"Propositi e progetti di continuità per il 2026. Nel segno dell’Umanesimo" di Tommaso Romano

Qualche buontempone e alcune perditempo, che non mancano per mia fortuna, hanno discettato sul rinnovato vigore intellettuale prima che organizzativo, riguardo la riproposizione dell’Umanesimo siciliano e meridionale come base di un rinnovamento per l’Umanesimo Trascendentale e Cristiano ch'è proprio della filosofia del Mosaicosmo.

Ora, non ho tempo e voglia di fare polemiche, perché ritengo ciò inutile, per contrastare o per replicare specie a chi per decenni mi ha pubblicamente indicato come un" Maestro."...! Fortunatamente solo gli imbecilli non cambiano opinione e quindi bene così per me e per i volta opinioni.

Qualche parola per ribadire alcuni concetti che saranno Segnavia nel prossimo 2026 anno che appunto abbiamo intitolato all' Umanesimo Cristiano come chiave di volta per i nostri tempi di crisi.

Tale convincimento è però antico e ben radicato in chi scrive queste note, basti per tutti partire da un mio testo Umanesimo e socialità edito da Thule nel con prefazione di Francesco Grisi, che divenne il manifesto dell' Empire International club e dell' Accademia Siciliana Cultura Umanistica fondata con il principe Gaetano Hardouin di Belmonte 45 anni fa e che lo ebbe primo illustre Presidente a cui succedette il sottoscritto e per più lustri il dottor Giuseppe Bagnasco ,tornato alla mia direzione nel marzo 2025 con ulteriori prospettive anzitutto culturali rifuggendo alla indistinzione, alla babele delle lingue e alla massificazione di premi e nomine. Bastino per tutte le molte iniziative come il Culturelitefestival e il convegno nazionale su san Tommaso d'Aquino.

Studiare è il compito, o dovrebbe essere, di una Accademia degna di tal nome come di qualunque associazione culturale che non si riduca a passatempo per chi ha poco da fare o da dire.

Ma studiare e argomentare vuol dire anzitutto sudore e produzione, spirito critico e linea da seguire. Con i miei mille difetti io per una intera vita questo ho tentato di fare. Senza compromessi anzitutto con la mia coscienza.

Quindi con gli Auguri più sinceri per il nuovo anno ad ognuno dei miei lettori, rivolgo l’invito ad esserci senza ipocrisie e senza doppie facce con umiltà e rigore, con forza e determinazione per affrontare il compito che ci siamo dati. Non cerco e non cerchiamo alcuno, né tantomeno i facili applausi, ma chi decide di starci in piena libertà e lealtà sappia trarne le conseguenze non rincorrendo miraggi.

Scegliere e riaffermare l’Umanesimo è la risposta esistenziale e comunitaria alla dissoluzione e al nichilismo. Questo il nostro proposito e la nostra scelta. Ponti d’oro a chi cerca altro ed altri.

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