"Addio a Piero Angela, un giornalista che ci ha fatto comprendere l’umanità della scienza" di Ciro Spataro

Quando sui canali social di Superquark è stata pubblicata la lettera di addio di Piero Angela ho provato un dolore intenso soprattutto pensando alla sua presenza nel nostro paese per il conferimento del premio Marineo, il 10 settembre 1989, in occasione della XV Edizione.

Quella fu una serata, molto significativa per la comunità marinese, con Piazza Castello gremita di gente anche per la popolarità del personaggio televisivo. Tra l’altro, proprio in quella suggestiva cornice, dopo la testimonianza del rappresentante della Provincia Francesco Caldaronello, venne consegnata una targa ricordo al poeta Ignazio Buttitta per i suoi 90 anni.

Nel suo intervento Francesco Caldaron

ello volle sottolineare come Piero Angela, “ Ci ha fatto riconquistare un rapporto più vero e corretto con la natura e con l’ambiente” . dichiarazione in linea con la motivazione della Commissione giudicatrice che affermò come “l’itinerario di Piero Angela ha realizzato e realizza in maniera seria e facile insieme, come scriveva Einstein, la possibilità di consentire l’appropriazione delle problematiche scientifiche alla gente comune”. 

In quella calda serata a consegnare il premio al più famoso divulgatore italiano fu il prof. Gianni Puglisi che volle manifestare al pubblico presente come “ la popolarità di Piero Angela è una testimonianza di quanto i problemi della natura, dell’ambiente, della scienza appartengano alla società civile ed alla cultura contemporanea”.

Sul palco il giornalista non si scompose affatto, dichiarando, sempre con il sorriso sulle labbra, di non sentirsi fuori posto in una manifestazione dedicata alla poesia perché anche il suo lavoro ha dei punti di contatto con la poesia. “il divulgatore, infatti, affermò Piero Angela, cerca di fare entrare la gente in mondi diversi. Certo il mio è un mondo esterno non un mondo interiore, ma anche gli scienziati in un certo senso sono dei poeti che cercano il mondo delle particelle e dei Quark e le ultime frontiere della materia. Del resto nessuna epoca ha avuto tanti artisti tanti poeti, tanti scenografi, tanti conferenzieri come la nostra e ciò è possibile grazie all’avanzamento della tecnologia che ha liberato queste potenzialità negli uomini. Il rapporto che gli italiani hanno con i poeti è di odio – amore. Mi sembra che la colpa sia anzitutto della scuola che ci costringeva ad imparare le poesie a memoria senza spiegarne il vero significato. Ecco in questo campo il ruolo della scuola è fondamentale. Nella mia vita ho vissuto parecchio tempo all’estero ma quando vedo delle atmosfere straordinarie come questa della piazza del Castello di Marineo, mi convinco che il nostro Paese è uno dei più belli del mondo. “

Certamente la scomparsa di Piero Angela lascia un vuoto nella cultura italiana, così come ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; in tal senso non posso non ricordare il programma che ha segnato tante nostre serate televisive e che ha istradato il figlio Alberto, nella stessa linea giornalistica divulgativa.

Proprio al figlio Alberto, a nome della Giuria e del Circolo Culturale di Marineo vogliamo dedicare questo ricordo indelebile della storia del nostro premio.

Ciro Spataro

Segretario della Giuria

del Premio Marineo

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