“Vittoria del mondo multipolare” di Ferdinando Bergamaschi

La riunione dei Brics avvenuta nella città russa di Kazan il 22 ottobre 2024 può essere considerata l’evento simbolico dell’inizio del Mondo Multipolare e della definitiva sconfitta del vecchio Mondo Unipolare a guida dell’Alta Finanza usurocratica sorosiana e rothschildiana in cui a metterci la faccia “politico-operativa” per conto della suddetta Alta Finanza usurocratica e guerrafondaia erano gli Stati Uniti d’America governati dal deep state democratico o in alternativa repubblicano pre-trumpiano. Dopo aver perso il mondo, il 5 novembre 2024 suddetta Alta Finanza ha perso anche l’Occidente (che gli era parzialmente rimasto) in seguito alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi.

Ma torniamo ai Brics. Del fatto che i Brics, anche se a vincere fossero stati i suoi nemici capitali alle elezioni statunitensi (cioè appunto il mondo dei Soros e dei Rothschild e delle grandi banche sotto le vesti del Partito Democratico statunitense), abbiano ormai un potere politico ed economico superiore a quello del cosiddetto Occidente (o dei paesi del G7 che dir si voglia) è cosa che ormai persino il mainstream dei media tradizionali occidentali fa fatica a nascondere. Oltre ai principali paesi asiatici (eccezion fatta per Giappone e Corea del Sud), i quali paesi asiatici sono il traino dei Brics, quasi tutto il mondo arabo, quasi tutta l’Africa, quasi tutta l’America Latina, e persino la Turchia e la Serbia, aderiscono o hanno fatto domanda di aderire ai Brics.

Ma andiamo a spendere qualche parola per le tre principali personalità che, oltre a Trump, saranno le guide del nuovo Mondo Multipolare. Xi Jinping, Vladimir Putin e Narendra Modi. Il presidente cinese Xi Jinping è molto probabilmente il nuovo plenipotenziario del mondo; Xi è il geniale portatore di un nuovo ideale confuciano-patriottico-comunista basato su un “collettivismo spirituale”; non temiamo di esagerare dicendo che egli può essere considerato la nuova guida non solo politica ma “politico-spirituale” del mondo. Vladimir Putin è il restauratore di quel nazionalismo russo di stampo cristiano-ortodosso e sociale (la grande Madre Patria Russia) che nella letteratura ci fu riattualizzato da Dostoevskij e Soloviev e che ci rinnovò Solzenicyn; un nazionalismo tipicamente ottocentesco e novecentesco con tratti tradizionalisti e tardo-sovietici. Il presidente indiano Narendra Modi è il rappresentante del nazionalismo indiano ispirato a un neo-induismo identitario secondo la via che già tracciò nel secolo scorso il rivoluzionario indiano social-nazionalista antibritannico Chandra Bose. Se volessimo usare un termine di estrema sintesi che definisca queste tre personalità potremmo dire che, usando il termine in senso lato, si tratta di “fascisti”. Naturalmente - va da sé - questo termine non è da utilizzare così come lo ha utilizzato la vulgata grossolana e iper-ideologizzata del vecchio antifascismo dopo la seconda guerra mondiale e meno ancora come dopo la caduta del muro di Berlino e fino ad oggi lo utilizza il nuovo antifascismo ossessivo-compulsivo della “sinistra” occidentale sorosiana e woke cioè, in entrambi i casi, come sinonimo tout-court di “farabutto-delinquente-impresentabile”, ma è invece da utilizzare così come ci hanno riconsegnato il suo vero significato i più seri storici del fascismo, certamente non fascisti (e molto spesso di formazione marxista), quali Renzo De Felice, Zeev Sternhell, George Mosse, Augusto Del Noce, Ernst Nolte, Giuseppe Parlato, Emilio Gentile, Paolo Buchignani.

In quanto tali è fondamentale dire che questi tre Capi di Stato (come d’altra parte quasi tutti i leaders dei Brics) hanno una visione spirituale del mondo e della vita che vogliono imprimere nella politica e quindi nella società. Una visione spirituale anti-materialista e soprattutto in antitesi totale con l’Alta Finanza usurocratica e guerrafondaia dei Soros (fazione anti-sionista di “sinistra”) e dei Rothschild (fazione sionista di “destra”). Da ciò ne deriva anche che questi tre leaders (così come tutti i leaders dei Brics) sono “nazionalisti” (o se si preferisce “patriottici”) in quanto reputano l’entità comunitaria nazionale, cioè l’entità “popolo-nazione” e quindi la coscienza di “popolo-nazione”, un’entità reale proprio in quanto ha il suo fondamento nel mondo spirituale.

In ambito economico, invece, queste nazioni rappresentano le più svariate tendenze; solitamente hanno sistemi “misti” di economia che comprendono istanze sia protezioniste, sia liberiste (potremmo persino parlare di keynesismo); ma il punto centrale è che in queste nazioni a dettare la linea in tutti i campi e quindi anche in economia è lo Stato (e quindi la Politica nazionale) e non la Finanza sovranazionale.

La vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti d’America rappresenta il suggello e il timbro della vittoria del Mondo Multipolare. “The Donald” - da sempre nemico dell’Alta Finanza usurocratica sorosiana e rotschildiana, ed esponente, tra l’altro, (così come Musk) di una finanza “umana” e che potremmo forse definire “futur-capitalista” - rappresenta uno spinto (e a volte eccessivo) populismo patriottico statunitense pacifista e isolazionista. Dopo essersi sbarazzato dell’establishment del vecchio Partito Repubblicano che era un tutt’uno con l’establishment del Partito Democratico, il quale Partito Democratico statunitense è stato il braccio operativo e armato e lo strumento politico di punta della vecchia (ormai è il caso di dirlo) Finanza usurocratica, bancaria e guerrafondaia che aveva sede a New York e a Londra, Trump ha ora la possibilità di giocare di sponda con i Brics dell’est e del sud del mondo. Fa poca differenza se sul piano commerciale ingaggerà una “battaglia” con la Cina: questo sarebbe del tutto fisiologico e non avrebbe nulla a che fare con la guerra politica.

Con questi presupposti, una volta assodato che la suddetta Alta Finanza usurocratica, bancaria e guerrafondaia ormai sconfitta non può più destabilizzare le nazioni sovrane, non possiamo che augurarci che il nuovo mondo del futuro – il Mondo Multipolare - sia un mondo fatto di Pace e di fraterno, fecondo e reciproco scambio culturale e commerciale tra tutte le nazioni (a questo punto veramente sovrane) del mondo. Nazioni che hanno il loro fondamento negli ideali cristiani, confuciani, buddisti, taoisti, induisti e anche nel baathismo arabo islamico (nella dottrina Baath, cioè il “socialismo spirituale e patriottico” dei popoli arabi, è già implicita la corrente moderata della religione islamica). Che tutto ciò sia l’Antitesi più pura dell’Usura antispirituale che puntava a sostituire il mondo divino-spirituale con il “denaro che crea denaro” – e che aveva  pensato di aver ipotecato la vittoria globale con il successo militare della seconda guerra mondiale e che poi aveva voluto stravincere dopo la caduta del Muro di Berlino - e della sua principale alleata politico-ideologica e cioè l’ideologia woke (la quale ideologia woke è fondata sulla volontà di eliminare i sessi e di umiliare, calpestare e distruggere le coscienze nazionali e le coscienze di popolo) è fin troppo chiaro.

 

 

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