“Paolo Di Giovanni. Pittore della diversità” - di Vittorio Riera
- Dettagli
- Category: Scritture
- Creato: 27 Ottobre 2021
- Scritto da Redazione Culturelite
- Hits: 985

Foto concessa dall’Ing. G. Catalano
Del primogenito di Giuseppe Di Giovanni (1814-1898), Paolo, si hanno poche notizie. Nasce a Palermo, come tutti gli altri nove figli, nel 1836. Il suo nome compare per la prima volta allorché firma una trentina delle novanta tavole cromolitografiche di quella monumentale opera che è “Il Duomo di Monreale” di Benedetto Gravina (1858-1870). Ma nessuno sembra accorgersi di lui tanto che Giovanni Fraccia (1824-1892), archeologo e direttore del Museo di Palermo dal 1870 al 1873, scrive in una nota a una sua opera: “I disegni delle tavole, quando non da noi stessi, saranno eseguiti dal valoroso giovine artista Paolino Di Giovanni, impareggiabile nella riproduzione dell’antico, e la cui bravura si farà meglio, e a tutti, palese quando a tutti sarà manifesta (ciò che miserabilissimamente si è voluto sin qui nascondere) come principal parte egli abbia avuto nei lavori artistici della illustrazione del Duomo di Monreale”.
Successivamente partecipa sporadicamente a mostre quali quelle del 1863 (“Parete del duomo di Monreale”, acquarello), dell’anno seguente (“L’Ozio” e “Il Lavoro”) e del 1888 (“Se viene mamma!”).
In Paolo, non sembra esserci un tema prevalente. Sembra preferire, almeno dalle poche cose giunte fino a noi, la diversità, passare da un tema all’altro, da una emozione all’altra, dai paesaggi più o meno esotici ai fiori, da certo intimismo a certa esuberanza che confina quasi con situazioni comiche, umoristiche (si veda “Il ragazzo con bombetta e sigaretta in bocca”), dai volti dolci a volti severi quasi austeri, pensosi, dalle situazioni curiose (si veda l’effetto, secondo noi voluto, della bruciatura nel disegno dei cani) a quelle più tradizionali, nella rappresentazione delle Madonne.
Clicca qui per visualizzare alcune sue opere