“Il mio diario – 5” di Antonio Saccà

30 06    1988

 

Tra qualche ora  forse l'incontro con Laura  sono 12 giorni che non ci vediamo  né Laura mostra ansietà. Inutile ripeterlo,  mi dà pochissimo, glielo strappo,e ormai non mi dice  né gentilezze nè parole d'affetto, quando pure  ripete ,a mia richiesta, che sono il più grande amore della sua vita,  che mi pensa,che vorrebbe spartire l'esistenza con me , in tal caso è Laura a fare  dichiarazioni. I suoi atti   contraddicono queste affermazioni, non   mi telefona  anzi cerca scuse per non telefonarmi,  limita il tempo dell'incontro,  se ci incontriamo, mi contraddice in  qualsiasi opinione. Ed ecco una donna  che non  sarà la compagna della mia sorte. Si è imparruccata  nella posizione di persona  misteriosa,  sue parole,  che nulla concede, che ha diritto a ricevere. “Mi hai portato qualcosa dalla Sicilia?”. “ Mi hai comprato qualcosa a Spoleto?”.  Misurata nell'esprimere i sentimenti e, non si sa per quale diritto e qualità, giudicatrice con virtù infallibile dell’inferiore mediocre valore degli altri,, di me soprattutto. La stima che offre agli idioti  ,l'interesse  per individui scadenti , il difficoltoso apprezzamento nei miei confronti l’hanno rivelata, ciò nonostante  percepisce l'animo,  ha una sua tragica maniera di vivere,  pronta a sostenere le  condizioni più dolorose, figurandole di continuo per non trovarsi nell’imprevisto e soffrirne. Quante delusioni ha sopportato questa donna nell’organizzare la mente come l’ha organizzata   Ora io sono la vittima  incredibile(inattesa),  più debole  quindi assoggettato aduna che mai vinse.Le telefono, sta vedendo un film  la richiamo dopo , proprio non fa un sacrificio minimo per me

 

1-07- 1988  Le telefono alle 23:15 del 30 , dice che  non possiamo vederci oggi(giorno 1)  perché il dentista le ha chiesto  di andare. Mi rinvia (al 2).L’ho chiamata poco fa :sì, pare che ci vedremo domani. Non in albergo, giacché nella sua zona,  Sinigallia, Ancona ha timore di essere vista.

Supereremo il nostro rapporto  con simili di disattenzioni? Le do ragione, e qualche ragione la ha.Mentre ieri avevo dichiarato estinta la nostra relazione per  motivi di  insussistente frequenza tra noi,  per nessun mio ricevere da parte sua. Pongo stamattina la domanda a Laura, se il non avere sfogo sessuale da 14 giorni  e ancora più  , andando io a Strasburgo  la rendeva consapevole dei miei bisogni. “Sono anche i miei”,dichiara. Mi intorbido in considerazioni di fedeltà. “A nessuno può essere richiesta fedeltà. La fedeltà non la si richiede è una scelta”,(ribatte)- Tiene alla mia fedeltà,le spiacerebbe non le fossi fedele(?)- Mi dilungo a considerare la diversità delle nostre condizioni,essendo l'una coniugata  l'altro, io, no , non rendo esplicito il fatto che Laura ha,  evidentemente, soddisfazioni coniugali. Poi  mi sublimo, falsamente,  considerando non arduo  mantenere la castità  mesi.”Ma quando ce ne fu possibilità e poco rischio non mi sottrassi ai rapporti”,dice, ed è vero. Laura sorride, al telefono( credo per il mio elogio della castità).

Avendomi ieri accennato ad un incontro, che ignoravo,  con il dentista, “Forse  non te l'avevo detto”,  mi stupisco (e le chiedo)” C'è qualcosa che fai senza che io lo sappia?”,  anche stavolta sorride,  negando la possibilità.Ho talvolta l’impressione di essere come il professore de “L'Angelo azzurro”( asservito ad una donna malfidata),  i più delicati sentimenti verso una mezza puttana, la quale non  sente minimo dovere e minimo  obbligo della verità nei miei confronti  e anzi irride le mie  proclamazioni vivendo i suoi piaceri e i suoi  comodi . “Sono una donna affascinante”, parla di sé. (Io) non riesco a concepire di sostituirla, le resto davvero fedele. Qualche giorno fa è venuta a trovarmi la norvegese Astrid,  adesso a Roma, molto riguardosa nei miei confronti, ma  niente e nessuno  mi attrae,  la penso(Laura) vivo con la necessità di ascoltarla,vederla,  conto le ore. Mi è fedele- oltre il marito? Ha la mente rivolto a me? Di sicuro ha considerazione per altre persone ed altre attività. Io sbaglio a fare l'uomo che richiede e non ottiene,  mi svaluto. Io sbaglio  a mostrarmi sospettoso,la rendo più maliziose.Intendiamoci,  è una donna  desolantissima,  la sua importanza (sta) nel solo fatto che la amo  Spero fra qualche tempo di poter leggere queste pagine con la stessa indifferenza con cui leggo le altre pagine del mio diario,  oggi come oggi  non mi resta che subire e accogliere le condizioni  anche umilianti, che Laura propone, non potrei vivere  senza la sua voce,e,  quando capita. la sua presenza. E che altri uomini godano la sua bellezza e la sua  festosa capacità di vivere mi è insopportabile più che non ne goda io.Potrei dire a me stesso ,poiché non vuoi che sia la donna  della tua vita futura, smetti adesso Che avverrà? (Ancora) Incontri nascosti,telefonate, inganni, forse… Non so quando,non so come pure di Laura mi vendicherò.Merita che io mi vendichi? Sento di dovermi vendicare. Certo, se dice la verità è perfino ammirevole, diversamente, una sgualdrina.Lo saprò, un giorno.Solo disprezzandola posso continuarela relazione dando per agsicurato che una sgualdrina, una sgualdrina che amo

 

Ho telefonato a mia moglie(ormai divisi), ripete che sarei in amicizia con una sua amica ,, e per interesse,, giacchè soltanto per interesse scelgo le donne.  Così termina,e termina davvero,il nostro matrimonio – “Affretterò il divorzio”, dice.(Ma non voleva divorziare!). Grandi errori da parte mia , grandi errori da parte di mia moglie.   quel non sopportare  le mie aspirazioni ,(il che)mi sottoponeva a contrarre i muscoli della mia mente e della mia attività per non  farmi cogliere come un uomo  che aspirasse a sopraffarla. Pensare e scrivere(da parte mia) li concepiva contro di lei. Sia quel che sia:  controllato giudicato, oppresso  limitato, sospettato non avrei potuto continuare l’esistenza al fianco di una persona che ritiene prepotente colui che non si sottopone.

Ma la questione ,e  Laura costituisce una questione  Sono le 15:44 , sarà dove? A riguardarsi la dentatura, mi ha detto.Che possa aver mentito fino ad esporsi alla mia rabbia?

                                                                                                                                  NOTA

Laura C.  abitava  in una bellissima piccola città storica, era, Lei,  bianchissima di pelle, luccicante,serica,  scorrevole al tatto, dava piacere ripetere la sensazione nelle dita,,piena ma non grassa ,biondina naturale, credo, occhi azzurrini. Come scritto,   aveva vissuto, ne sono certo,  delusioni che capovolgeva in presunzioni  di sue risultanze tanto maggiori quanto  pessime le vicende reali. Tutto girava intorno a lei,  seguendo un Convegno e un relatore nominava qualcuno, qualche concezione, lo faceva sapendo che in sala c’era LEI estimatrice di quel nominato teorico e della teoria.  Si scatenava per dare presenza negli ambienti culturali, professori, scrittori, non accettava il minimo abbassamento della sua presunzione di “fare parte”. Se  andavamo al ristorante doveva essere  il migliore ristorante, se vi erano pietanze costose quelle scelte da Lei. E girava l’occhio per notare se era notata. Quando la vidi per la prima volta dopo un Convegno  che fu  l’occasione della nostra conoscenza si rappresentò con una macchina che più scassata, scalcagnata, comatosa non ne conobbi,  che riuscisse a camminare, diciamo,fu un mistero,ma Lei la timoneggiava come un’imbarcazione di lusso e guai a rilevarne le angustie. Del resto trovò rimedio. Mi disse che vendevano una automobile presso che nuova, convenientissimamente, a chi poteva, doveva chiedere sostegno se non a me! Ed io per tale privilegio le acquistai l’ automobile. Nell’anno e mesi, forse due anni che ci frequentammo non indossò  un vestito  ripetendolo,. Gonna e giacchetta e camicette , eleganza, colori ben associati. Era sensualissima, in modo non gridato, voluttuosa, e quando dimenticava la prosopopea avrebbe dato felicità a un moribondo. Sposata con un figlio che lei esaltava, insegnava non so  , Liceo o Medie, ma ambiva altro e forse qualche promessa di docenza universitaria di qualche docente universitario che le fu amante ma non la rese docente la stravolse in quella feroce voglia di vincere. E quando  scovava chi la amava  si rifaceva esigendo, disponendo, oltraggiando. Fu il caso mio. infelicissimo per la vicenda con mia moglie ormai non più mia moglie ma dentro me ancora , io per un sorriso, un tocco di mano facevo viaggi  pur di non affossare nel disamore.

Un giorno,mentre ero in Sicilia dai  carissimi amici Russotti, e dai miei parenti,forse perché rassicurato di attenzione e affetto, telefono a Laura, e ascolto la sua voce che al solito credeva di disporre di me,Mi attraversa la NOIA, una circolazione di noia.. Mi chiedeva, esigeva, improvvisamente come una spontaneità involontaria le dissi:Ti saluto. E chiusi la conversazione.Tornai a Roma ,drammaticissime vicende con mia moglie, avevo dimenticnto Laura, ma Lei non mi aveva dimenticato. Mi chiamò. Ma fu come una presenza  priva di ragione. Parlai delle mie vicissitudini come a me stesso, la  vocina afflitta di chi era?Nè la udivo nè volevo udirla. Che la sorte  l’abbia aiutata a rivalersi. Mi spiace che possiede, se vive, qualche  parte dei miei Diari. Voleva leggerli e non me li riconsegnò. In ogni caso, fu nella mia vita. E vi rimane. Il passato.

 

 

 

Pin It

Potrebbero interessarti

Articoli più letti

Questo sito utilizza Cookies necesari per il corretto funzionamento. Continuando la navigazione viene consentito il loro utilizzo.