“Il mio diario – 5” di Antonio Saccà
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- Category: Scritture
- Creato: 13 Settembre 2024
- Scritto da Redazione Culturelite
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30 06 1988
Tra qualche ora forse l'incontro con Laura sono 12 giorni che non ci vediamo né Laura mostra ansietà. Inutile ripeterlo, mi dà pochissimo, glielo strappo,e ormai non mi dice né gentilezze nè parole d'affetto, quando pure ripete ,a mia richiesta, che sono il più grande amore della sua vita, che mi pensa,che vorrebbe spartire l'esistenza con me , in tal caso è Laura a fare dichiarazioni. I suoi atti contraddicono queste affermazioni, non mi telefona anzi cerca scuse per non telefonarmi, limita il tempo dell'incontro, se ci incontriamo, mi contraddice in qualsiasi opinione. Ed ecco una donna che non sarà la compagna della mia sorte. Si è imparruccata nella posizione di persona misteriosa, sue parole, che nulla concede, che ha diritto a ricevere. “Mi hai portato qualcosa dalla Sicilia?”. “ Mi hai comprato qualcosa a Spoleto?”. Misurata nell'esprimere i sentimenti e, non si sa per quale diritto e qualità, giudicatrice con virtù infallibile dell’inferiore mediocre valore degli altri,, di me soprattutto. La stima che offre agli idioti ,l'interesse per individui scadenti , il difficoltoso apprezzamento nei miei confronti l’hanno rivelata, ciò nonostante percepisce l'animo, ha una sua tragica maniera di vivere, pronta a sostenere le condizioni più dolorose, figurandole di continuo per non trovarsi nell’imprevisto e soffrirne. Quante delusioni ha sopportato questa donna nell’organizzare la mente come l’ha organizzata Ora io sono la vittima incredibile(inattesa), più debole quindi assoggettato aduna che mai vinse.Le telefono, sta vedendo un film la richiamo dopo , proprio non fa un sacrificio minimo per me
1-07- 1988 Le telefono alle 23:15 del 30 , dice che non possiamo vederci oggi(giorno 1) perché il dentista le ha chiesto di andare. Mi rinvia (al 2).L’ho chiamata poco fa :sì, pare che ci vedremo domani. Non in albergo, giacché nella sua zona, Sinigallia, Ancona ha timore di essere vista.
Supereremo il nostro rapporto con simili di disattenzioni? Le do ragione, e qualche ragione la ha.Mentre ieri avevo dichiarato estinta la nostra relazione per motivi di insussistente frequenza tra noi, per nessun mio ricevere da parte sua. Pongo stamattina la domanda a Laura, se il non avere sfogo sessuale da 14 giorni e ancora più , andando io a Strasburgo la rendeva consapevole dei miei bisogni. “Sono anche i miei”,dichiara. Mi intorbido in considerazioni di fedeltà. “A nessuno può essere richiesta fedeltà. La fedeltà non la si richiede è una scelta”,(ribatte)- Tiene alla mia fedeltà,le spiacerebbe non le fossi fedele(?)- Mi dilungo a considerare la diversità delle nostre condizioni,essendo l'una coniugata l'altro, io, no , non rendo esplicito il fatto che Laura ha, evidentemente, soddisfazioni coniugali. Poi mi sublimo, falsamente, considerando non arduo mantenere la castità mesi.”Ma quando ce ne fu possibilità e poco rischio non mi sottrassi ai rapporti”,dice, ed è vero. Laura sorride, al telefono( credo per il mio elogio della castità).
Avendomi ieri accennato ad un incontro, che ignoravo, con il dentista, “Forse non te l'avevo detto”, mi stupisco (e le chiedo)” C'è qualcosa che fai senza che io lo sappia?”, anche stavolta sorride, negando la possibilità.Ho talvolta l’impressione di essere come il professore de “L'Angelo azzurro”( asservito ad una donna malfidata), i più delicati sentimenti verso una mezza puttana, la quale non sente minimo dovere e minimo obbligo della verità nei miei confronti e anzi irride le mie proclamazioni vivendo i suoi piaceri e i suoi comodi . “Sono una donna affascinante”, parla di sé. (Io) non riesco a concepire di sostituirla, le resto davvero fedele. Qualche giorno fa è venuta a trovarmi la norvegese Astrid, adesso a Roma, molto riguardosa nei miei confronti, ma niente e nessuno mi attrae, la penso(Laura) vivo con la necessità di ascoltarla,vederla, conto le ore. Mi è fedele- oltre il marito? Ha la mente rivolto a me? Di sicuro ha considerazione per altre persone ed altre attività. Io sbaglio a fare l'uomo che richiede e non ottiene, mi svaluto. Io sbaglio a mostrarmi sospettoso,la rendo più maliziose.Intendiamoci, è una donna desolantissima, la sua importanza (sta) nel solo fatto che la amo Spero fra qualche tempo di poter leggere queste pagine con la stessa indifferenza con cui leggo le altre pagine del mio diario, oggi come oggi non mi resta che subire e accogliere le condizioni anche umilianti, che Laura propone, non potrei vivere senza la sua voce,e, quando capita. la sua presenza. E che altri uomini godano la sua bellezza e la sua festosa capacità di vivere mi è insopportabile più che non ne goda io.Potrei dire a me stesso ,poiché non vuoi che sia la donna della tua vita futura, smetti adesso Che avverrà? (Ancora) Incontri nascosti,telefonate, inganni, forse… Non so quando,non so come pure di Laura mi vendicherò.Merita che io mi vendichi? Sento di dovermi vendicare. Certo, se dice la verità è perfino ammirevole, diversamente, una sgualdrina.Lo saprò, un giorno.Solo disprezzandola posso continuarela relazione dando per agsicurato che una sgualdrina, una sgualdrina che amo
Ho telefonato a mia moglie(ormai divisi), ripete che sarei in amicizia con una sua amica ,, e per interesse,, giacchè soltanto per interesse scelgo le donne. Così termina,e termina davvero,il nostro matrimonio – “Affretterò il divorzio”, dice.(Ma non voleva divorziare!). Grandi errori da parte mia , grandi errori da parte di mia moglie. quel non sopportare le mie aspirazioni ,(il che)mi sottoponeva a contrarre i muscoli della mia mente e della mia attività per non farmi cogliere come un uomo che aspirasse a sopraffarla. Pensare e scrivere(da parte mia) li concepiva contro di lei. Sia quel che sia: controllato giudicato, oppresso limitato, sospettato non avrei potuto continuare l’esistenza al fianco di una persona che ritiene prepotente colui che non si sottopone.
Ma la questione ,e Laura costituisce una questione Sono le 15:44 , sarà dove? A riguardarsi la dentatura, mi ha detto.Che possa aver mentito fino ad esporsi alla mia rabbia?
NOTA
Laura C. abitava in una bellissima piccola città storica, era, Lei, bianchissima di pelle, luccicante,serica, scorrevole al tatto, dava piacere ripetere la sensazione nelle dita,,piena ma non grassa ,biondina naturale, credo, occhi azzurrini. Come scritto, aveva vissuto, ne sono certo, delusioni che capovolgeva in presunzioni di sue risultanze tanto maggiori quanto pessime le vicende reali. Tutto girava intorno a lei, seguendo un Convegno e un relatore nominava qualcuno, qualche concezione, lo faceva sapendo che in sala c’era LEI estimatrice di quel nominato teorico e della teoria. Si scatenava per dare presenza negli ambienti culturali, professori, scrittori, non accettava il minimo abbassamento della sua presunzione di “fare parte”. Se andavamo al ristorante doveva essere il migliore ristorante, se vi erano pietanze costose quelle scelte da Lei. E girava l’occhio per notare se era notata. Quando la vidi per la prima volta dopo un Convegno che fu l’occasione della nostra conoscenza si rappresentò con una macchina che più scassata, scalcagnata, comatosa non ne conobbi, che riuscisse a camminare, diciamo,fu un mistero,ma Lei la timoneggiava come un’imbarcazione di lusso e guai a rilevarne le angustie. Del resto trovò rimedio. Mi disse che vendevano una automobile presso che nuova, convenientissimamente, a chi poteva, doveva chiedere sostegno se non a me! Ed io per tale privilegio le acquistai l’ automobile. Nell’anno e mesi, forse due anni che ci frequentammo non indossò un vestito ripetendolo,. Gonna e giacchetta e camicette , eleganza, colori ben associati. Era sensualissima, in modo non gridato, voluttuosa, e quando dimenticava la prosopopea avrebbe dato felicità a un moribondo. Sposata con un figlio che lei esaltava, insegnava non so , Liceo o Medie, ma ambiva altro e forse qualche promessa di docenza universitaria di qualche docente universitario che le fu amante ma non la rese docente la stravolse in quella feroce voglia di vincere. E quando scovava chi la amava si rifaceva esigendo, disponendo, oltraggiando. Fu il caso mio. infelicissimo per la vicenda con mia moglie ormai non più mia moglie ma dentro me ancora , io per un sorriso, un tocco di mano facevo viaggi pur di non affossare nel disamore.
Un giorno,mentre ero in Sicilia dai carissimi amici Russotti, e dai miei parenti,forse perché rassicurato di attenzione e affetto, telefono a Laura, e ascolto la sua voce che al solito credeva di disporre di me,Mi attraversa la NOIA, una circolazione di noia.. Mi chiedeva, esigeva, improvvisamente come una spontaneità involontaria le dissi:Ti saluto. E chiusi la conversazione.Tornai a Roma ,drammaticissime vicende con mia moglie, avevo dimenticnto Laura, ma Lei non mi aveva dimenticato. Mi chiamò. Ma fu come una presenza priva di ragione. Parlai delle mie vicissitudini come a me stesso, la vocina afflitta di chi era?Nè la udivo nè volevo udirla. Che la sorte l’abbia aiutata a rivalersi. Mi spiace che possiede, se vive, qualche parte dei miei Diari. Voleva leggerli e non me li riconsegnò. In ogni caso, fu nella mia vita. E vi rimane. Il passato.