migliaio di articoli.
Fu autore sia di romanzi, con Renato Besana, Lilì Marleen, Rizzoli (1980) e Il Crociato, Rizzoli (1983), sia di numerosi saggi, tra cui: Nino Bixio, Rizzoli (1973); Leo Longanesi, con Indro Montanelli, Rizzoli (1984); Un santo borghese. Pier Giorgio Frassati, Bompiani (1989); Montanelli. Novant’anni controcorrente, Mondadori (2001, n.ed. 2002); Arnaldo e Benito. Due fratelli, Mondadori (2003, n.ed. 2004); Edgar Allan Poe dandy o assassino?, Boroli (2005); L’Italia del Colle 1946-2006: sessant’anni di storia attraverso i dieci Presidenti (2006, con prefazione di Giulio Andreotti). Curò l’edizione di testi inediti di Nicola Abbagnano, Giovanni Ansaldo, Henry Furst, Ernst Jünger, Gianfranco Miglio, Eugenio Montale, Carl Schmitt, Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Nel biennio 1998-1999 fu condirettore del quotidiano di AN, “Secolo d’Italia”, diretto da Gennaro Malgieri dal 1994 al 2004. Collaborò anche a “Libero” di Vittorio Feltri. Nella XII Legislatura fu Vicepresidente del Senato della Repubblica.
Il ricordo di Marcello Staglieno mi porta inscindibilmente alla venuta a Palermo, nel 1986, su mio invito e per ricevere il Premio Mediterraneo, di Ernst Jünger. Giornate indimenticabili, incise veramente nel bronzo delle memoriali medaglie. Marcello, che fu nostro ospite, era inviato de “il Giornale” per l’occasione (premiammo – con in giuria Muccioli, Grisi, Sansone, Zinna, Vettori, Salveti, Frattini – anche il grande storico Rosario Romeo), ma soprattutto era in ottimi e amichevoli rapporti con Jünger; quindi insieme andammo ad accoglierlo – con Gennaro Malgieri, intellettuale di primordine, uomo politico, studioso e allora redattore del “Secolo d’Italia” – con la mia FIAT 127 celestina, a Punta Raisi. E Staglieno ricevette il sorriso amicale più largo dall’Anarca.
Staglieno, pur essendo di origini genovesi, contraddiceva la vulgata; infatti, era uomo generoso e, complice la moglie, veniva spesso e felicemente in Sicilia, dove aveva casa nel trapanese. di memoria e cultura formidabile, ebbe anche un ruolo politico, fino a diventare, come ricordato, Vicepresidente del Senato nelle file della lega. Poi passò ad AN e lì si concluse la sua attività politica. Rileggere, ormai a distanza di anni, tanti ritagli di articoli e i libri di Staglieno è anche ripercorrere le nodali figure protagoniste dei suoi sodalizi intellettuali. Sempre navigando controcorrente.
Staglieno collaborò, fra l’altro, ad una vasta opera biografica che diressi per l’ISSPE Centodestre (2011), organizzando le ampie e curatissime schede biobibliografiche di Giovanni Ansaldo, Carlo Belli, Giuseppe Bottai, Anton Giulio Bragaglia, Curzio Malaparte, mario Missiroli, Indro Montanelli. Come dire i maggiori esponenti della cultura libera, tanto autenticamente robusta, quanto artatamente relegata, oggi, fra le penne desuete e le troppo scomode intelligenze secondo il “politicamente corretto” che impera, al quale, per un’intera vita, Marcello Staglieno si contrappose coraggiosamente, sempre a viso aperto e sostenuto da una solida fede nella pratica della libera missione dell’uomo di cultura.
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