Marcella Laudicina, Acqua sorgiva, poesie, (Youcanprint Editore) – di Maria Elena Mignosi Picone

Acqua sorgiva: limpida, trasparente, fresca, zampillante; così è la poesia di Marcella Laudicina, professoressa di Filosofia, approdata alla poesia. E, felicemente approdata vi ha riversato il rigore della razionalità, la nitidezza dei concetti, che le provenivano dagli studi filosofici e ha abbracciato, dell'arte poetica l'ardore del sentimento, l'armonia della musicalità del verso. Ci imbattiamo con lei in quella poesia con cui tutti vorrebbero imbattersi, una poesia che non ha nulla di ermetico, di criptico, di bizzarro, ma scorre limpida, agile e veloce proprio come acqua di sorgente. L’espressione “acqua sorgiva" la troviamo pure nella poesia rivolta alla sottoscritta, di cui mette in luce come le tempeste della vita non siano mai riuscite a scalfire la sua anima “pura e cristallina/ come acqua sorgiva”. Da notare la poeticità di questa espressione “Acqua sorgiva” che dà il titolo alla silloge, come ugualmente poetico è il titolo di una silloge precedente “Riverberi". Anche le immagini delle copertine sono molto belle e rivelano il buongusto e il senso del bello dell'autrice. Marcella Laudicina, acuta osservatrice e dotata di fine intuito nello scoprire l'essenza di tutto ciò che la circonda, persone o cose, come i simboli degli elementi della natura, avvolge la sua osservazione e la sua riflessione di un manto di amorevolezza, motivo per cui non c’è ombra di aridità o freddezza di raziocinio, ma tutti i versi sono pregni di calore umano e di sentimento direi proprio materno. Questo spicca evidentemente in primo luogo nella poesia, tenera e deliziosa, dedicata alla figlia. Profondo e vibrante è l'afflato verso l'amore della sua vita, sincera l’amicizia verso gli amici e i colleghi, autentica la sua ammirazione verso personaggi della cultura e della scienza, contemporanei o no. Un tema che intriga in particolar modo, sin dagli anni giovanili, la nostra poetessa, e a cui ha dedicato varie sue opere precedenti è quello dell'“oltre". dell'ignoto, del mistero. Anche qui ritorna, anche se non in maniera estesa. Qui però si sente di più l'influenza della fede, la presenza di Dio. Un Dio, visto precedentemente in maniera più razionale, soprattutto come causa della Creazione.  qui emerge in tutta la Sua Essenza, che è quella dell’Amore e della Misericordia, non disgiunta comunque dalla giustizia. Un Dio che si specchia nella natura, un Dio che è anche Bellezza.  Il cuore della poetessa esulta di gioia nell'ammirare il fulgore dei fiori, delle piante, la maestosità dei monti, la stupefacente azzurrità del mare. Il suo cuore si dilata e la felicità penetra sin nelle più profonde fibre del suo animo. Marcella Laudicina è propensa a questa estasi sublime dinanzi alla Bellezza, e questo significa che, oltre ad uno spirito razionale, proprio della filosofia, ella ha a tutto tondo anche uno spirito poetico. Perfettamente dunque riuscito questo connubio in lei tra razionalità e poeticità, tra filosofia ed arte.         

 E tutto questo si riflette mirabilmente nello stile. Chiaro, nitido, ineccepibile; colto ed elegante, ma senza ricercatezze. Si sente la professoressa che si preoccupa di essere compresa da tutti, con la semplicità, la naturalezza, l’efficace incisività. Un'opera veramente bella e ricca di sapienza. Una gradevole lettura, per tutti, in special modo per chi è incline alla vita spirituale ed interiore. Un’opera che soddisfa la mente e il cuore e che, soprattutto, nell'additarci “l'acqua sorgiva", ci richiama ad un valore della vita, divenuto quasi raro: l'autenticità. L'acqua sorgiva, in quest’opera, diviene infatti simbolo della sincerità, della lealtà, della limpidezza, della genuinità.

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